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Oggi sono passata alla Fnac perché cercavo una cosa futile: il manuale di gioco di Neverwinter Nights 2. Non l’ho trovato. In compenso, come sempre accade, ho comprato un mucchio di altre cose. Nella fattispecie, dvd vecchi e nuovi che mi sono saltati tra le mani praticamente da soli. Essi vivono. Se mi troveranno strangolata […]

Oggi sono passata alla Fnac perché cercavo una cosa futile: il manuale di gioco di Neverwinter Nights 2. Non l’ho trovato. In compenso, come sempre accade, ho comprato un mucchio di altre cose. Nella fattispecie, dvd vecchi e nuovi che mi sono saltati tra le mani praticamente da soli. Essi vivono. Se mi troveranno strangolata in casa, sappiate che sono stati loro. Per facilitare le indagini, ecco gli indiziati:

Beowulf & Grendel, di Sturla Gunnarsson. Con Gerard Butler, Stellan Skarsgard, Sarah Polley e Ivan Sigurdsson. Probabilmente sarà una vaccata, non so nemmeno io perché l’ho comprato. Produzione e cast anglo-islandese o qualcosa del genere, ma giunto in Italia se non, appunto, in dvd, prelude alla gigantesca vaccata che probabilmente sarà il Beowulf di Zemeckis, realizzato con la stessa tecnica di Polar Express. Spero non ci siano anche i gai elfi sul treno, che facevano invidia a quelli della Coca-Cola.
Il dvd contiene sontuosi contenuti speciali: il trailer originale e la galleria fotografica. In compenso si può guardare solo in inglese e in italiano. Peccato. Ci tenevo a guardarlo in islandese.

«L’eroico guerriero scandinavo Beowulf, salpa dalla Svezia meridionale per portare aiuto alle popolazioni dell’antica Danimarca. In queste lande fredde e desolate dovrà affrontare il mostruoso e gigantesco troll Grendel, che con le sue sanguinarie incursioni minaccia i popoli delle valli. Una lotta mitologica tra il bene e le forze del male combattuta con spettacolari e cruente battaglie, ambientate in scenari naturali di straordinaria bellezza».

E’ matematicamente impossibile che sia peggio di quello con Christopher Lambert.

 

MirrorMask, di Dave McKean. Con Jason Barry e altra gente più o meno sconosciuta. Altro dvd che non so perché ho comprato. Forse per l’aleggiante presenza di Neil Gaiman.
In ogni caso, ho sentito voci troppo contrastanti sul conto del film: era il momento di vederlo di persona, e costava sufficientemente poco da poter tentare un acquisto a scatola chiusa.

«Helena ha 15 anni e il suo sogno è abbandonare il circo dove lavora con il resto della famiglia per condurre una vita normale. Ma il destino ha deciso diversamente e la ragazza si troverà improvvisamente nella fantastica Terra delle Ombre alla ricerca della Maschera Specchio (chi è il traduttore?!? n.d.sh.), un oggetto magico e misterioso, che ha il potere di svegliare la Regina della Luce e riportarla a casa».

Gaiman è davvero grande: vedremo come si rivelerà il film. La copertina del dvd (mi spiace non aver trovato un’immagine per farvela vedere) è… decisamente strana e mi ha fatto vacillare, non aveva nulla a che vedere con l’eleganza cromatica e formale delle locandine che avevo visto finora (tra cui l’immagine qui sopra). Staremo a vedere.

 

Il pranzo di Babette, di Gabriel Axel. Con Bibi Andersson, Stéphane Audran e Jarl Kulle. Un film che ho visto molto tempo fa e di cui ho ricordi decisamente splendidi, tratto da un altrettanto splendido racconto di Karen Blixen, e che sto rivedendo proprio ora mentre scrivo. Raffinato, delicato, sublime, estetizzante. Un film sulla virtù reale e presunta e, oserei dire, sull’essenza della vita.

