Nessun Dove

Questa notte ho sognato che mi trovavo al Mercato Fluttuante a fare alcuni degli strani scambi che vi si verificano. Svegliandomi, ho compreso che doveva essere un messaggio subliminale di Splinder: non ho infatti ancora parlato di questo bellissimo libro, di Neil Gaiman, che ho da poco finito di leggere e da pochissimo terminato di […]

Questa notte ho sognato che mi trovavo al Mercato Fluttuante a fare alcuni degli strani scambi che vi si verificano. Svegliandomi, ho compreso che doveva essere un messaggio subliminale di Splinder: non ho infatti ancora parlato di questo bellissimo libro, di Neil Gaiman, che ho da poco finito di leggere e da pochissimo terminato di rileggere. Eccomi qui, dunque, prima di fare altri e meno piacevoli sogni.

Neil Gaiman,
Nessun Dove (Neverwhere)
Roma: Fanucci, 1999.


«Sotto le strade di Londra c’è un mondo che la maggior parte delle persone non riesce neppure a immaginare. Una città di mostri e di santi, di assassini e di angeli, cavalieri in armatura e pallide ragazze in velluto nero: questa è l’altra Londra di chi è precipitato tra le fenditure. Richard Mayhew è un giovane uomo d’affari che sta per scoprirla: un singolo atto di generosità lo catapulta lontano da una vita tranquilla e prevedibile e lo fa entrare in un mondo che è al tempo stesso stranamente familiare e incredibilmente bizzarro. C’è una ragazza di nome Porta e delle persone che vogliono ucciderla. C’è un angelo che vive in un salone illuminato dalle candele, un signore, Old Bailey, che abita sui tetti. Ci sono ratti intelligenti e un Conte che tiene il proprio seguito sulla carrozza di un treno della metropolitana. Un ponte nella notte sta a guardia della perigliosa via verso Knightsbridge, dove vive il Popolo delle Fogne; c’è la Bestia nel labirinto, e si scoprono pericoli e piaceri che superano la piú fervida immaginazione… Richard, che vorrebbe solo tornarsene a casa, troverà ad attenderlo uno strano destino. Laggiú, sotto le strade della sua città – in quel luogo chiamato Nessun dove

Romanzo dalle atmosfere splendide, con l’intreccio di una favola e profondi, inquieti echi mitici e fiabeschi: dal marchese di Carabas, tecnicamente l’invenzione di un personaggio inventato (è il fantomatico padrone del Gatto con gli Stivali di Charles Perrault) al vecchio Old Bailey, nient’altro che la corte penale di Londra, da personaggi i cui nomi ricordano nomi reali ma non lo sono (lady Porta, che echeggia "Porzia", la piccola Anestesia che il protagonista chiama "Anastasia", ma chissà com’era il gioco di parole in originale) ai due perfidi Croup e Vandemar, per tacere degli innumerevoli giochi di parole tra nomi dei luoghi (reali) e ciò che Londra cela dietro di essi. Già, Londra, perché è proprio Londra la protagonista del romanzo, una Londra stravolta e trasfigurata, la Londra di sotto in cui il denaro non esiste e tutto avviene tramite il baratto, in cui – come in una fiaba – i topi sono più importanti degli uomini e nelle cui fogne, intricate come un labirinto, un atavico minotauro attende di essere annientato.

Un libro assolutamente da leggere, forse una delle opere migliori di Gaiman. E ora cercherò di mettere le mani sulla serie televisiva che ne è stata tratta.

14 Comments

  1. E’ davvero bello, oltre ad essere estremamente scorrevole (nonostante alcuni svarioni sintattici e grammaticali della traduzione italiana, che… lasciamo perdere). Si legge in un paio di serate, ma ti rimane in testa molto più a lungo.

  2. Non mancherò di leggerlo: sto proprio valutando l’idea delle cavità della terra che ospitano antiche civiltà superiori (tipo la “teoria della terra cava” degli anni ’20).

    buona notte.

  3. Miyu, Gaiman in effetti è anche un eccezionale scrittore di fumetti, che ha collaborato spesso con l’altrettanto eccezionale Dave McKean: è l’autore del ciclo di Sandman, di storie brevi come Mr Punch e di alcuni strani excursus per la Marvel.

    Njord, quello è un problema un po’ per tutti! ;-p

  4. @ Mario: Toh, l’uomo che mi ha fatto conoscere Gaiman!

    Ciao Maria, per quel poco che ti conosco penso che potrebbe piacerti. Anche se, ahimé, è letteratura di genere! ;-p

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