Orientalism (1)

Frederick Leighton, Light of the Harem (1880 circa, ospitato all’Art Renewal Center Museum) Frederic barone di Leighton (3 dicembre 1830 – 25 gennaio 1896) fu scultore e pittore in Inghilterra all’epoca dei preraffaelliti. Le sue opere a soggetto storico, biblico e migologico sono tra gli esempi più raffinati di arte vittoriana. Leighton nacque a Scarborough […]

Frederick Leighton, Light of the Harem
(1880 circa, ospitato all’Art Renewal Center Museum)


Frederic barone di Leighton (3 dicembre 1830 – 25 gennaio 1896) fu scultore e pittore in Inghilterra all’epoca dei preraffaelliti. Le sue opere a soggetto storico, biblico e migologico sono tra gli esempi più raffinati di arte vittoriana.
Leighton nacque a Scarborough e studiò all’University College School di Londra, prima di partire per l’Europa continentale in viaggio di studio. Tra i suoi maestri giovanili, Edward von Steinle e Giovanni Costa presso cui, a Firenze, venne introdotto all’Accademia di belle arti. Tra le sue opere del tempo è famosa la processione della Madonna del Cimabue attraverso Borgo Allegri.
Durante la maturità, visse ed operò prima a Parigi (dal 1855 al 1859) e poi a Londra (dal 1860 fino alla morte). Tra i pittori che conobbe in vita e che influenzarono la sua arte, Jean Auguste Dominique Ingres, Eugène Delacroix, Jean-Baptiste Camille Corot e Jean-François Millet. A Londra, dopo essere entrato a far parte dei preraffaelliti, progettò la tomba di Elizabeth Barrett Browning, moglie del poeta Robert Browning, e nel 1864 divenne membro della Royal Academy, per poi diventarne presidente nel 1878.
Venne dichiarato cavaliere a Windsor nel 1878 e poi baronetto nel 1886. Morì nel 1896 senza eredi, un giorno dopo l’ufficializzazione della sua carica: la sua casa a Holland Park è ora il Leighton House Museum e ospita una vasta selezione tra disegni e dipinti.

(da Wikipedia)

A ciò che già ho scritto sull’enciclopedia aggiungo una cosa: le opere di Leighton, soprattutto quelle di ambientazione classica, sono state tra le principali fonti d’ispirazione di Ridley Scott per l’ambientazione del Gladiatore, tanto contestata perché anacronistica ma che tutto voleva essere tranne storicamente fedele.

Non chiedetemi perché mi è venuto in mente questa mattina… ho avuto un flash di pittura vittoriana.

5 Comments

  1. Eh, anch’io li adoro, Heraclitus… peccato che siano in generale misconosciuti in Italia: gli stessi preraffaelliti sono rinchiusi in una nicchia dell’educazione artistica e gli insegnanti li saltano con una leggerezza imbarazzante.

    Naturalmente il post su Waterhouse ariverà, Damiani: non può mancare. Ormai mi conosci. *__^

    Gugola, caro Paolo, gugola: chissà che tu non possa tovare qualche fonte d’ispirazione in questi straordinari artisti vittoriani.

    Fumoffufumo, intenditore? Beh, ci si prova. *__^ Sicuramente più scavo in questo periodo e più sopro aspetti ed autori che ignoravo.

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