"All this he saw, for one moment breathless and intense, vivid on the morning sky; and still, as he looked, he lived; and still, as he lived, he wondered."

Alessandro Baricco – The Game

Quella che stiamo vivendo non è solo una rivoluzione tecnologica fatta di nuovi oggetti, ma il risultato di un’insurrezione mentale. Chi l’ha innescata – dai pionieri di Internet all’inventore dell’iPhone – non aveva in mente un progetto preciso se non questo, affascinante e selvaggio: rendere impossibile la ripetizione di una tragedia come quella del Novecento. Niente piú confini, niente piú élite, niente piú caste sacerdotali, politiche, intellettuali. Uno dei concetti piú cari all’uomo analogico, la verità, diventa improvvisamente sfocato, mobile, instabile. I problemi sono tradotti in partite da vincere in un gioco per adulti-bambini.

Alessandro Baricco,
The Game.
ed: Feltrinelli.

Non sono un’appassionata del Baricco autore di narrativa, ma sono decisamente attratta dal suo lavoro di divulgatore, dai tempi del teatro e di Totem. Mi sarebbe piaciuto inserire qualcosa di suo, in questa rassegna di consigli di lettura per i nostri lunedì, ma raccomandare uno dei suoi spettacoli sarebbe stato complicato, oltre che parzialmente fuori tema. Chissà, magari nel 2021 ci sposteremo dai consigli di lettura ai consigli di visione.
Il libro più adatto al nostro percorso sarebbe probabilmente stato City, interessante sia per la sua genesi che per l’uso del digitale nel suo lancio.

Questo libro è costruito come una città, come l’idea di una città. Mi piaceva che il titolo lo dicesse. Adesso lo dice. Le storie sono quartieri, i personaggi sono strade. Il resto è tempo che passa, voglia di vagabondare e bisogno di guardare. Ci ho viaggiato per tre anni, in City. Il lettore, se vorrà, potrà rifare la mia strada. È il bello, e il difficile, di tutti i libri: si può viaggiare nel viaggio di un altro?
Quanto ai personaggi – alle strade – c’è un po’ di tutto. Ci sono uno che è un gigante, uno che è muto, un barbiere che il giovedì taglia i capelli gratis, un generale dell’esercito, molti professori, gente che gioca a pallone, un bambino nero che tira a canestro e ci becca sempre. Gente così.

– Alessandro Baricco

Un libro simile ad altri già consigliati, da Calvino a Perec, in cui l’idea dello spazio urbano viene utilizzata come struttura narrativa.

Mi piaceva però consigliare qualcosa di diverso, che parla ad una delle contaminazioni che frequento più volentieri, ovvero quella con il gioco.

Prima scena.
Calciobalilla, flipper, videogioco. Prendetevi mezz’ora e passate dall’uno all’altro, in quest’ordine. Pensavate di giocare, invece avete attraversato lo spazio che separa una civiltà, quella analogica, da un’altra, quella digitale. Siete migrati in un mondo nuovo: leggero, veloce, immateriale.

Seconda scena.
Prendete l’icona che per secoli ha racchiuso in sé il senso della nostra civiltà: uomo-spada-cavallo. Confrontatela con questa: uomo-tastiera-schermo. E avrete di fronte agli occhi la mutazione in atto. Un sisma che ha ridisegnato la postura di noi umani in modo spettacolare.

Qui una bella recensione di Gianluca Catalfamo.

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2 Comments
  • Daniela Defilla
    Posted at 14:18h, 06 November Reply

    Grazie Shelidon per la segnalazione ! Lo sto leggendo , decisamente o.k. !

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