"All this he saw, for one moment breathless and intense, vivid on the morning sky; and still, as he looked, he lived; and still, as he lived, he wondered."

X-men #214

Numero quasi interamente dedicato agli X-men di Mike Carey e alla conclusione di Accecati dalla Luce (in originale Blinded by the Light, che – come mi sono dimenticata di dire nello scorso numero – è anche il titolo di una canzone piuttosto particolare scritta da Bruce Springsteen ma più famosa nella versione della Manfred Mann’s Earth Band).
Un’altra cosa che mi ero persa per strada lo scorso numero è una questione riguardante la copertina. Veniva infatti pubblicata questa, doppia, ma ad essa faceva da controparte una variant con l’altro fronte, a quanto pare. Una delle tante copertine andate perdute nella pubblicazione italiana.

 

Accecati dalla luce #2 – #4 (Blinded by the Light #2 – #4, da X-men #201 – #203 del settembre – novembre 2007).
Scrivere una storia del genere, che fondamentalmente è una storia di mazzate con una quantità invereconda di villain noti e meno noti, non è facile: si rischia di scivolare nella banalità, nella ripetizione, nella confusione – specie se si è “coadiuvati” da un isterico della matita come Humberto Ramos – e il risultato può essere fastidioso o imbarazzante. Fortunatamente, Carey sa quello che fa anche quando lascia perplessi: non aveva convinto molto nell’invenzione di Ecatombe, definito da alcuni il nemico più inutile della storia degli X-men. E francamente mi aveva convinto poco anche nel tradimento di Mystica, che risultava scontato, banale e mal gestito. Mi sono dovuta ricredere leggendo questo albo. Come in passato, Carey gestisce egregiamente le relazioni tra i personaggi, sia quelli appartenenti alla stessa squadra che i nemici, sia quelli apparentemente semplici che quelli dalla psicologia più complessa, e in questa storia non risparmia proprio nulla: sesso, tradimento e ambiguità tra Mystica e Bobby, strategia e freddezza con Emma, un uso quasi perfetto dei nuovi X-men Elixir e Blindfold, un allaccio alle trame di Claremont sui diari di Destiny non impeccabile ma comunqe presente – cosa che non si può dire di altre trame e di altri autori – un tentativo a dir poco apprezzabile di dare un senso a Gambit e Sole Ardente brutalizzati dall’ultima serie con Apocalisse, un brillante susseguirsi di strategie narrative ed usi non convenzionali – ma decismente efficaci – dei poteri mutanti. Oltre ad un seme fin troppo evidente per gli sviluppi futuri: Gambit sta facendo il doppio gioco? Mi pare ovvio dall’occhiata che si lanciano lui e Cannonball prima del “piccolo incidente” che porta alla distruzione di ciò che i Marauders sono lì per recuperare. In sostanza, una storia decisamente ben fatta.
Ma che cosa significa il titolo? Beh, all’interno della trama fa riferimento all’obiettivo dei Marauders: accecare gli X-men, togliere di mezzo chiunque abbia una conoscenza del futuro – diretta o indiretta – e appropriarsi dei famosi diari di Destiny che lo predicono. La canzone invece, se vi è un riferimento, credo si leghi per via del tono e dell’argomento: si tratta infatti di una carrellata degli strani personaggi conosciuti dall’autore durante la sua giovinezza, e la storia di Carey è – come ci ha ben abituati – una storia corale.

Ah, dimenticavo: come al solito, tra quella usata per l’albo e quella pubblicata all’interno, ci si perde una copertina. E’ questa. Non un gran che, ma pubblicarla sarebbe come al solito una questione di completezza editoriale.

La composizione quasi monografica dell’albo, com’è naturale, ha i suoi pro e i suoi contro. E’ sicuramente positivo essersi riusciti ad immergere completamente nel susseguirsi cataclismatico degli attacchi agli X-men e delle loro sconfitte. D’altro canto, i disegni di Humberto Ramos hanno reso particolarmente difficoltosa la concentrazione, almeno per me che non apprezzo affatto il suo stile: le sue ammucchiate di personaggi spigolosi e tutti con la stessa faccia, le sue fauci spalancate e irte di zanne, i suoi arti affetti da gravi lussazioni e i suoi scenari sbriciolati costringono ad assumere questo albo a piccole dosi, di fatto neutralizzando le potenzialità positive della scelta di concentrare tre numeri di fila.
Un’ulteriore nota negativa, di cui già si presagiva l’insipienza quando venne annunciata alla fine dello scorso albo, è l’inserimento in coda della mezza storia conclusiva di Cable & Deadpool, in cui si racconta la morte (presunta) di Cable e la fuga di Deadpool, una vicenda che nello svolgersi di Accecati dalla Luce si dà per assodato essere conclusa. Spezzare a metà una storia è già male di per sé: sarebbe stata una scelta accettabile, almeno, inserire all’inizio dell’albo l’ultima parte di Frattura, invece che alla fine. Ma, ahimé, sappiamo bene quale sia l’opinione che gli editor Panini hanno dell’ottima ma inedita miniserie che vede come protagonista il soldato del futuro e il mercenario chiacchierone.
In ogni caso…

Frattura #3 (Fractured #3, da Cable & Deadpool #42 dell’agosto 2007). Difficile dire qualcosa senza ripetersi e senza risentire della frammentazione operata dalla pubblicazione italiana. Di queste paginette rimane un Cable superbo e un grande discorso di commiato magistralmente spezzato da quel “Buffo, ora ricordo il suo nome” che impedisce al lirismo di cedere il passo alla retorica. Rimane un rapporto tra due personaggi tanto diversi, gestito in modo decisamente brillante, profondo com’era richiesto dal personaggio leggero che è Deadpool, e leggero com’era necessario data la gravità intrinseca in Nate. I disegni avrebbero potuto essere migliori, specie la tavola in cui Providence viene distrutta, ma non si può avere tutto.

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5 Comments
  • impbianco
    Posted at 10:56h, 12 April Reply

    Concordo, anche se le storie di Carey non è che mi piacciano molto. Però vedere Sinistro disegnato in quel modo è un colpo al cuore… Ramos sei nel Death Note, sappilo :P

    X-Bye

  • Shelidon
    Posted at 13:52h, 12 April Reply

    Sì, il Sinistro di Ramos ha dei seri problemi, poveraccio. Bah…

  • impbianco
    Posted at 14:34h, 12 April Reply

    Sei fossi Sinistro userei Ramos per gli esperimenti…

    X-Bye

  • utente anonimo
    Posted at 11:54h, 12 May Reply

    Sono d’accordo con voi. Ramos non disegna affatto bene, seppur mi sia impegnato per cercar un qualcosa che andasse bene…invece niente… Comunque con tutto il bagaglio di esperienza che hanno gli X MEN dovevano immaginarsi un tradimento da parte di Mistyca e Lady Mastermind. Detto questo, ho una domanda: qualcuno riesce a spiegarmi che poteri ha Exodus?

  • Shelidon
    Posted at 14:33h, 12 May Reply

    Come spiegato qui, Exodus ha poteri psionici: telepatia e telecinesi, principalmente, ma anche assorbimento energetico, creazione di campi di forza ecc.

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