Enki Bilal, Visioni di fine millennio

Dato che con il mio gruppo culturale dirigeremo la chiacchierata di domenica 29 aprile al caffé letterario del festival proprio su Enki Bilal, il cui film Immortal (ad vitam) sarà proiettato in serata, ieri in fumetteria ho comprato questo volume, una raccolta critica di illustrazioni con biografia, bibliografia, note e molto altro. Enki Bilal, Visioni […]

Dato che con il mio gruppo culturale dirigeremo la chiacchierata di domenica 29 aprile al caffé letterario del festival proprio su Enki Bilal, il cui film Immortal (ad vitam) sarà proiettato in serata, ieri in fumetteria ho comprato questo volume, una raccolta critica di illustrazioni con biografia, bibliografia, note e molto altro.

Enki Bilal, Visioni di fine millennio

Enki Bilal… chi è costui?
Nato il 7 ottobre 1951 in una Belgrado ancora profondamente segnata dai postumi della Seconda Guerra Mondiale, si trasferisce in tenera età a Parigi con la famiglia e per questo è spesso considerato un autore francese. Qui inizia a frequentare la Scuola Superiore di Belle Arti e, dopo soli tre mesi di frequentazione, vince un concorso di illustrazione bandito dal giornale a fumetti Pilote. Dopo un anno di apprendistato come illustratore, copertinista e autore di storie brevi presso la medesima rivista, incontra lo sceneggiatore Pierre Christin e con lui realizza alcuni libri fantastici realizzati per lo più mescolando fotografia e fumetto, come Légendes d’aujourd’hui, La croisière des oubliés, La vaisseau de pierre, La ville qui n’existait pas, Les phalanges de l’ordre noir, Partie de chasse.
Dal 1980 inizia a prendere forma la sua Trilogie Nikopol, da cui trarrà poi il film Immortal (ad vitam), costituita da La foire aux immortels (1980), La femme piège (1986) e Froid équateur (1992). Per la saga, in cui prende forma un mondo surreale e onirico, l’autore vince il premio la BD d’Or al I Salon de le Bande Dessinée di Grenoble (1989) e il Grand Prix de la Ville de Sierre (1993).
La strada che lo porterà al cinema inizia a delinearsi parallelamente alla trealizzazione di questi volumi, che vedranno proprio una trasposizione nel 2004: nel 1980 Bilal collabora con Alain Resnais per il manifesto, le scenografie ed i costumi del film La vie est un roman e, sempre con Resnais, per la realizzazione del manifesto del film Mon oncle d’Amérique.
Il 1989 vede la sua prima regia, per il film fantascientifico Bunker Palace Hôtel, su sceneggiatura di Pierre Christin e con Jean-Louis Trintignant, Carole Bouquet e Maria Schneider. Nel 1996 gira il suo secondo lungometraggio, Tykho Moon, con Julie Delpy.
Nel 1990 si avvicina anche al teatro e al teatro dell’opera, realizzando le scenografie, i costumi, la locandina e il manifesto di una rappresentazione del Romeo et Juliette di Prokofiev con la regia e la coreografia di Angelin Preljocaj.
Tra le altre attività di Bilal, va infine ricordato il progetto Transit, realizzato con il suo gallerista Christian Desbois, che ha visto la produzione di alcuni francobolli, accessori, poster e ogetti di merchandising vicini alla copia d’autore per concezione e realizzazione.

