#BIMpill – Livello di Accuratezza di un rilievo

Mercoledì scorso vi ho presentato il framework finlandese per il rilievo, all’interno del quale figurava anche il concetto di LOA – Level of Accuracy (Livello di Accuratezza). Oggi estraggo un’altra pillola da una vecchia lezione, per ricordare che il framework più completo per la specifica di un rilievo e della sua restituzione in BIM – […]

Mercoledì scorso vi ho presentato il framework finlandese per il rilievo, all’interno del quale figurava anche il concetto di LOA – Level of Accuracy (Livello di Accuratezza). Oggi estraggo un’altra pillola da una vecchia lezione, per ricordare che il framework più completo per la specifica di un rilievo e della sua restituzione in BIM – almeno a mio parere – rimane la USIBD Level of Accuracy (LOA) Specification Guide, attualmente alla sua versione 3.0 del 2019.

La documentazione si suddivide in una guida pdf e un template spreadsheet, all’interno del quale è possibile specificare il livello di accuratezza che si desidera per ogni categoria dell’edificio (le categorie sarebbe bene fossero le stesse attraverso le quali si definisce il Livello di Sviluppo degli oggetti con l’apposita tabella, altrimenti è un attimo che nessuno capisce più nulla).

Per non creare confusione con i LOD (ce n’è già abbastanza), i LOA si definiscono attraverso una scala che va da 10 a 50, con una A per indicare un eventuale livello personalizzato:

  • LOA10: 5 – 15 cm;
  • LOA20: 15 mm – 5 cm;
  • LOA30: 5 mm – 15 mm;
  • LOA40: 1mm – 5 mm;
  • LOA50: 0 – 1mm.

Viene anche introdotto il concetto di “Confidence level”, ovvero queste tolleranze devono essere rispettate il 95% delle volte.

Per il rilievo, il livello di deviazione si misura naturalmente sia in positivo che in negativo.

All’interno della tabella vengono già forniti dei livelli di accuratezza suggeriti per le categorie più rilevanti.

Si introduce un altro concetto interessante, ovvero il concetto di validazione della misura e si individuano tre metodi / livelli:

  • A = non viene fatto alcun controllo sulla misura rilevata;
  • B = il controllo viene effettuato tramite la sovrapposizione di due dataset rilevati in due momenti differenti (verifica che ad esempio avviene in automatico quando si fa un rilievo a laser scanner, mi viene detto);
  • C = controllo tramite sistemi di rilievo o di misurazione tra loro indipendenti.

Il rilievo tuttavia non basta: gli stessi livelli di precisione devono essere definiti anche per la restituzione, dato che potremmo avere livelli di precisione che sono ragionevoli per la nuvola di punti, ad esempio, ma che non è assolutamente ragionevole tradurre geometricamente in un modello informativo con la stessa precisione.

 

Anche la restituzione ha quindi i suoi livelli di accuratezza e, in particolare, i suoi metodi di validazione, che vengono proposti anche in questo caso su tre scale:

  • A = nessuna verifica;
  • B = l’elemento è stato controllato una volta;
  • C = è stato effettuato un doppio controllo sull’accuratezza dell’elemento.

Il risultato finale è una tabella che ha più o meno questo aspetto:

I concetti e la presentazione sono estrapolati da una lezione di BIM.Execution Planning per l’edilizia storica, tenuta in ambito CLEX il 27/06/2020.

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