Warcraft – The Sunwell Trilogy: Ghostlands

Si conclude il divertissment di Richard A. Knaak e Jae Hwan Kim, e si conclude così com’era iniziato: tra combattimenti con i non-morti e combattimenti con i non morti si incontrano alcune vecchie conoscenze di gioco tra cui la città di Quel’Thalas e l’ex-elfa ora banshee Sylvanas. Nonostante la palese volontà di un colpo di […]


Si conclude il divertissment di Richard A. Knaak e Jae Hwan Kim, e si conclude così com’era iniziato: tra combattimenti con i non-morti e combattimenti con i non morti si incontrano alcune vecchie conoscenze di gioco tra cui la città di Quel’Thalas e l’ex-elfa ora banshee Sylvanas.
Nonostante la palese volontà di un colpo di scena, che sul finale arriva ma non è entusiasmante, il numero rimane uguale al primo e al secondo: una storia normale condita da bellissimi disegni, per rimettere un po’ di voglia di giocare ma non abbastanza da indurmi a reinstallare.

Il disegno è tratto dal sito dell’editore ed appartiene al primo numero, perché del terzo non ho trovato in rete altro che una copertina miniaturizzata. Evidentemente la serie ha avuto fortuna decrescente.

8 Comments

  1. Dunque… Kim Jae Hwan, coreano, è l’autore anche di un paio di altri fumetti un po’ più strutturati di questo, tra cui Demon King, davvero interessante, e il non entusiasmante Rainbow. Il suo tratto raffinato e particolareggiato, che fa un grande uso dei retini, è tra i più elaborati del panorama coreano, anche se non è tra quelli con più carattere autonomo e distintivo e per questo non è sempre molto apprezzato. C’è una galleria di sue tavole per Warcraft qui.

  2. Dunque… Kim Jae Hwan, coreano, è l’autore anche di un paio di altri fumetti un po’ più strutturati di questo, tra cui Demon King, davvero interessante, e il non entusiasmante Rainbow. Il suo tratto raffinato e particolareggiato, che fa un grande uso dei retini, è tra i più elaborati del panorama coreano, anche se non è tra quelli con più carattere autonomo e distintivo e per questo non è sempre molto apprezzato. C’è una galleria di sue tavole per Warcraft qui.

  3. Dunque… Kim Jae Hwan, coreano, è l’autore anche di un paio di altri fumetti un po’ più strutturati di questo, tra cui Demon King, davvero interessante, e il non entusiasmante Rainbow. Il suo tratto raffinato e particolareggiato, che fa un grande uso dei retini, è tra i più elaborati del panorama coreano, anche se non è tra quelli con più carattere autonomo e distintivo e per questo non è sempre molto apprezzato. C’è una galleria di sue tavole per Warcraft qui.

  4. Dunque… Kim Jae Hwan, coreano, è l’autore anche di un paio di altri fumetti un po’ più strutturati di questo, tra cui Demon King, davvero interessante, e il non entusiasmante Rainbow. Il suo tratto raffinato e particolareggiato, che fa un grande uso dei retini, è tra i più elaborati del panorama coreano, anche se non è tra quelli con più carattere autonomo e distintivo e per questo non è sempre molto apprezzato. C’è una galleria di sue tavole per Warcraft qui.

  5. Dunque… Kim Jae Hwan, coreano, è l’autore anche di un paio di altri fumetti un po’ più strutturati di questo, tra cui Demon King, davvero interessante, e il non entusiasmante Rainbow. Il suo tratto raffinato e particolareggiato, che fa un grande uso dei retini, è tra i più elaborati del panorama coreano, anche se non è tra quelli con più carattere autonomo e distintivo e per questo non è sempre molto apprezzato. C’è una galleria di sue tavole per Warcraft qui.

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