«Sulla costa desolata della Danimarca vivono Martina e Filippa, le belle figlie di un devoto pastore che predica la salvezza attraverso la negazione di sé. Le due ragazze scrificano la passione giovanile alla fede e al dovere, e anche molti anni dopo la morte del padre tengono in vita i suoi austeri insegnamenti tra gli abitanti della cittadina. Ma con l’arrivo di Babette, una misteriosa rifugiata dalla guerra civile francese, la vita delle srelle e del loro piccolo villaggio inizia a cambiare. Presto Babette le convince a fare qualcosa di veramente audace: un sontuoso pranzo alla francese. La festa, naturalmente, scandalizza gli anziani del luogo. Ma chi è questa donna dalle doti singolari che atterrisce i pii abitanti del tranquillo paesino, timorosi di perdere le loro anime per aver troppo goduto di un piacere così terreno?»

 

Maverick, di Richard Donner. Con Mel Gibson, Jodie Foster e James Garner. Probabilmente uno dei film più divertenti che io conosca, spumeggiante, frizzante, spiritoso. Ricco di trovate e colpi di scena, con un cast decisamente di livello e scenari splendidi sullo sfondo. E, soprattutto, con un Mel Gibson nei suoi anni d’oro (recitativamente e fisicamente parlando): semplicemente splendido, un’adorabile faccia da schiaffi, completamente schizzato. Non a caso il regista è lo stesso di tutti e tre gli Arma Letale.
Mel Gibson, il giocatore d’azzardo Bret Maverick, si trova con Jodie Foster (un’avventuriera) e James Garner (l’originale Maverick dela serie televisiva nonché sceriffo piuttosto particolare) in corsa per partecipare al torneo di poker più importante di tutti i tempi, con mezzo milione di dollari in palio e la partecipazione dei migliori giocatori d’America. Il viaggio, alla ricerca della quota di partecipazione, non sarà sicuramente tranquillo. Completano il cast James Coburn e Graham Greene, oltre ad una quantità innumerabile di caratteristi e attori americani nel ruolo di camei. Da vedere assolutamente.

 

La Maschera di Ferro, di Randall Wallace. Con Leonardo Di Caprio, Jeremy Irons, John Malkovich, Gerard Depardieau e Gabriel Byrne. Altro film relativamente datato, che merita una visione ma che senza dubbio merita prima di tutto una premessa. Io detesto Leonardo Di Caprio. Come lo considerereste voi se vi foste beccati la fase Titanic con la maggior parte delle amiche in piena fregola adolescenziale? Probabilmente nello stesso modo. Ora, mi rendo conto della sua maturazione artistica da bamboccio con un’espressione facciale a bamboccio con qualche espressione facciale in più, specie se diretto da uno straordinario regista come Martin Scorsese. Nello specifico però comprenderete come il mio giudizio sul film non possa in alcun modo essere viziato da un qualche delirio di adorazione per lo scemotto.
Mi trovo però a non poter dire lo stesso per quanto riguarda il resto del cast (specie per quanto riguarda questo signore, che forse è riuscito ad essere più bello solo in Lolita).
Ma tornando al film, è un ottimo modo per passare due orette: basato su un romanzo decisamente con gli attributi, ha un’ottima fotografia e una buona regia, oltre ad un cast meraviglioso (fatto salvo il bamboccio, naturalmente, che le sue due espressioni non riescono a salvare considerato che nella fattispecie fa due ruoli). Da vedere.

That’s all, folks. Quando avrò visto Beowulf & Grendel e Mirrormask vi farò sapere.

 

13 Comments

  1. Dimenticavo. Sono stata tentata di prendere anche Memorie di una geisha, ma c’era solo una versione in due dischi (e fin qui niente di male) con un mascara in omaggio. O__o

    Ho soprasseduto.

  2. “la maschera de fero” daaaaaaaai.

    Comunque, piacevole ma non troppo.

