5 ronin

Ho comprato un altro fumetto con Hulk. Si vede che sto invecchiando. Ma questo speciale in cinque numeri, pubblicato in Italia in un volumone della serie 100%, è una lettura abbastanza imprescindibile, che parla ad altre belle storie Marvel fuori continuity ambientate in un tempo passato. Una storia, per intendersi, che potrebbe fare il paio […]

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Ho comprato un altro fumetto con Hulk. Si vede che sto invecchiando. Ma questo speciale in cinque numeri, pubblicato in Italia in un volumone della serie 100%, è una lettura abbastanza imprescindibile, che parla ad altre belle storie Marvel fuori continuity ambientate in un tempo passato. Una storia, per intendersi, che potrebbe fare il paio con la bellissima Wolverine Netsuke di Pratt, con Elektra and Wolverine: The Redeemer di Rucka e Amano Yoshitaka, o con quell’ultima storia di Psylocke in Giappone, se non fosse stata firmata da Kyle & Yost.
La storia in questo caso è scritta da Peter Milligan, che mi sarebbe stato anche indifferente se non fosse stato sempre tanto inutilmente acclamato per la sua X-statix, cosa che mi ha portato a detestarlo. Certo, lo aiuta non essere illustrato da un idiota discromico, a questo giro: lo affiancano, ai disegni, Tomm Coker (quello di Daredevil Noir con Alexander Irvine), Dalibor Talajic (visto su Deadpool), Laurence Campbell (2000 AD), Goran Parlov (disegnatore di formazione italiana e bonellide, se guardiamo a Ken Parker che ha visto il suo debutto, ma anche Nick Raider, Tex, Magico Vento, Volto Nascosto) e Leandro Fernandez (Stormwatch: Posthuman division, insieme a Christos Gage). Le splendide sontuose, graficamente raffinate copertine speciali (riportate qui sopra) sono di David Aja, che per l’occasione riprende alcune delle sue trovate estetiche caratteristiche usate su Iron Fist.
Di che cosa parla e chi sono questi cinque ronin? Beh, la vicenda si apre nel Giappone del 1600 spaccato (21 ottobre) e ruota intorno agli eventi e alle conseguenze della celebre battaglia di Sekigahara, nota anche come battaglia per il reame diviso (天下分け目の戦い). La battaglia vedeva, da una parte, Toyotomi Hideyori, erede di quell’Hideyoshi che aveva unificato il Giappone nel 1590 con l’assedio di Odawara e che poteva contare sulla fedeltà di clan occidentali. Comandavano le sue truppe il samurai Ishida Mitsunari, noto a corte come Jibunoshō (治部少輔), e Mōri Terumoto, noto per essere il fondatore di Hiroshima (poveraccio) che però pare comandasse in pantofole, da casa. Comandavano un esercito di circa 82000 uomini, e si scontravano contro le forze di Tokugawa Ieyasu, fiancheggiato dai clan del Giappone orientale, con un numero di uomini nettamente inferiore. Fu uno scontro che molti definiscono uno scontro tra il vecchio e il nuovo Giappone, da cui ebbe inizio il cosiddetto periodo Edo, e Milligan si aggancia proprio al tema del cambiamento, le vite che la battaglia ha distrutto, per mostrarci cinque supereroi marvel nelle vesti di altrettanti ronin (o meglio di quattro ronin più una): si tratta di Wolverine, la scelta più ovvia quando si tratta di Marvel e Giappone, di un meno scontato ma più raffinato Hulk (e tra poco capirete come mai io abbia apprezzato anche la sua parte di storia), del Punitore (il famoso ronin con il mitra), della leggiadra e altrettanto ovvia Psylocke e di un inaspettato Deadpool. Come funziona questo esperimento narrativo? Funziona a fasi alterne. Se Wolverine e Psylocke sono perfettamente calati nell’ambientazione, con un lavoro praticamente minimo, e sono ben intrecciati tra loro in una sorta di trama principale, il Punitore e Hulk rimangono un po’ appesi, isolati, e laddove il secondo gode di una riscrittura d’eccezione, una storia di Hulk senza Hulk, il primo viene trattato decisamente male. Ma la vera sorpresa dell’albo è il ronin sfregiato e pazzo. La vera sorpresa è Deadpool. E ne consiglierei la lettura anche senza tutto il resto.

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3 Comments

  1. decisamente concordo. peccato che ad intrecciarsi fossero principalmente solo tre delle storie. comunque mi sembra un esperimento piuttosto ben riuscito.

  2. Un’altra persona che ha detestato x-statix? Torno ad avere fiducia nel genere umano.
    Lo so, a volte basta poco…
    Ne approfitto, in ritardo, per rendere palese la mia giuoia per il tuo essere tornata a postare dopo la lunga pausa.
    Il tuo blog è sempre una lettura interessante.

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