"All this he saw, for one moment breathless and intense, vivid on the morning sky; and still, as he looked, he lived; and still, as he lived, he wondered."

X-men deluxe #205

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Nelle note di chiusura, LucaS ci chiede di cambiare idea se troviamo inutile la prima avventura spaziale che costituisce questo albo, scritta da Christos Gage e «disegnata deliziosamente da Juan Bobillo». Personalmente sono ben lontana dal cambiare idea e, anzi, molto incline a rincarare la dose: la storiella è scritta come un compitino delle medie, con personaggi caratterizzati al livello del Mangaverse (qualcuno se lo ricorda? Me l’ha fatto tornare, ahimé, alla mente un amico, ripescandolo con precisione da cecchino tra le pile di fumetti dimenticati e da dimenticare che si ammassano sugli scaffali bassi di casa mia). X-men contro covata? Un tema sempre valido, se non fosse che in questo numero si resiste all’influenza aliena come si smette di fumare: almeno cinque o sei volte al giorno. Gli X-Men che devono trattare la covata come una specie in via di estinzione? Un’idea magari stimolante, ma gestita con la profondità di una capsula Petri. E che dire poi dei “deliziosi” disegni? Tempesta è disegnata come una bimbominkia e fa le mossette da capo di una baby gang, Kitty è regredita al medesimo stato e che ne è stato del mastodontico, meraviglioso lavoro fatto sul personaggio da Joss Whedon e John Cassaday nella sua run di Uncanny? Dov’è la sua profondità tragica nel rapporto con Colosso? Sono passati, come pioggia sulla montagna, come raffiche di vento in campagna. E pensare che, dopo aver visto sul numero #204 quanto fosse inutile il filone principale di Astonishing, ero così ansiosa di leggere questo Meanwhile… Cosa ci rimane in questa storia? Gli X-men che adottano un piccolo schifoide. Mala tempora currunt. E, a proposito, sono tempi difficili anche per questa testata: la sedicente formula di volumone contenente una saga completa è durata… quanto? Due numeri? Ora è un contenitore-spazzatura o quasi, che dopo l’esaurimento di X-Force e l’esclusione di X-Factor contiene storielle accessorie e francamente trascurabili dal dubbio valore e dalla dubbia utilità o testate che se potessi francamente eviterei, come questa indecorosa run di Astonishing e l’insipido New Mutants, che in questo numero arriva in dose tripla. Per raccontarci cosa? Beh, Dan Abnett e Andy Lanning hanno ricevuto dalla Marvel un compitino: gestire il ritorno di Nate Grey, la versione alternativa di Cable (ma che sia meno potente, mi raccomando) e parlare tanto e bene di Danielle Moonstar, che abbiamo tanti bei programmi su di lei.
Al primo compitino adempiono scolasticamente: dopo le avventure narrate su Dark X-Men (nelle deliziose storie tessute da Paul Cornell), il fratello sfigato di Cable era infatti passato dalle mani di Norman Osborn a quelle di Sugar Man, che non è mai una faccenda divertente, ed è così che lo trovano Cypher e i suoi allegri compagni, collegato ad una macchina che trae energia dai suoi poteri mutanti. Originale, vero? È una cosa che non si è mai vista da nessuna parte, vero?
Al secondo compitino invece adempiono… beh, adempiono andando fuori tema, come è già stato ampiamente rilevato da altri molto meglio di quanto potrei fare io: Danielle Moonstar per quslche nimero diventa protagonista indiscussa delle vicende, provocando uno sbilanciamento cosmico nella narrazione. Intendiamoci, ho sempre apprezzato le vicende ambientate all’inferno (e quando non sono disegnate da David Lafuente sono anche meglio). Mefisto è sempre un bel personaggio, anche se ultimamente è più impegnato di Wolverine, tra le sue citazioni di Dante e Rolling Stones regala le uniche pagine godibili di questo albo veramente ma veramente trascurabile. Mi fa però piacere vedere che in questo indice hanno sistemato il colossale garbuglio di date fatto nel precedente numero.

  • Soccorso spaziale (Meanwhile, da Astonishing X-men #38 del luglio 2011);
  • Soccorso spaziale (Meanwhile, da Astonishing X-men #40 del settembre 2011);
  • Soccorso spaziale (Meanwhile, da Astonishing X-men #42 del settembre 2011);
  • Questioni irrisolte – conclusione (Unfinished Business #3, da New Mutants #27 del settembre 2011);
  • Terapia di famiglia (Family Therapy, da New Mutants #28 del settembre 2011);
  • Fear Itself – prima parte (New Mutants: Fear Itself, da New Mutants #29 e #30 dell’ottobre 2011).

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