In qualche modo ne sono uscita.
Seguità materiale, resoconti ecc. ecc. ma per ora solo un saluto per farvi sapere che sono tornata.
Nel frattempo vi propongo un articolo sulla Fiera del Libro di Bologna, dal Manifesto del 26 aprile.
Pagine colorate per bambini esigenti –Francesca Lazzarato
Fino a una decina di anni fa, per il visitatore della Fiera del Libro per Ragazzi di Bologna era quasi inevitabile fermarsi a sospirare davanti a certi stand francesi o americani, dove spettacolari libri illustrati inducevano a a rimpiangere la mancanza di audacia degli editori italiani e lo scarso gusto del nostro pubblico, apparentemente convinto che per i bambini potessero andar bene qualunque pupazzetto o figurina, purché semplici e a colori vivaci. E il sospiro si faceva più profondo nel rendersi conto che alcuni di quei libri erano firmati da illustratori italiani, senza editori in patria ma immensamente apprezzati all’estero. Per molto tempo, insomma, da noi il libro con figure è rimasto incagliato nelle secche del «grazioso» o del simil-disneyano (l’equivalente su carta dei nanetti da giardino in gesso dipinto), nonostante la felice stagione vissuta negli anni Settanta, quando la Emme Edizioni e la El, insieme ad alcuni piccoli editori oggi scomparsi, avevano introdotto nel nostro paese illustratori come Sendak o Delessert, valorizzando allo stesso tempo una serie di ottimi artisti italiani. Oggi, però, le cose sono molto cambiate: se da una parte si deve registrare con dispiacere la chiusura di una casa editrice come C’era una volta (nel suo catalogo Roberto Innocenti, Lisbeth Zwerger e Kveta Pacovska), dall’altra bisogna riconoscere che negli ultimi anni si è verificata una svolta significativa, per merito soprattutto di alcuni piccoli editori capaci di sperimentare e innovare, e perfino di suggerire che il libro illustrato non è destinato solo ai più piccoli. Certo, la maggior parte di quanto viene prodotto dall’editoria è ancora abbastanza banale, troppo conciliante, troppo fedele a certi stereotipi bambineschi, ma bisogna accontentarsi, anche perché di autentici orrori se ne vedono sempre meno. L’importante è che ci sia anche dell’altro, ovvero libri che portano più lontano, che propongono un altro modo di «vedere», che offrono immagini dense, colte, dall’alto valore estetico e per di più capaci di narrare per immagini tutto ciò che gli scrittori per bambini sembrano sempre meno capaci di pensare, dire, evocare. Prendiamo, per esempio, un libro come L’anatra, la morte e il tulipano di Wolf Erlbruch (Edizioni e/o, euro 13), grandissimo autore-illustratore tedesco che racconta la storia della curiosa amicizia tra un’anatra dalle piume bianche e una Morte gentile, vestita di un lungo e domestico grembiule a quadretti. L’anatra si chiede cosa c’è «dopo»: si diventa angeli e si va tra le nuvole, oppure si arrostisce a puntino in un inferno fiammeggiante? Tutto può essere, ma la verità è che non lo sa nessuno, risponde con laica serenità la Morte, che, quando ai primi freddi l’amica smette quietamente di respirare, la affida all’acqua del fiume, non senza posarle sul petto un tulipano nero. Perché finire è nell’ordine delle cose, e, come dice la Morte a chiusura del libro, «così è la vita». Una storia del genere, narrata con poche parole e immagini tanto delicate, potenti e suggestive da stupire, rompe davvero tutti i luoghi comuni del libro per l’infanzia e allo stesso tempo tiene conto del fatto che i bambini, ben più degli adulti, includono tra le loro domande anche quella sulla morte, sul «dopo», e non sono poi così disposti ad accettare risposte semplici. Altro libro insolito, originalissimo e capace di affrontare un tema «forte» è Una rapina da quattro soldi (Orecchio Acerbo, euro 13,50) , scritto e illustrato da Fabian Negrin: una autentica monetina da un centesimo incollata sulla copertina (e la cosa più buffa è che poche settimane fa dei veri «ladri da quattro soldi» hanno rubato alla casa editrice le monetine dipinte, pronte per essere applicate sul cartone), interni smaglianti a colori esplosivi, un tratto che dimostra la capacità di Negrin di restare sempre se stesso rinnovandosi ogni volta. La storia racconta quello che succede quando i soldi decidono di far soldi con una rapina in banca, e scoprono che il banchiere in persona è fuggito con il malloppo: solo un po’ di banconote fuori corso (franchi, marchi, lire) giocano malinconicamente a carte nel caveau… Un corso accelerato sugli incidenti di percorso del capitalismo d’assalto, in forma di fiaba moderna, rocambolesca e ironica.
