X-men: Divisi #2 (X-men: Divided #2, da Uncanny X-men #496 del maggio 2008). Brubaker sarà anche un grande autore e Choi mi piace sicuramente molto, ma questa story-line mi puzza di vaccata a miglia di distanza. San Francisco ritornata al tempo dei Figli dei Fiori? E’ il tipo di idea che può venire la notte dopo una massiccia dose di peperonata, ma che personalmente mi vergognerei di raccontare ai colleghi al mattino. Ma in un mondo editoriale dove si pubblicano storie di pianeti governati da gangster scimmie, in un mondo dove si può minacciare qualcuno impugnando delle rane magiche e si viene anche presi sul serio, in un mondo dove i lupoidi biondi e quelli bruni si combattono dalla notte dei tempi, in un mondo in cui Magneto diventa nazista, tutto è possibile.
Ma diciamocelo, di questo numero si faceva anche a meno. Cos’è successo? Un trito scontro al bar, uno spunto di trama ridicolo e la rivelazione che qualcuno è sulle tracce di Pjotr. Wow. Sono elettrizzata.
Dalla Genesi alle Rivelazioni #2 (Untitled, da X-men Legacy #209 del maggio 2008). La prima domanda che mi viene da pormi è perché abbiamo applicato un titolo a qualcosa che titolo non aveva. La seconda è perché siamo andati a scomodare le Sacre Scritture? (Per chi non lo sapesse, la Genesi è il primo libro della Bibbia mentre il Libro delle Rivelazioni, meglio noto come Apocalisse di San Giovanni, è l’ultimo). Ma non importa, prima o poi lo scopriremo.
Ma veniamo alla storia. Vedere Magneto è sempre un piacere (beh, quando è se stesso e non è Xorn, s’intende) e vederlo con Xavier un doppio piacere. La sonda mentale dura poco, e forse sarebbe stato banale fare qualcosa di più lungo, ma non è comunque molto originale mostrare una carrellata, anche abbastanza superficiale, dei momenti passati tra Xavier e Erik. Non è questo il punto di forza della storia, e nemmeno il combattimento con Cargill, o lo straordinario e sempre letale Magneto. Il punto di forza è il bellissimo scambio di battute finale con la risposta di Xavier a chi abbia vinto l’eterna lotta: «Per molto tempo ci siamo neutralizzati a vicenda. Poi alla fine siamo diventati irrilevanti, il futuro ci ha circumnavigati».
War Baby #2 (War Baby #2, da Cable #2 del giugno 2008). Se c’è una cosa che non mi è piaciuta di Messiah Complex, e le mutande del Silver Surfer sanno se c’è, è il modo in cui è stato tratteggiato Alfiere. L’unico modo in cui riesco ad accettarlo è continuando a ripetermi che Layla e Madrox andando avanti nel suo tempo hanno creato uno scompenso nel continuum e questo personaggio non è lo stesso che combatteva con Ororo in X-treme X-men. Ma ugualmente questa storia con Cable che corre avanti e Alfiere che corre dietro proprio non riesce a piacermi.
Casa (Home, da X-men: Divided we stand #1 del giugno 2008). Una bella storiella riempitiva di Kyle e Yost, splendidamente illustrata e dipinta da Sana Takeda. Il giovane wakandiano Nehzno torna a casa, ma le antiche ostilità nei confronti degli stranieri sono dure a morire.
Carina.
E poi ci sono T’Challa e Ororo.
…a proposito, ormai lo sanno anche i sassi ma per i pochi che se lo fossero perso, ecco l’angolo della citazione. “Divided we stand” è una parafrasi dalla celebre frase “unted we stand, divided we fall”. L’origine della frase, spesso utilizzata come motto degli eserciti e delle nazioni, è antica e controversa: viene fatta risalire ad Esopo ma è più nota per l’uso fatto da John Dickinson in un mottetto rivoluzionario e da Patrick Henry nel suo discorso del 1799 in denuncia dei Kentucky and Virginia Resolutions. Quello che non tutti sanno, invece, è che l’uso rovesciato dell’espressione è già stato usato (oltre che come titolo per una storia del WTC) dai Sum41. La canzone è Confusion and Frustration in modern times e recita «Divided we stand, Together we fall».
The tension blew it up
We’re choking from a bleeding ulcer
We eventually threw it out so
What went wrong? Where’s the voice of reason?
It’s long gone, we lost it long ago
Apathy plus ice fill the void of motivation
I can hardly breathe at allConfusion’s all I see
Frustration surrounds me
Solution, bid farewell
Sedation, what the hell?
I broke the mirror to the past
To find what I was looking for
The bleeding heart of broken glass
Is all I found and nothing more regrets
Short of no correction
Paid my debts, to anxiety
The iron lung collapsed from the pressure and the swelling
I can hardly breathe at all
Confusion’s all I see
Frustration surrounds me
Solution, bid farewell
Sedation, what the hell?
Confusion’s all I see
Frustration surrounds me
Solution, bid farewell
Sedation, what the hell?
Dead-end roads
And warning signs
Destination nowhere
In sight
So!
Divided we stand
Together we fall
There isn’t a God
That can save us all
So don’t pray on your knees
Just, beg on your hands
There is no belief
In this promised land
Divided we stand
Together we fall
There’s no God
That can save us all
So don’t pray on your knees
Just, beg on your hands
There is no belief
In this promised land
There’s no belief
Confusion’s all I see
Frustration surrounds me
Solution, bid farewell
Sedation, what the hell?
Confusion’s all I see
Frustration surrounds me
Solution, bid farewell
Sedation, what the hell?
[]
2 Comments
Oktoberlied
Posted at 19:47h, 25 JanuaryNon so se possa interessarti, ma la citazione è presente anche in “Hey You” dei Pink Floyd (Don’t tell me there’s no hope at all/Toge-ther we stand/di-vi-ded we fall./WE FALL.).
Seguo il tuo blog da un po’, è davvero interessante :) Complimenti!
Shelidon
Posted at 18:43h, 26 JanuarySì, non sei la prima che me lo fa notare. Ovviamente la differenza è che i Pink Floyd usano la formula canonica, mentre qui è rovesciata.
Grazie dei complimenti: anche il tuo blog si presenta molto bene, tornerò dalle tue parti.