Sogni di Computational Design: qualche documentario (1)

Rispondo qui a una delle richieste che mi sono state fatte durante questa straordinaria edizione del MasterKeen a Lecco, ovvero quella di consigliare altri documentari che parlino di grandi designer e del loro approccio alla progettazione con strumenti digitali. Provo a rispondere, anche se credo che la lista potrebbe essere davvero molto lunga: confido che qualcuno possa intervenire ed […]

Rispondo qui a una delle richieste che mi sono state fatte durante questa straordinaria edizione del MasterKeen a Lecco, ovvero quella di consigliare altri documentari che parlino di grandi designer e del loro approccio alla progettazione con strumenti digitali.

Provo a rispondere, anche se credo che la lista potrebbe essere davvero molto lunga: confido che qualcuno possa intervenire ed integrare la mia selezione. Inizio con dieci titoli che parlano di architetti e designer: integrerò nei prossimi giorni con altre selezioni relative alle città e all’influenza dei dati sulla nostra professione.


3A84AF26-0FC8-4B46-A7EA-8AF1F7C3D28B

1. BIG Time (2017)

Durata: 1h 33min
Regista: Kaspar Astrup Schröder

Bjarke Ingels è uno degli architetti preferiti dai grandi e dai piccini, ma soprattutto dai piccini. È giovane (non proprio, ma si porta bene i suoi anni). È bello (se vi piace il genere). È di successo (e su questo c’è poco da obiettare). BIG Time è un documentario che segue il vostro eroe lungo i sette anni che lo vedono fondamentalmente salire alla ribalta.

Personalmente trovo affascinante la parte in cui lo vediamo fare analisi del vento soffiando su un modellino di polistirolo come se fosse una torta di compleanno. Adorabile cialtrone.

 


A618F2FA-F591-4803-95DC-C8F1FD6E3887

2. The World of Buckminster Fuller (1974)

Durata: 1h 25min
Regista: Robert Snyder

Non sarà esattamente il nostro eroe, ma francamente dovrebbe esserlo. Nato nel 1895, Richard Buckminster Fuller è stato un designer e architetto americano, inventore e filosofo, una delle più grandi menti del nostro tempo: la sua invenzione più influente sono probabilmente le cupole geodetiche, basate sull’approssimazione di una sfera a una sequenza di poliedri che rende stabile la struttura. Analogo il suo lavoro con carta e cartone per le Paperboard Domes, poi ripreso da Shigeru Ban.

AF0AEF03-BA73-4531-A170-314BF1F7789C

3. Antonio Gaudì (1984)

Durata: 1h 12min
Regista: Hiroshi Teshigahara

Se avete un animo vintage, può essere che il vostro eroe non sia né Buckminster Fuller né Bjarke Ingels, ma Antonì Gaudì. Se questo è il caso, conoscerete senz’altro questo documentario del regista e pittore giapponese autore anche dei documentari su Jean Tinguely.

A37CA62E-0554-44A9-AF6C-9D6D25078837

4. Kochuu (2003)

Durata: 52min
Regista: Jesper Wachtmeister

Splendido documentario di un tedesco che parla dell’architettura giapponese, per quanto possa sembrare strano. Il corto si concentra su alcuni concetti della poetica di architetti come Tadao Ando, Toyo Ito e Kazuo Shinohara, in particolare sull’idea che dà il titolo al documentario, ovvero la creazione di piccoli spazi chiusi che lavorano come un microcosmo. Alcuni di questi edifici inseguono il sogno di Kishō Kurokawa e dell’insediamento adattivo, di cui abbiamo già parlato con i ragazzi del MasterKeen 5 (articolo qui).

B680FAF2-6A54-45B1-9AAD-079B24F7F0DB

5. Sketches of Frank Gehry (2005)

Durata: 1h 23min
Regista: Sydney Pollack

L’importanza di Frank Gehry per un BIM Specialist è qualcosa su cui non mi sento di ritornare in questa sede. Se siete interessati all’opera del maestro americano, questa chiacchierata d’autore fa per voi: si trova anche in italiano con il titolo Frank Gehry, creatore di sogni.

D4DA21BD-4B46-4BC0-946E-E2D05F6ABCA2

6. The Competition (2013)

Durata: 1h 39min
Regista: Angel Borrego Cubero

Se è vero che il BIM è collaborazione, come riusciamo a conciliare questo principio con la naturale competizione che si crea tra le parti temporaneamente aggregate in un processo? D’ispirazione per questa e altre considerazioni, questo documentario va dietro le quinte dei processi di progettazione di giganti dell’architettura e del design come Jean Nouvel, Frank Gehry, Zaha Hadid e Norman Foster, in competizione per il concorso del Museo Nazionale d’Arte di Andorra.

206FB915-B68E-43C6-8817-4744DC752DAB

7. The Belly of an Architect (1987)

Durata: 1h 59min
Regista: Peter Greenaway

Se siete appassionati di cinema o di arte, conoscete certamente questo regista e le sue opere. Il film ruota attorno alla storia di un architetto americano in viaggio a Roma per curare una mostra dedicata al visionario architetto francese Étienne-Louis Boullée.

A95B83CF-B22C-4A1C-A282-1E980058A276

8. Eames: The Architect and the Painter (2011)

Durata: 1h 25min
Regista: Jason Cohn

Indipendentemente dal fatto che il lavoro degli Eames è il motivo per cui ho deciso di iniziare a studiare architettura, il documentario biografico sulla grande coppia di architetti e designer è un meraviglioso viaggio nella loro poetica e nella loro storia, attraverso rarissimi materiali d’archivio. Per comprendere meglio l’importanza degli Eames, consiglio anche il libro The Death of Drawing: Architecture in the Age of Simulation.

661CAF09-DAEE-4213-8EF4-AB891150F4ED

9. How Much does your Building weight, mr Foster? (2010)

Durata: 1h 18min
Regista: Carlos Carcas

Indipendentemente dall’uso improprio che ne faccio per parlare dell’importanza di una buona connessione internet in un processo collaborativo, il documentario è un tuffo nella filosofia del design di Norman Foster, tra le figure più rilevanti del nostro tempo anche per quanto riguarda il computational design. Per approfondire il suo ruolo da questo punto di vista, c’è una bella sezione, per quanto datata, all’interno di Fabricating Architecture.

630D97EB-987C-4EBD-8BC6-8646072CBF38

10. My Architect (2003)

Durata: 1h 56min
Regista: Nathaniel Kahn

Il documentario affronta la vita e l’opera di Louis Kahn, pietra miliare dell’architettura americana, la cui carriera travagliata l’ha portato a morire solo e in bancarotta. La sua opera si basa sulla manipolazione di forme primarie, è ispirata alla struttura del DNA e raccomanda una stretta correlazione tra forma e materiale. Tutti spunti interessanti da sviluppare con strumenti digitali.

You say to a brick, ‘What do you want, brick?’
And brick says to you, ‘I like an arch.’
And you say to brick, ‘Look, I want one, too, but arches are expensive and I can use a concrete lintel.’
And then you say: ‘What do you think of that, brick?’
Brick says: ‘I like an arch.'”

 

11.

One Comment

Leave a Reply to Daniela Defilla Cancel reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.