"All this he saw, for one moment breathless and intense, vivid on the morning sky; and still, as he looked, he lived; and still, as he lived, he wondered."

Philippe Daverio – La buona strada

Settimana scorsa ci ha lasciato Philippe Daverio, splendido e vulcanico personaggio della scena italiana, storico dell’arte e “penna impertinente” della divulgazione sull’arte, il costume, il territorio. Era impossibile per me non rendergli omaggio sostituendo una sua opera al libro programmato per questo lunedì, mentre ancora proviamo a fare i conti con il fatto che non lo incontreremo più, per caso, nel giardino di qualche locale, il vaporoso papillon leggermente disacconciato nella calura milanese, un drink in mano e una piccola folla di accoliti che lo circonda, pendendo dalle sue labbra.

Ogni lunedì un libro per iniziare la settimana: doveva essere un libro di Philippe Daverio.

Meno semplice decidere quale libro. Uno qualunque dei testi con cui ci ha parlato di Europa e di come il concetto abbia radici culturali profonde, ad esempio: Le stanze dell’armonia: Nei musei dove l’Europa era già unita avrebbe potuto essere una buona scelta oppure, per chi ha bisogno di messaggi più espliciti, Quattro Conversazioni sull’Europa è edito da Rizzoli.

Europeo per nascita e per vocazione, cresciuto al crocevia tra Italia, Francia e Germania, Philippe Daverio ci accompagna in alcune riflessioni sul passato del vecchio continente e sulla sua eredità intellettuale. Si inserisce così nel dibattito politico attuale con la sua autorevole voce di storico dell’arte e antropologo culturale. Il presupposto è che l’Europa è la nostra casa comune, una condivisa visione del mondo, con uno stesso linguaggio artistico, musicale, architettonico e addirittura gastronomico.

Oppure qualcosa sul nostro Paese, nel qual caso la scelta potrebbe cadere su Ho finalmente capito l’Italia: Piccolo trattato ad uso degli stranieri e degli italiani.

Per quale motivo gli Italiani sono così diversi dagli altri cittadini d’oltralpe? Con questa “autobiografia di un alsaziano che riscopre le proprie origini lombarde” Philippe Daverio cerca di spiegare il nostro Paese a tutti gli stranieri che ci osservano stupiti, ma anche probabilmente a molti italiani.

Un altro ciclo di testi interessanti è quello sui musei immaginari, del quale probabilmente il più rilevante in un percorso di architettura, tecnologia e urbanistica sarebbe Il secolo spezzato delle avanguardie. Il museo immaginato.

Klimt, Balla, Kandinskij, Picasso e alcuni altri diventano così i cavalieri dell’arte, che hanno gettato i semi e inventato le “forme” del Novecento, e alcuni temi come la danza, l’ansia dell’uomo contemporaneo e la città, sono i luoghi, reali o ideali, che raccontano la joie de vivre, la frenesia e la solitudine dell’esistenza nel XX secolo.

Alla fine ho deciso di optare per uno dei miei due libri preferiti, per quanto sia difficile scegliere, ovvero quelli che parlano di riscoperta del territorio. E per quanto avrebbe potuto incontrare un pubblico maggiore il suo libro Grand Tour d’Italia a piccoli passi, ho scelto di consigliarvi quello che ci accompagna alla scoperta di Milano, la città che abbiamo avuto l’onore di condividere con questo straordinario intellettuale del nostro tempo.

Philippe Daverio,
La buona strada: 127 passeggiate d’autore a Milano, in Lombardia e dintorni.
ed. Rizzoli.

La penna curiosa e impertinente di Philippe Daverio ci conduce alla scoperta di Milano e del suo territorio.
Una caccia al tesoro in città, in provincia e nella campagna lombarda per scoprire oltre un centinaio fra monumenti, luoghi e testimonianze d’arte, di storia e di cultura, noti e meno noti, che valgono una visita o una deviazione.

Illustrato da Antonio Monteverdi, ci accompagna in un itinerario che quest’anno coglie particolarmente nel segno, dopo i mesi di lockdown.

Dalla Veneranda Biblioteca Ambrosiana a San Pietro in Gessate, da Bergamo Alta a Romano di Lombardia, dalla Basilica di Agliate a Castiglione Olona, dal Castello di Soncino alla Certosa di Pavia, un piccolo volume d’autore per visitare la città dell’Expo 2015 e i suoi dintorni.

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