Anche Velluto di Silvana D’Angelo e Antonio Marinoni (l’editore è Topipittori, euro 16) è la storia di un «topo da appartamento» dall’odorato finissimo che di notte vaga per la città alla instancabile ricerca di qualcosa…ma cosa? Lo sapremo alla fine del racconto, dopo aver esplorato insieme al ladro Velluto le stanze di una casa che è in realtà una specie di tempio della memoria pieno di opere d’arte, in cui il lettore riuscirà a orientarsi consultando una sorta di mappa sui risguardi del volume. Un libro notevole, sia per l’originalità della storia sia per la bellezza delle immagini, che è destinato a lettori dai nove anni in su. Decisamente per i più piccoli 3 streghe (Babalibri, euro 13) del bravissimo disegnatore franco-russo-libanese Gregoire Solotareff, il cui segno spesso e continuo crea le figure esilaranti delle tre orride Scoliosi, Scheletrica e Scoria, orrende stregacce che rapiscono i bambini, ma che alla fine verranno contagiate dall’allegria dei piccoli rapiti, gli unici a non trovarle odiose e repellenti. Sempre di Babalibri è Lian (euro 15), nuova opera di un grande artista cinese, Chen Jiang Hong, che vive tra Parigi e Pechino. Ispirati alle pittura tradizionale del suo paese, rivisitata con tocco inconfondibile, i suoi libri sono piccole opere d’arte che consentono un viaggio nell’immaginario e nella cultura della vecchia Cina e allo stesso tempo sfiorano temi come la tolleranza, la sorte dei deboli, l’importanza della giustizia. Stavolta Cheng ci racconta la storia di Lian, nata da un fiore di loto e cresciuta accanto a un vecchio pescatore di cui farà la fortuna, nonostante l’invidia e la cattiveria degli uomini. Dall’India vengono invece L’elefante non dimentica di Anuhska Ravishankar e Christiane Pieper (Corraini, euro 18,50) e Antigone di Gita Wol , Sirish Rao e Indrapramit Roy (Lapis, euro 16), tutti e due originariamente editi dalla Tara Publishing, piccola ma ormai celebre per i suoi volumi stampati e rilegati a mano su carta prodotta artigianalmente. E anche questi due libri (il primo su un elefantino che deve decidere tra la specie cui appartiene e i bufali che lo hanno adottato, il secondo una rilettura per immagini dell’Antigone di Sofocle) sono stati stampati a Chennai, vicino Madras, dove Gita Wolf e Sirish Rao hanno fondato questa singolare casa editrice, apparentemente fuori dal mercato proprio per la sua natura totalmente artigianale, ma che in realtà ha saputo imporsi a livello internazionale, come testimonia la sua presenza nei migliori cataloghi di mezzo mondo. E per finire un libro che spicca per due diverse ragioni: il nome dell’autore, Aldous Huxley, e le illustrazioni di Beatrice Alemagna, menzione d’onore al Bologna Ragazzi Award di quest’anno per un suo libro edito in Francia. I corvi (Il Castoro, euro 12,50) è una breve, spiritosa storia su come sconfiggere un prepotente usando il cervello, prima raccontata e poi scritta da Huxley nel 1944 per sua nipote Olivia: rimasto a lungo inedito, il racconto venne poi pubblicato dalla Random House nel 1967 e arriva ora nelle librerie italiane, con le illustrazioni eseguite da Beatrice Alemagna per l’edizione Gallimard di qualche anno fa. Bello, semplice, ricco di atmosfera, è un libro che piacerà ai piccoli e ai grandi.
9 Comments
Damiani
Posted at 09:41h, 04 Mayfra un pò arriverà anche la fiera di Torino…
credo sia anche gemellata con Roma.
Njord
Posted at 09:54h, 04 MaySpero comunque che ti sia divertita!
Salutoni!!! ;-)
Chiarina82
Posted at 12:33h, 04 Mayfelice di rileggerti sana e salva…
Shelidon
Posted at 14:05h, 04 MaySana e salva è un parolone! Sto scrivendo un resoconto che dovrebbe rendervi l’idea di che razza di avventura è stata…
Sì, la fiera di Torino è un altro evento interessantissimo, di cui parlerò sicuramente ma di cui parleremo anche qui, perché partecipa come relatore anche un nostro amico.
Sempre felice di vedervi qui.
MariaStrofa
Posted at 20:16h, 04 MayAh, ma bentornata: ero molto in ansia!
heraclitus
Posted at 08:57h, 05 Maybentornata, ci sei mancati. prenditi un po’ di riposo (ma poco) e facci sapere com’è andata. ;-)
Shelidon
Posted at 10:26h, 05 MayHo temuto anch’io di non farcela, Maria :-p
Mi prendo questo week-end ancora, di riposo, e poi ho mille libri, fumetti e film in arretrato! Nel frattempo, se non volete restare inoperosi, sul blog del gruppo culturale stiamo lentamente pubblicando tutti gli atti del festival.
ragno62
Posted at 19:54h, 05 Mayscusate la mia ignoranza ma di che festival parlate?
Shelidon
Posted at 13:27h, 06 MayUn festival di conferenze, musica, arte, artigianato, film e altro legato all’opera di Tolkien. Sito ufficiale qui. Ero nell’organizzazione.