BIM e principi di classificazione

Un altro discorso cruciale per l’organizzazione del modello e che è conveniente affrontare quando si parla di LOD è quello dei sistemi di classificazione. Come scrivevo l’altro giorno riguardo alle fasi di progettazione, la nuova ISO 19650 non aggiunge molto sull’argomento, cui avevo già dedicato un articolo tempo fa, ma la nuova densità di informazioni sulla norma […]

Un altro discorso cruciale per l’organizzazione del modello e che è conveniente affrontare quando si parla di LOD è quello dei sistemi di classificazione. Come scrivevo l’altro giorno riguardo alle fasi di progettazione, la nuova ISO 19650 non aggiunge molto sull’argomento, cui avevo già dedicato un articolo tempo fa, ma la nuova densità di informazioni sulla norma ha reso leggermente obsoleta la lezione che dedicavo a Uniformat e OmniClass, era tempo di dare una rinfrescata al guardaroba, quindi anche questi moduli vengono resi disponibili in questo grande saldo di primavera. Aggiungo anche una piccolissima chiosa finale dalla mia nuova lezione (ovvero perché potremmo non avere mai più bisogno di un sistema di classificazione).


 

1. Sistemi di Classificazione: a cosa servono?

I sistemi di classificazione vengono utilizzati per indicizzare l’edificio e quello che contiene. Vengono utilizzati ad esempio nella redazione delle specifiche tecniche, al punto che spesso il framework di specifiche viene confuso con la classificazione stessa. Esattamente come per le specifiche, l’utiizzo più immediato che troviamo per la classificazione è all’interno della matrice dei LOD. Dato che un edificio è composto da numerosi elementi, e che ogni elemento può essere considerato da diversi punti di vista, anche la scelta del sistema di classificazione finisce con l’essere strettamente collegata al concetto di uso del modello: sapere a cosa (o, spesso, a chi) servono gli oggetti è necessario per trovare il modo di classificarli.

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2. ISO 12006

Come scrivevo tempo fa, nella creazione di sistemi di classificazione per l’edilizia la linea guida che bisognerebbe seguire è quella proposta nella ISO 12006-2 della International Organization for Standardization. La maggior parte dei sistemi di cui ci occupiamo lo fa. La classificazione procede scendendo dal generale al particolare ed è di nostro interesse nel momento in cui ci impone di fare una scelta: tra una classificazione by form e una classificazione by function.

RefMK4.3.3 (4) RefMK4.3.3 (5)

Le tabelle della ISO 12006 sono:

  • A7: Construction Complexes. Si utilizza per complessi di edifici: l’esempio che faccio più volentieri è quello di un parco divertimenti, ma potete anche immaginare un complesso di edifici residenziali, se siete persone noiose e senza fantasia;
  • A8: Construction Entities (by form) e A9: Construction Entities (by function). Le entità nel nostro caso sono gli edifici: una classificazione per forma parla ad esempio di torre, edificio a corte, mentre una classificazione per funzione parla di albergo, residenza, centro commerciale, ruota panoramica.
  • A10: Construction Spaces (by degree of enclosure)A11: Construction Spaces (by function/user activity). Gli spazi sono i locali all’interno di un’entità (o le zone all’aperto): la classificazione per degree of enclosure fa quello che ho appena fatto (ovvero distinguere tra locali all’interno o all’esterno), mentre il secondo criterio suddivide gli spazi per funzione (camera da letto, sala conferenze).
  • A12: Construction Elements (by technology, function, form or position). Gli elementi sono più o meno tutto ciò con cui abbiamo a che fare in un modello: pareti, pavimenti, porte, finestre.
  • A13: Work results (by work). Ciascun elemento può anche essere classificato per risultato di lavorazione: è tinteggiato? Se lo è, finisce in una categoria (indipendentemente da cosa sia).
  • A14: Construction properties (by property). La categoria contiene principalmente meta-dati relativi all’edificio come, ad esempio, qual è il costo del biglietto per salire sulla ruota panoramica.

RefMK4.3.3 (6) RefMK4.3.3 (7) RefMK4.3.3 (8) RefMK4.3.3 (9) RefMK4.3.3 (10) RefMK4.3.3 (11) RefMK4.3.3 (12) RefMK4.3.3 (13) RefMK4.3.3 (16) RefMK4.3.3 (17) RefMK4.3.3 (18) RefMK4.3.3 (19)


3. OmniClass

Il sistema americano consultabile qui comprende al suo interno due sistemi di classificazione: MasterFormat (per il prodotto delle lavorazioni) e UniFormat II per gli elementi.

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Le tabelle rilevanti del sistema sono:

  • (T11) Construction Entities (by function): «significant, definable units of the built environment comprised of interrelated spaces and elements and characterized by function».
    Ad esempio, 11-11 21 17 11 Auditorium and Theater Facility: «A facility with space for administrative areas, seating and viewing, film projection and storage, live performances, concession stand, toilets, lobby and ticket sales».