Bibliografia dell’autore (ordine cronologico)
Légendes d’aujourd’hui, con Pierre Christin (1975) edito in Italia come La crociera dei dimenticati da Grifo Edizioni prima e da Alessandro Editore poi [scheda];
La croisière des oubliés, con Pierre Christin (1975) [scheda];
L’appel des étoiles (1975) ripubblicato poi con il titolo Le bol maudit (1982) [scheda];
La vaisseau de pierre, con Pierre Christin (1976) edito in Italia come Il vascello di pietra da FabbriDargaud prima (1982) e da Alessandro Editore poi [scheda];
La ville qui n’existait pas, con Pierre Christin (1977) edito in Italia come La città che non esisteva da BonelliDargaud [scheda];
Mémoires d’outre-espace (1978) edito in Italia come Memorie d’Oltrespazio da BonelliDargaud [scheda];
Exterminateur 17, su sceneggiatura di Jean-Pierre Dionnet (1979) edito in Italia come Sterminatore 17 da Nuova Frontiera Edizioni [scheda];
Les phalanges de l’ordre noir, con Pierre Christin (1977) edito in Italia come Le falangi dell’ordine nero da FabbriDargaud [scheda];
Crux Universalis (1982) [scheda];
Partie de chasse, con Pierre Christin (1983) edito in Italia come Partita di Caccia da BonelliDargaud  [scheda];
Images pour un film (1983) [scheda];
Les Cahiers de la bd #53 (1994) [scheda della serie];
Los Angeles – l’étoile oubliée de Laurie Bloom, con Pierre Christin (1985) edito in Italia come La stella dimenticata di Laurie Bloom da Rizzoli [scheda];
La femme piège (1986) primo della Trilogie Nikopol [scheda], edito in Italia come La donna trappola da Rizzoli;
Onze images seconde (1986) [scheda];
L’état des stocks (1986) [scheda];
Hors jeu (1987) edito in Italia come Fuori gioco da Dolce Vita [scheda];
Coeurs sanglants et autres faits divers, con Pierre Christin (1988) [scheda];
Catalogue un sur un (1991);
Froid equateur (1992) secondo della Trilogie Nikopol [scheda], edito in Italia come Freddo Equatore da Grifo Edizioni;
Bleu sang (1994);
Sapristi #29 (1994) [scheda della serie];
Tykho Moon (1996);
Mémoires d’autres temps (1996) [scheda];
Le sommeil du monstre (1998) edito in Italia come Il sonno del Mostro da Alessandro Editore [scheda];
Enki Bilal: Visioni di fine millennio (1998), catalogo della mostra svoltasi all’Hotel Palazzo delle Stelline a Milano – edizioni Hazard;
Un siècle d’amour (1999) [scheda];
Les Correspondances de Pierre Christin – Le sarcofage, con Pierre Christin (2000) [scheda della serie];
Bang! #6 (2004) [scheda della serie];
Immortel (ad vitam) – sceneggiatura illustrata (2004) [scheda];
Roméo et Juliette (2005) [scheda].

Per oggi è tutto. Prossimamente parlerò meglio della trilogia e del film.

9 Comments

  1. Lavoro encomiabile. complimenti. Ho amato molto Bilal, quando ancora in Italia era possibile leggere fumetti d’autore senza dover vender organi al mercato nero. il film “Immortal”, però, mi ha terribilmente deluso. non vedo l’ora di leggere ciò che ne sscirverai, con la speranza nel cuore di cambiar idea…Buona domenica

  2. Conte, avete perfettamente ragione. Una volta finiti i reni (ovvero dopo due albi cartonati) è impossibile seguire il fumetto d’autore in Italia. Una vera piaga.

    Scriverò presto il post sulla trilogia e sul film, prometto.

    Sei il benvenuto, Heraclitus ;-)

  3. In ufficio, anche se non ci sono finestre (è una lunga storia), abbiamo molti quadri con illustrazioni di famosi fumettisti francesi (e non, evidentemente), grazie ad un collega che con il fratello è l’anima del Festival des BD di Nizza (no, aspetta, non è Nizza, è un paesino nell’entroterra di cui non ricordo mai il nome. Lui è di Nizza… accidenti all’arteriosclerosi!).

    Insomma, ora che vedo la prima immagine del post posso assicurarti che abbiamo una stampa(autografa) di Bilial appesa in un corridoio…

  4. Lupo, certo che ti schiavizzano parecchio! (ho letto il tuo ultimo post). E non ci sono nemmeno le finestre?!? Non so se un poster autografato di Bilal sia sufficiente a compensare le condizioni di lavoro…

  5. Oi, bimba, sottoscrivo a metà quello che ti diceva il Conte nel primo post.

    Il fumetto (solo La donna trappola, in realtà) lo lessi più o meno una ventina d’anni fa, quando ancora etc. Poi -nel ricordo delle emozioni provate in gioventù- ho acquistato il volumotto di Repubblica (2005?).

    Il film lo vedemmo ugualmente in quel periodo. Seppure perda molto nel confronto con il fumetto (come sempre accade quando si concentrano tre storie in una sola), lo trovai un pregevole tentativo. Da vedere, comunque. Magari -per chi può- prima di leggere le storie.

  6. Sempre un piacere, Maria. :-)

    Oi, Mario, vedo con piacere che ogni tanto riemergi (un plauso per il tuo ultimo post). Anch’io trovo che il film sia un buon prodotto, per la resa delle atmosfere, per il buon uso degli esperimenti tecnici (uno dei primi a usare la tecnica poi resa celebre da Sin City), ma soprattutto per la resa non facile di una trama e di personaggi che bastava nulla a rendere grotteschi…

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