ECSO: Building Information Modelling in the EU construction sector

Il mese scorso, l’European Construction Sector Observatory ha pubblicato il suo report circa l’adozione del Building Information Modelling nel settore delle costruzioni: il documento è scaricabile a questo indirizzo. Non si tratta di un report analitico, come quello relativo alle strategie per il consolidamento dei mercati interni nel settore delle costruzioni (di cui consiglio assolutamente la lettura), […]

Il mese scorso, l’European Construction Sector Observatory ha pubblicato il suo report circa l’adozione del Building Information Modelling nel settore delle costruzioni: il documento è scaricabile a questo indirizzo. Non si tratta di un report analitico, come quello relativo alle strategie per il consolidamento dei mercati interni nel settore delle costruzioni (di cui consiglio assolutamente la lettura), ma di un Trend Report. Aspettatevi quindi un documento meno tecnico e più “ispiratore”, ma anche meno rigoroso.

ECSO_BIM_001 ECSO_obj4

 

Dato che so che non avete voglia di leggerlo, ecco qualche highlight per fare bella figura con gli amici al bar.

This paper looks at BIM implementation in the EU, analyses the drivers, opportunities, and challenges
around its implementation, and draws recommendations for EU policy makers and other relevant actors on
how to support and foster the adoption of BIM by the construction industry.


 

1. Politiche e Strumenti

Le politiche chiave e gli strumenti principali per l’implementazione vengono identificati, all’interno del documento, come:

  • il public procurement, a sottolineare il ruolo della committenza pubblica come generatore di un trend e motore del mercato;
  • la formazione, la ricerca e lo sviluppo (ovviamente non potrei essere più d’accordo);
  • la standardizzazione;
  • l’acquisizione e l’analisi di esperienze significative (lesson learnt).

Purtroppo la sezione iniziale, Overview of BIM policies and requirements, potrebbe essere interessante ma – come anticipavo – il trend report in questa sede si rivela poco rigoroso e si appoggia a studi terzi, non sempre impeccabili. Basta guardare l’Italia, che nell’infografica a figura 2 dovrebbe essere quantomeno rosa scuro (Mandates in Place) e invece è rosa chiaro (No BIM requirements). Non mi lamento troppo se all’estero ci vedono in un certo modo, dato che sono gli italiani per primi a diffondere il ritornello di un’Italia indietro. Una cosa contro cui, come ben sapete, mi batto da tempo.

Sarebbe stato doveroso fare meglio di così.
Sarebbe stato doveroso fare meglio di così.

Vero anche che, con l’adozione della ISO 19650 anche da parte del CEN, la presenza o meno di una normativa nazionale diventa cosa di secondaria importanza.
Cosa di capitale importanza rimane comunque la presenza di un mandato, a ricezione della direttiva europea sugli appalti, un testo ormai vintage. Ma riguardo alla ricezione dei mandati europei nel settore delle costruzioni ci viene in soccorso un’infografica da un altro report (questa volta sì report analitico e quindi rigoroso nei dati).

Tra i paesi più negligenti, il Portogallo, la Finlandia, Cipro e l'Irlanda. Tra i più diligenti, la Danimarca e l'Italia.
Tra i paesi più negligenti, il Portogallo, la Finlandia, Cipro e l’Irlanda. Tra i più diligenti, la Danimarca e l’Italia.

Il testo si concentra comunque sui casi studio di Danimarca, Francia e Polonia.

2. Riflessioni chiave

Le riflessioni che ne scaturiscono sono principalmente relative a tre ambiti:

  • ruoli e meccanismi di coordinamento sono diversi nel settore privato e nel settore pubblico, in particolare:
    • Per il settore pubblico:
      • suo compito è contribuire allo sviluppo di definizioni e linee guida, favorendo la comprensione dell’argomento e la sensibilizzazione alla necessità di lavorare secondo uno standard;
      • dovrebbe investire in ricerca e sviluppo, in collaborazione con università ed istituti privati che tengono i loro corsi di formazione relativi al BIM;
      • la sua azione è rilevante laddove la sua richiesta del BIM favorisce la nascita di nuovo business;
      • le azioni del governo hanno un reale impatto solo quando sono supportate dal mercato delle industrie di costruzione.
    • Dal settore privato invece ci si aspetta:
      • un contributo proattivo alla redazione di norme e linee guida (io più di così posso solo mettere a disposizione l’uso capione di qualche parente stretto);
      • una collaborazione alla diffusione della conoscenza tramite la condivisione di esperienze e progetti (di nuovo, certe volte danzo sul limite della querela);
      • lo sviluppo di strumenti per favorire il business (template, linee guida, strumenti open source);
      • l’implementazione del BIM alle diverse scale.
  • lo sviluppo deve essere incrementale, ma basato su un pensiero di lunga durata che consideri l’industria delle costruzioni come un ecosistema complesso, in particolare:
  • la formazione è di capitale importanza nel cambiamento.

While the public and private sector play different roles, their coordination is of utmost importance to build
synergies and foster the effective implementation of BIM in the construction industry.

3. Raccomandazioni

Le raccomandazioni che ne scaturiscono, in termini di politiche, sono le seguenti:

  • rafforzare le collaborazioni con il settore privato;
  • fornire un supporto differenziato per architetti, ingegneri e costruttori;
  • sfruttare diversi tipi di incentivi, tra cui:
    • quelli relativi agli appalti pubblici, quelli relativi alla formazione e quelli relativi a piattaforme di supporto per il mercato privato;
    • l’apporto che deriva dalle conoscenze e dalle esperienze accumulate nel settore privato;
  • identificare il giusto punto d’ingresso per l’implementazione del BIM.

While BIM can help address several issues ranging from waste, workers shortage or lack of productivity, it
is important that policy-makers and the private sector target some specific issues they are affected by, thus
framing a specific narrative around BIM implementation.

 

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