Anthony Di Mari – Operative Design, A Catalogue of Spatial Verbs

Nella creazione di Clex – Cluster of Experts, il nuovo format di crescita professionale di Forma Mentis, stiamo organizzando la biblioteca ideale di un progettista nell’era digitale. Ogni lunedì un libro per iniziare la settimana. Oggi vi ripropongo un titolo che mi è già capitato di consigliare in uno dei percorsi di lettura sperimentati durante il MasterKeen di AM4. Anthony […]

Nella creazione di Clex – Cluster of Experts, il nuovo format di crescita professionale di Forma Mentis, stiamo organizzando la biblioteca ideale di un progettista nell’era digitale. Ogni lunedì un libro per iniziare la settimana.

Oggi vi ripropongo un titolo che mi è già capitato di consigliare in uno dei percorsi di lettura sperimentati durante il MasterKeen di AM4.

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Anthony Di Mari
Operative Design: A Catalogue of Spatial Verbs
edizioni Bis

Non si tratta di un libro da leggere, ma di un vero e proprio catalogo, un altro dizionario da sfogliare e da consultare, ma anche un’eccellente base per esercizi di composizione o, come nel nostro caso, di modellazione e design generativo. Si tratta di una collezione di verbi che descrivono operazioni su un volume e viene suddiviso in cinque sezioni:

  1. Operazioni (operations);
  2. Combinazioni (combinations);
  3. Aggregazioni (aggregations);
  4. Implementazioni (implementations).

Vengono applicati a sei volumi base, varianti di un semplice cubo, e vengono suddivise tra ciò che è possibile applicare ad un singolo volume (ad esempio l’operazione di estrudere) e ciò che invece viene generalmente applicato a volumi multipli (ad esempio l’operazione di sovrapporre o inscrivere).

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Il libro affonda le sue radici in analoghi studi effettuati sulle operazioni che è possibile applicare alle superfici, tra cui Folding Architecture e Supersurfaces di Sophia Vyzoviti, entrambi pubblicati da Bis rispettivamente nel 2003 e nel 2006, nei sistemi di classificazione sviluppati dai FOA nel loro Phylogenesis del 1999 ma soprattutto negli studi di Steven Holl sul Correlational Programming contenuti nel suo Parallax del 2000.

[In these studies, Steven Holl] explored the idea of spatial formation through two-dimensional line drawings that imply active relationships between defined areas and also between those areas and a ground plane, or datum.

Il libro vuole estendere l’attenzione dalle superfici ai volumi, per fornire una panoramica delle operazioni che è possibile compiere e creare una piattaforma sulla base della quale iniziare i processi progettuali, staccandoli quindi dai ragionamenti prettamente bidimensionali incoraggiati fino ad oggi.

This book thus inserts itself into the existing discourse with a new angle – that of exploring decidedly volumetric interactions, which immediately evoke, merely through the fact that the base blocks are three-dimensional, an understanding of inhabitable space and the dimension of scale.

Nella sezione sulle implementazioni, il libro si propone come guida interpretativa di alcune opere di architettura, scomponendo i gesti che hanno dato origine alla loro costruzione e fornendo una lente con cui individuare le primitive geometriche alla base di ciò che vediamo.

Il libro fa coppia con Conditional Design: An Introduction to Elemental Architecture.

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