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  • (T12) Construction Entities (by form): «significant, definable units of the built environment comprised of interrelated spaces and elements and characterized by form».
    Ad esempio, 12-11 17 11 19 High-Rise Free-Standing Helical Building: «A building or structure composed of spiral-shaped or curved surfaces representing a geometrical system of fields that is fully located within its lot and not supported by any other structure, having at least 25 and less than 100 stories above ground level».

RefMK4.3.3 (26) RefMK4.3.3 (29) RefMK4.3.3 (28)

  • (T13) Construction Spaces (by function): «are basic units of the built environment delineated by physical or abstract boundaries and characterized by their function or primary use».
    Ad esempio, 13-65 13 15 Ablution Room: «Space for washing one’s body or part of it».

RefMK4.3.3 (30) RefMK4.3.3 (31) RefMK4.3.3 (32)

  • (T14) Construction Spaces (by form): «are are basic units of the built environment delineated by physical or abstract boundaries and characterized by physical form».
    Ad esempio, 14-21 11 11 Porch.

RefMK4.3.3 (33) RefMK4.3.3 (34) RefMK4.3.3 (35)

  • (T21) Construction Elements: «a major component, assembly, or “construction entity part which, in itself or in combination with other parts, fulfills a predominating function of the construction entity”». In particolare, le funzioni predominanti vengono identificate come:
    • Supporting;
    • Enclosing;
    • Servicing;
    • Equipping.

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  • (T22) Work results (by work): «construction results achieved in the production stage or by subsequent alteration, maintenance, or demolition processes». Le lavorazioni sono classificate per:
    • particular skill or trade involved;
    • construction resources used;
    • finished work result;
    • temporary work result.

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  • (T23) Products: «components or assemblies of components intended for permanent incorporation into construction entities».
    Ad esempio, 23-17 11 11 25 15 Door Stops.

RefMK4.3.3 (42) RefMK4.3.3 (43) RefMK4.3.3 (44)

  • (T36) Information: «data referenced and utilized during the process of creating and sustaining the built environment».
    Ad esempio, 36-71 11 15 13 Street Address

RefMK4.3.3 (45) RefMK4.3.3 (46) RefMK4.3.3 (47)

  • (T41) Materials: «are basic substances used in construction or to manufacture products and other items used in construction».
    Ad esempio: 41-10 10 50 21 Iron

RefMK4.3.3 (48) RefMK4.3.3 (49) RefMK4.3.3 (50)

  • (T49) Construction properties (by property): «characteristics of construction entities. Property definitions gain meaning through reference to one or more construction objects to which they may be applied».
    Ad esempio: 49-21 11 11 Latitude.

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Il sistema OmniClass è integrato in Revit per le famiglie caricabili, in un parametro specifco. Spiegavo come utilizzarlo sempre qui.


4. UniClass

L’altro sistema di classificazione che possiamo prendere in considerazione è il sistema inglese. Si chiama UniClass e le tabelle sono consultabili qui. Le tabelle sono organizzate in questo modo:

  • (Co) Construction Complexes
  • (En) Construction Entities
  • (SL) Spaces
  • (EF) Elements
  • (Ac) Activities
  • (Ss) Systems
  • (TE) Tools and Equipment
  • (Pr) Products
  • (FI) Forms of Information
  • (PM) Project Management
  • (Zz) CAD

Questo è il sistema che tendenzialmente continuo a utilizzare: la possibilità di incrociare le tabelle consente di creare un buon sistema tra Products e Forms of Information per definire i Level of Information Need.

RefMK4.3.3 (53) RefMK4.3.3 (54)


5. UNI 8290-1: 1981

Ho recentemente sostituito la porzione che dedicavo all’OmniClass per prendermi un istante e spiegare come mai la nostra norma non funziona particolarmente bene quando si tratta di modelli.
Si tratta di un testo del 1981, l’anno di Excalibur e Predatori dell’Arca Perduta, quindi un pochino datato. Scompone il sistema tecnologico da tre punti di vista:

  • Processuale, ovvero in base alle tecniche e tecnologie di produzione, lavorazione o assemblaggio, utile principalmente da Produttori e Imprese.
  • Funzionale, ovvero in base alle modalità di funzionamento e alle destinazioni d’uso, utile principalmente per Progettisti e Gestori.
  • Merceologico, ovvero in base alle modalità di commercializzazione, utile principalmente per Progettisti e Gestori.

La norma fornisce, nel campo residenziale, la classificazione e l’articolazione del sistema tecnologico, in base alla funzione che svolge all’interno dell’organismo edilizio, prevedendo tre gradi gerarchici di scomposizione partendo da 8 classi di elementi tecnologico-funzionali.


