Di cose che si comprano e poi non si leggono

Soprattutto per quanto riguarda i fumetti, ci sono prodotti che si comprano per completezza e prodotti che si continuano a comprare per collezionismo, perché una volta iniziati è brutto interromperli. La settimana scorsa l’acquisto di manga è stato all’insegna di questa brutta abitudine.

Innanzitutto Berserk. Ho iniziato a fare la collection nera perché bene o male è un fumetto di cui tutti parlano, come Vagabond, e che non avere sarebbe una lacuna. O così pensavo. Arrivata al numero #14 della collection, e dopo aver letto a dir poco pigramente i precedenti due volumi, è con estremo piacere che ne annuncio l’ingresso nell’olimpo dei fumetti che compro per tenerli sulla mensola. Perché dopo le trentacinque pagine di stupro di Caska, francamente, mi inizio a domandare se è il caso di continuare a leggere un fumetto che mi annoia peggio di un porno di serie b.

Secondariamente, Nana. Vanamente attratta dal precedente Ultimi Raggi di Luna della stessa autrice, e dopo aver assai saggiamente evitato Paradise Kiss, ho fatto l’errore di iniziare a comprare questo infinito manga e ora non posso più smettere. Quando finirà, forse, lo venderò in blocco. Sicuramente lo sto comprando senza leggerlo perché lei che sta con lui però le piace quell’altro ma rimane incinta di uno e l’altro la vuole sposare ma lei non vuole perché è l’ex dell’amica che canta in una band ma anche lui suona in una band e hanno più successo ma il batterista sta con un’ex attrice porno che alla fine però vuole l’altro il quale non si sa che cosa voglia dalla vita decisamente non fa per me.

Terzo, XXXholic, delle Clamp, la delusione dell’anno. Credo di averne già parlato: per essere un ritorno, un attesissimo ritorno, di peggio non potevano fare. Trama affidata alla parte del gruppo che non sa scrivere storie, disegni affidati alla parte del gruppo che non sa disegnare. Intreccio autoreferenziale che al confronto Exiles è da premio pultzer, ma senza l’umorismo, l’ironia e l’umiltà di Exiles. I personaggi più odiosi di tutto le creazioni Clamp sono i protagonisti di un saltellare tra le dimensioni che, non pago, si spalma su due fumetti: Reservoir Chronicles e XXXholic. Ho mollato il primo praticamente subito. Il secondo avrebbe dovuto essere più cupo e dark. L’unica cosa dark è la copertina nera. Orribile, ma ormai è troppo tardi per smettere.

Ultimo ma non ultimo, la delusione della settimana (colpa mia che ancora mi illudevo): Ludwig #2, della serie Kaori Yuki presenta. Che fine hanno fatto il lirismo, la costruzione della trama, i personaggi folli, drammatici e perversi di Angel Sanctuary? Troppi soldi, troppa fama, troppa pigrizia. Kaori Yuki è ormai l’ombra di se stessa, si trascina attraverso storielle brevi senza capo né coda, completamente fuori registro, che si ridono e si piangono addosso e che non sono più nemmeno in grado di sfruttare la perversa vena gotica di dissacrazione delle fiabe con cui erano partiti. Non è divertente, non è drammatico, non è interessante. E persino i disegni perdono colpi, sempre più caricaturali e sempre meno di quelle tavole splendide a pagina intera o a doppia pagina. Ma dopo tredici numeri è troppo tardi per smettere.