Oggi è la giornata della Colletta Alimentare.
E fin qui niente di nuovo (a parte il fatto che il logo sembra una clip art del pacchetto di Office e la cosa mi genera un certo turbamento).
Aderisce anche il supermercato vicino a casa mia, punto spesa storico del milanese e recentemente ribattezzato dopo l’acquisizione di un nuovo brand di un noto gruppo francese (eppure rimasto ai soliti livelli come tasso di deprimenza e vecchietti inaciditi).
E fin qui nulla di particolarmente sconvolgente (a parte il fatto che i prodotti di cartello sono pessimi e vende quasi solo prodotti di cartello, quindi non so se invidio i poveretti cui arriverà quel tonno in scatola).
Ciò che invece scalda il cuore e allarga la mente, è la folla di bambini che aiutano i volontari a distribuire sacchetti vuoti e ritirare sacchetti pieni. Uno in particolare. Che potrebbe addirittura essere l’unico a salvarsi quando infine metterò in atto la mia erodiaca crociata contro i fastidiosi marmocchi. Se pensavate di farvi dare il saacchetto della colletta e usarlo per portare a casa la vostra spesa, per non pagare il sacchetto, avete fatto male i conti. Vostra o meno, il bambinetto ve la porterà via di mano, veloce ed implacabile, e ignorando le lamentele più o meno veementi di vecchiette e zotici, porterà la vostra spesa al suo banco. E non ci saranno santi. Catartico.

Pride Month 2025 – Words of the Day
Not by Nature, but by Habit: Christine de Pizan and the Complexity of Gender Roles “If it were customary to send little girls to school and teach them the same subjects as boys are taught, they would learn just as well… Not because they are
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