 

6. BS 8541-1

Anchre questa è un’aggiunta alle nuove lezioni, per cui sarò breve (e se siete curiosi, dovrete proprio venire a Lecco).
La norma britannica viene esplicitamente citata a riferimento in numerosi protocolli che riguardano il BIM e fornisce due sistemi di nomenclatura per gli oggetti:

  • Objects with associated classification attribute(s), la cui nomenclatura non comprende la classificazione;
  • Objects without associated classification attribute(s), che hanno una nomenclatura più lunga in cui vengono inserite le codifiche per i metadati mancanti tra cui la classificazione.

La norma è importante per comprendere la relazione logica e gerarchica tra un sistema di classificazione e gli standard di nomenclatura degli oggetti, ma il consiglio proveniente dal Regno Unito rimane sempre lo stesso: non ripetere l’informazione in due posizioni diverse.


7. Classificazione, indicizzazione e potenza di calcolo

The Second Digital Turn di Mario Carpo (ne parlavo qui) affronta il tema della compressione dei dati in relazione alla potenza di calcolo e in particolare lo fa partendo da un aneddoto autobiografico che coinvolge i logaritmi, un professore di matematica psicotico e una Olivetti Divisumma.

Passando per l’alfabeto, considerato anch’esso come uno strumento di compressione del linguaggio, Carpo sottolinea come i nuovi algoritmi di ricerca abbiano consentito un ritorno ai pittogrammi (le emoji). Il punto di arrivo del suo ragionamento è quindi l’obsolescenza dei sistemi di classificazione, che inevitabilmente sopraggiunge quando i motori di ricerca li superano in efficacia. Da avida classificatrice, condivido l’esperienza con Carpo: l’utilizzo di Gmail e la potenza del motore di ricerca di Google consente di trovare la posta molto più rapidamente con una semplice ricerca, anziché ricorrendo a sistemi di classificazione personali. Potremmo dire che stiamo destrutturando anche dati strutturati. Auch.

Come e se questo sia applicabile ai modelli informativi è la domanda di Carpo e, naturalmente, anche la mia.

In sede normativa, il lavoro intorno alla UNI 11337-2 si interroga su temi analoghi.

L’estrema eterogeneità del settore comporta una tipica criticità informativa, di base, relativa alla mera iniziale identificazione e denominazione delle entità trattate in un qualsiasi processo di filiera. La molteplicità delle discipline interessate, l’altissima disgregazione dei soggetti coinvolti e l’influenza di tradizioni e riferimenti locali comportano un’altissima pluralità di informazioni discordanti già al solo livello di denominazione delle entità.

La domanda è quindi se i sistemi di machine learning possono aiutarci a raggruppare le terminologie disomogenee e, di fatto, rendere possibile indicizzare un modello per ricerca anziché attraverso classificazione.

5 Comments

  1. Molto interessante, anche io facevo la stessa considerazione dopo aver letto Carpo: “Search don’t sort”.

  2. Ciao Chiara, volevo chiedere un tuo parere. Quale, secondo te, può essere la classificazione più adatta in fase di Facility management? Sto lavorando su una applicazione per il facility utilizzando solo dati importati da file IFC e trovo fondamentale l’uso di una classificazione ( anche se condivido il tuo pensiero su un futuro dove, grazie ad intelligenze artificiali, troveremo qualsiasi iesimo componente direttamente tramite linguaggio naturale.) Ne approfitto per ringraziarti sul tuo impegno nel condividere le tue esperienze e conoscenze :)

    1. Ciao Alessandro,

      mi verrebbe da dire che l’unico sistema adatto sia l’UniFormat, anche se ad una prima occhiata forse il MasterFormat potrebbe sembrare più adatto. Il MasterFormat è problematico, in BIM…
      Guardati il Prezi (non mio) incluso in questo vecchio articolo -> http://www.shelidon.it/?p=5986
      Secondo me chiarisce molto le idee circa i vantaggi e i lati negativi di ogni sistema di classificazione nelle varie fasi.

      In bocca al lupo per il tuo lavoro.

      1. Grazie Chiara per la risposta!

        Infatti al momento sto utilizando proprio la Uniformat (per la precisione la Uniformat II) e nel testo ufficiale viene consigliato, per una descrizione ancora più specifica dell’elemento, di utilizzarla in combinazione proprio con gli ultimi livelli della MasterFormat. Certo usarli entrambi diventa complicato, preferirei che esistesse una classificazione ad hoc per il facility….ma chissà, magari i nostri amici americani già ci stanno lavorando!

        Se sei curiosa del lavoro che stiamo portando avanti, sarei ben felice di mostrartelo! Intanto crepi il lupo!

        1. Ma certo che sono curiosa, sempre!
          Attento però perché cambiano le strategie di modellazione, tra MasterFormat e Uniformat (s’intende sempre il II, ormai). Prendiamoci una birra, se vuoi, reale o virtuale che sia. Hai la mia mail? Nome.Cognome[at]gmail[punto]com.

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