Industry Foundation Classes: risorse per capirci di più (o quantomeno per capirci qualcosa)

Che io non sia una fan del formato Ifc è cosa nota e risaputa ma purtroppo, per parafrasare una nota massima quantomai attuale riguardante la democrazia, per quanto possa fare schifo è ancora il formato migliore che abbiamo (principalmente perché è l’unico). E siccome avere i dati anche in formato aperto è un’indiscutibile necessità, non […]

Che io non sia una fan del formato Ifc è cosa nota e risaputa ma purtroppo, per parafrasare una nota massima quantomai attuale riguardante la democrazia, per quanto possa fare schifo è ancora il formato migliore che abbiamo (principalmente perché è l’unico). E siccome avere i dati anche in formato aperto è un’indiscutibile necessità, non mi sono fatta indietro quando un vecchio amico dell’industria mi ha chiesto qualche consiglio circa risorse, testuali o meno, per una comprensione più profonda del funzionamento e della struttura di questo misterioso oggetto. Ecco quindi i miei consigli. Se ne avete altri, vi invito caldamente ad aggiungervi nei commenti. Chi consiglia un proprio testo verrà bannato per aver peccato di ineleganza.

Libri

Quando si dice “Ifc”, per lo meno in Italia, si dice Carlo Zanchetta. Il primo titolo imprescindibile è quindi IFC: Processi e modelli digitali openBIM per l’Ambiente Costruito, di Carlo Zanchetta con Paolo Borin ed altri autori di massimo rilievo, edito da Maggioli. Il libro è del 2020, e in queste cose la data è importante. Non possiamo quindi aspettarci che contenga contenuti legati all’Ifc 4.3, per dire, che è stato rilasciato nel 2022.

Il prof. Zanchetta ha scritto anche altri due libri sul tema, declinandolo nell’ambito immobiliare ed entrambi con Rossana Paparella per l’editore Esculapio. Dei due, mi sento di consigliare principalmente BIM & digitalizzazione del patrimonio immobiliare. Dai dati della costruzione alla costruzione del dato, sempre del 2020. Per completezza, il secondo è questo.

In ambito internazionale, i testi sono chiaramente di più (e no, non è perché “noi siamo indietro” e “all’estero sono avanti anni luce”: è perché semplicemente i testi in lingua inglese sono statisticamente di più). Mi sento di consigliare, perché particolarmente ben fatto tra i più recenti, Interoperability: An Introduction to IFC and BuildingSmart Standards, Integrating Infrastructure Modeling di Bernd Domer e Rachel Bernardello, perché per primo approccia in modo completo il tema delle categorie infrastrutturali e, nel farlo, a mio parere rende molto più chiaro il funzionamento dello schema generale anche a chi si occupa di building.

Per quanto riguarda il panorama italiano, un altro divulgatore nostrano che dovete stalkerare ai limiti della denuncia è Michele Carradori. Per quanto si attenda ancora un libro monografico con la sua firma, è uno degli “altri autori di massimo rilievo” cui facevo menzione nel libro di Carlo Zanchetta e trovate numerosi contributi con la sua firma, sia in formato di articolo che in formato di registrazione / webinar. Oppure potete semplicemente tampinarlo e chiedergli cose.

Chiaramente il punto di riferimento rimane il sito di BuildingSMART, in cui sono disponibili diverse guide sulle classi e sull’architettura del modello, suddivise per dominio e/o disponibili nella libreria degli standard, oppure reperibili all’interno della Knowledge Base.

Video

Se la lettura non è il vostro forte oppure pensate che certe cose non si possano apprendere dai libri, esistono diverse risorse in formato video che possono fare al caso vostro. Sul sito di BuildingSMART esistono dei video, legati alle certificazioni, in particolare consigliabili per chi si sta approcciando al tema come Entry Level.

Interoperabilità Specifiche

Thomas Allen ha una lezione base su LinkedIn Learning dedicato allo scambio tra Archicad e Revit. Si tratta di un buon punto di partenza per chi vuole iniziare oppure ha bisogno di una soluzione rapida.

Per chi invece è in cerca di qualcosa di più avanzato, il consiglio è sempre quello di approfondire il tema delle Model View Definitions (MVD), inclusa la clausola sul loro stato attuale come dettagliata sulle pagine ufficiali.

Autodesk

2017: How to Do Revit to IFC Properly. Non è cambiato molto sul fronte Revit da quando Kevin Fielding ha tenuto questa classe a Londra. Sulla pagina trovate sia il video che una corposa presentazione contenente anche il concetto di MVD (Model View Definition). La mappatura delle classi in Revit è solo una parte della presentazione, quindi il contenuto può essere interessante anche per chi non usa Revit.

2013: IFC: The Good, The Bad, and the Ugly. Daniel Heselwood affianca il grandissimo Nigel Davies in questa classe orientata a confrontare il comportamento di tre software: and planning Graphisoft ArchiCAD, Bentley AECOsim e, naturalmente, Autodesk Revit per verificarne la varietà di comportamento in relazione all’IFC. Nella classe, l’IFC viene definito “il formato di interscambio di Schroedinger”, e chiunque ci abbia mai lavorato nella vita reale sa quanto questa definizione sia vicina alla realtà.

2013: IFC with Revit for Dummies. Martijn de Riet è una delle figure che dovete seguire nell’industria e questa classe non fa eccezione: copre argomenti come l’architettura generale dell’Ifc ed entra nel merito della mappatura in modo dettagliato e puntuale.

IFC is a lot like ghosts: some believe it is real, and some believe it is against basic laws of nature.

2024: IFC 4.3 Made Easy: Practical Tips for Civil 3D Users. Estremamente settoriale, e quindi potenzialmene non di interesse per tutti, questa classe di Elliot Grubb entra nel merito dello specifico formato 4.3 dedicato alle infrastrutture, e fornisce preziosi consigli su come integrarlo in Civil 3d. Sullo stesso argomento, trovate anche l’episodio IFC4.3 – This is the way di BIMmeup, canale che consiglio a prescindere dall’argomento. La sua playlist su Revit e l’Open BIM è visualizzabile qui.

Nel panorama internazionale, Emma Hooper è sicuramente una delle figure di riferimento per quanto riguarda l’Open BIM e l’Ifc, in particolare con il suo lavoro nel periodo di residenza presso la società di consulenza un tempo nota come Bond Bryan Digital. Per farsi un’idea della sua produzione, consiglio ad esempio questo contributo e potrei difficilmente consigliarvi qualcosa di meglio.

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.