    Per quanto riguarda il Beowulf di Zemeckis, non dovrebbe esssere troppo una vaccata visto che la sceneggiatura è del grande Neil (gloria e onore). Per la Geisha, continua a desistere. E’ stupido. Noioso. Pretenzioso. E tedioso, anche.

  3. Ma sì, dai, è piacevole. Soprattutto Jeremy Irons è moooooooolto piacevole *__^

    Del Beowulf di Zemeckis, oltre alla tecnica di realizzazione, mi preoccupa un po’ Angelina Jolie nel ruolo della madre di Grendel…

    Dici che devo lasciar perdere la geisha? Alcuni me ne parlano in modo estatico e altri me ne parlano come te. Finirà che me lo scaric… ehm… noleggio, e poi al limite lo compro se mi piace.

  4. Shelidon, leggendoti ho fatto una bella scoperta: non sapevo che esistesse un film su Beowulf.

    Quel poema anonimo – il più antico testo poetico lungo, scritto in anglosassone con versi allitteranti – l’ho amato molto (grendel era un mostro marino) per la magia e la semplice potenza della storia, fatta di movimenti e azioni.

    Me lo devo procurare, assolutamente.

    Che scoperta… :)

  5. il prezzo è un ottimo movente per l’acquisto di qualcosa.

    dei tuoi acquisti mi incuriosisce il film in cui aleggia il nome del grande gaiman, e il pranzo di babette, dalla grandissima blixen e che tra l’altro ieri ho visto a teatro (fatalità).

  6. Caro Ferrucciolmes, in realtà non c’è un solo film tratto (più o meno liberamente) dal sublime poema, ma molti di più.

    • uno del 1999, di Graham Baker e con Christopher Lambert, piuttosto liberamente tratto e con un Grendel che sembra Alien, oltre ad avere una madre decisamente troppo somigliante a Pamela Anderson;
    • uno del 1998, animato e mai giunto in Italia (era per la televisione inglese), di Yuri Kulakov e più noto per la voce di Joseph Fiennes nei panni di Beowulf;
    • quello di Zemeckis che dovrebbe arrivare quest’anno;
    • il Beowulf & Grendel di cui parlo nel post;
    • un film d’animazione del 1981 di Alexander Stitt ma tratto più che altro dal romanzo Grendel di John Gardner, dal titolo Grendel Grendel Grendel e noto per avere Peter Ustinov come voce di Grendel;
    • Il tredicesimo guerriero di John McTiernan e con Antonio Banderas nel ruolo di Ahmed Ibn Fahdlan Ibn Al Abbas Ibn Rashid Ibn Hamad (dovevo scriverlo): decisamente liberamente ispirato, più che tratto;
    • il bizzarro The Male Swagger che non conosco affatto.

    Ne sta inoltre per uscire un altro: Beowulf: Prince of the Geats, di tale Scott Wegener. Ed è tutto, cinematograficamente parlando. Credo.

  7. @ Heraclitus, Il pranzo di Babette è sicuramente un film da vedere, se non ti disturba troppo la lentezza. Merita davvero. Riguardo a MirrorMask non posso dire ancora nulla, ma rinnovo la promessa di farci un post quando l’avrò visto.

  8. WOW!!!! Così rimpiango ancor di più di non essere riuscita a venire alla biblioteca di Costa Masnaga per darti un’occhiata! E’ un colpo basso! Non si fa!!

  9. Grazie di questa dovizia, Shelidon, prendo nota. :)

    Infatti, m’ero accorto che “Il tredicesimo guerriero” riprendeva da vicino il tema portante, ma era assente il mostro e si ripiegava sugli uomini-belva, quindi non l’avevo ascritto.

    (il film mi piacque, comunque)

    a presto!

  10. Sì, anche a me non dispiacque. Dove fosse il Beowulf però non l’ho ancora capito! ;-)

    Ti farò sapere riguardo a quello con Gerard Butler: penso di riuscire a guardarmelo nel week-end.

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