X-men deluxe #144

E’ quasi ora di recensirne un altro, ma finalmente trovo il tempo di parlare dell’ultimo albo della settimana scorsa, buono per i due episodi dell’investigativo X-factor ma un po’ deludente per quanto riguarda la serie "principale" Astonishing X-men ed Exiles. Ma andiamo con ordine. Lacerati #2 (Torn #2 da Astonishing X-men #14 del giugno 2006). […]

E’ quasi ora di recensirne un altro, ma finalmente trovo il tempo di parlare dell’ultimo albo della settimana scorsa, buono per i due episodi dell’investigativo X-factor ma un po’ deludente per quanto riguarda la serie "principale" Astonishing X-men ed Exiles. Ma andiamo con ordine.

Lacerati #2 (Torn #2 da Astonishing X-men #14 del giugno 2006). L’intero episodio è centrato sulla psicologia di Scott, un viaggio interiore in compagnia di Emma, che parte dalla già assodata verità che Scott, quando sta con lei, pensa ancora alla defunta moglie Jean, la Fenice. La telepate bianca però va oltre, dissezionando ogni insicurezza del capo degli X-men:

  1. l’inadeguatezza del suo rapporto amoroso (anche se la cosa sembrava essere stata definitivamente superata con House of M quando il più grande desiderio di Scott si rivela essere proprio il matrimonio ed una vita normale con Emma… cosa della quale l’autore Joss Whedon ha fatto un po’ tabula rasa);
  2. il senso di inferiorità nei confronti di se stesso, di fronte ad una defunta ex-moglie semidivina che per di più – secondo Emma – ha sempre desiderato Wolverine, proiettando in Scott stesso il desiderio di essere come l’artigliato canadese, sempre all’altezza e sempre ammirato;
  3. il senso di inferiorità nei confronti del proprio ruolo di capo degli X-men, di fronte ai ben più adeguati capi di altri team come Fantastici Quattro e Vendicatori;
  4. il senso di inferiorità nei confronti del proprio potere.

Il dialogo funziona abbastanza, ma Whedon dà troppo per scontato: dà per scontato che il lettore conosca tutti i suoi trascorsi con Jean Grey ed Emma Frost, ma soprattutto dà per scontato che si ricordi ciò che Scatasta ricorda nelle note di fine albo, ovvero l’origine del potere di Scott e la sua natura incontrollabile. A fronte di questo risulta piuttosto difficile capire di che cosa stiano parlando durante più della metà del dialogo a chi non sia più che ferrato nella storia di Summers. In più, un dialogo così profondo che va a sviscerare l’intera psicologia di uno dei personaggi più importanti dell’universo Marvel forse avrebbe meritato un po’ più di spazio e di non essere inframezzata dalle gag della prima notte d’amore tra Colosso e Kitty. Peccato.

L’effetto sfarfalla (The Butterfly Defect da X-Factor #6 del giugno 2006).
Lemma:
defect; Traduzione: s.
1 difetto; imperfezione; mancanza; inconveniente: bodily defects, imperfezioni fisiche; congenital –, anomalia congenita; everyone has his defects, ognuno ha i suoi difetti
2 insufficienza; fallo
3 (dir.) vizio
4 (fis.) difetto: mass –, difetto di massa; point –, difetto puntuale (nel reticolo di un cristallo); – conduction, conduzione per difetti.
Ora, appurato questo grazie alla Garzanti, vorrei tanto sapere da dove è uscito quello "sfarfalla". Ora, siamo d’accordo che il titolo giochi sul celebre modo di dire "The Butterfly Effect", ma trasferire la distorsione all’altra parola del titolo creando un termine che non solo non esiste ma evoca ben altro rispetto al senso del titolo originario mi pare follia allo stato brado.
Contorsioni della traduzione a parte, una bella storia. Sono persino riuscita ad abituarmi ai disegni. Bella e angosciante la figura della direttrice dell’orfanotrofio (con quel sorriso a quarantadue denti da film horror), bella e angosciante la figura dell’orfana Layla Miller che "sa molte cose" e lo sviluppo del suo ruolo nella squadra investigativa.

Due incontri, uno di persona, uno no (Two meetings, one in person, one not da X-factor #7 del luglio 2007). Come dicevo, ero appena riuscita ad abituarmi al disegno quando entra in scena Ariel Olivetti, che purtroppo non solo non mi piace ma non ha nemmeno quel carattere e quella coerenza che almeno Dennis Calero aveva, emulando il tratto e le ombre del disegno da noir e da trasposizione di telefilm. Peccato.
Buona la svolta nel rapporto tra X-Factor e la concorrente investigativa, la Indagini Singolari, e molto bella anche la parte di Siryn, che rifiuta di accettare la morte del padre. Nel "mondo reale" si parlerebbe di negazione del dolore, ma in un mondo come quello Marvel in cui gli eroi muoiono e risorgono a velocità stupefacente… forse ha ragione lei.
Resta da sviscerare il significato del titolo: l’incontro "in persona" non può essere quello di Madrox l’uomo multiplo con la Indagini Singolari, perché decide infine di mandare uno dei suoi doppi. Potrebbe essere quello di Siryn con Scott che le porta la notizia della morte del padre… o potrebbe essere invece riferito alla figura che, dal soffitto della sua stanza, spia Theresa che guarda il videotestamento di Banshee. Staremo a vedere. Resta una serie intrigante come un romanzo noir, proprio come si proponeva di essere.

World Tour – 2099 #1 (World Tour – 2099 #1 da Exiles #75 del marzo 2006). Ho sempre apprezzato questa serie, ma purtroppo inizia un po’ a stancare e non bastano le battute di Morph a risollevare questo episodio che sembra uguale a tutti quelli precedenti, alla rincorsa del super-villain Proteus. E’ ora di pigliarlo.

8 Comments

  1. Mi piace leggere le tue recensioni. Mi sembra di farmi raccontare le notizie relative ad amici che non frequento più… In effetti è proprio quello che succede. Ormai sono anni che non leggo più X-Men eccetera, ma un po’ mi mancano…

    Ricordi Excalibur di Alan Davies?

  2. @ Ragno, purtroppo non ho mai frequentato il 2099 quindi non ho potuto apprezzare…

    @ Paolo, il mio prossimo post ti piacerà anche di più: indovina cos’ho comprato? *__^

    @ Lupo, ricordo, ricordo. Ora hanno ricomposto la “squadra” nella serie New Excalibur che – per motivi misteriosi – pubblicano sulla testata “Wolverine”. Per un po’ ho intenzione di comprarlo… staremo a vedere. Lieta che le mie dissertazioni fumettistiche ti piacciano, comunque.

    Bacio a tutti

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