X-23: Target X

Davvero un acquisto meritevole, questo attesissimo 100% Marvel dedicato a Laura "X-23" Kinney. Craig Kyle e Chris Yost portano avanti una trama piacevole e ben orchestrata su tre livelli: l’interrogatorio di Capitan America alla giovane clone di Logan, il flash-back sul suo passato con la cugina Megan e le ulteriori finestre aperte sulla sua infanzia […]

Davvero un acquisto meritevole, questo attesissimo 100% Marvel dedicato a Laura "X-23" Kinney. Craig Kyle e Chris Yost portano avanti una trama piacevole e ben orchestrata su tre livelli: l’interrogatorio di Capitan America alla giovane clone di Logan, il flash-back sul suo passato con la cugina Megan e le ulteriori finestre aperte sulla sua infanzia e sul suo addestramento.
Certo, qualcuno ha osservato che l’idea di creare una versione femminile di Logan può essere considerata debole e non decisamente entusiasmante. Qualcuno ha anche detto che queste storie sanno di già visto e ricalcano un po’ quelle del primo Wolverine, un guerriero meno stanco di quello che stiamo vedendo di recente. Personalmente trovo invece stimolante sia il modo in cui il personaggio è stato introdotto che le storie successive attraverso le quali è stato delineato e caratterizzato. Di queste, "Target X" è forse tra le migliori. E non solo per la vivacità di piani narrativi cui accennavo, né solo per i bei disegni di Mike Choi, impreziositi da colori di Sonia Obach che personalmente ho adorato e che mi hanno fatto del tutto dimenticare alcune pecche del tratto (tra cui un Capitan America quasi infante). Nonostante parte della storia non sia nulla che non si sapesse o non si intuisse (la crudeltà dell’addestramento, l’uso del trigger, il background pseudo-familiare), l’intreccio procede bene e mantiene sempre vivo l’interesse anche e soprattutto grazie ad un ritmo non frenetico, che quando è necessario si prende le giuste pause senza cadere nell’errore – fatto da molti autori con Logan – di trasformare una storia in una sequenza ininterrotta di scontri solo per via dell’aggressività del personaggio, rischiando di renderlo monodimensionale. Insomma, una lettura decisamente piacevole anche per chi non sa molto del personaggio o per chi, come me, non ama molto i New X-men sulle cui pagine Laura si sta muovendo da un po’ di tempo.

4 Comments

  1. Grazie per avermi fatto notare l’errore nel post che ho fatto su Wolverine,io intendevo Origin…ma mi sono confuso con il titolo e con gli autori dell’altra miniserie,che anch’io non trovo molto bella. Per farmi perdonare darò un pò di frustate alla schiena….dello zombie che abita qui sotto…. :P

    X-Bye

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