#BIMpill – Health Check

È l’ultimo mercoledì dell’anno, prima della chiusura, e non vedo modo migliore di chiudere questa rassegna di “pillole” se non con uno dei concetti cruciali dello Scrum: l’Health Check, o controllo di salute dei membri del team. Se volete un approfondimento sulla loro utilità, consiglio questo articolo e questo ulteriore contributo di Andy Cleff. Del processo […]

È l’ultimo mercoledì dell’anno, prima della chiusura, e non vedo modo migliore di chiudere questa rassegna di “pillole” se non con uno dei concetti cruciali dello Scrum: l’Health Check, o controllo di salute dei membri del team. Se volete un approfondimento sulla loro utilità, consiglio questo articolo e questo ulteriore contributo di Andy Cleff.

Del processo viene data una buona definizione sul sito dello Scrum Training Institute:

The Team Health Check is a self-assessment process for Agile teams who want to improve the way they work together. Results are tracked over time so that the team can see growth and continuously identify new areas for improvement.

Esistono però diversi approcci a questo evento ed è necessario mantenerlo distinto dalla retrospettiva. Laddove la retrospettiva è infatti un evento di gruppo, in cui il team discute i rusltati dello sprint, l’Health Check è per lo più un controllo individuale, condotto dallo Scrum Master con ogni singolo membro del team, e mira a verificare più che la performance l’allineamento del singolo membro rispetto ad alcuni indicatori di benessere.

Alcuni degli indicatori che utilizzo io hanno a che fare con l’equiilibrio e la dedizione e sono:

  • allineamento rispetto ai valori e ai desideri del cliente, perché un team che odia il cliente lavora necessariamente male;
  • allineamento rispetto al valore che stiamo generando con il progetto;
  • allineamento rispetto agli obiettivi di progetto;
  • livello e qualità degli strumenti di comunicazione che utilizziamo, sia internamente al team che nei confronti del cliente;
  • livello e adeguatezza del supporto di cui dispone il team e delle risorse per la risoluzione problemi e l’auto-apprendimento;
  • allineamento tra le competenze del singolo e le competenze richieste sul progetto;
  • adeguatezza rispetto al dimensionamento del team;
  • adeguatezza rispetto al passo tenuto negli sprint, alla frequenza delle consegne e, in generale, alla velocità di produzione;
  • allineamento rispetto al processo utilizzato;
  • livello di piacere, di divertimento sperimentato quotidianamente sul proprio lavoro.

L’ultimo punto spesso genera perplessità e a riguardo vorrei essere molto chiara: non è possibile lavorare in Scrum con persone che odiano il proprio lavoro o, peggio, che considerano il lavoro come dolore e sofferenza, perché ragioneranno in direzione contraria rispetto alla necessità continua di miglioramento richiesta dal metodo. Questo tipo di approccio viene anche chiamato Agile Mindset e costituisce un altro punto rispetto al quale è possibile portare avanti l’health check.

Un ulteriore punto possibile riguarda i cosiddetti valori dello Scrum, su cui mi sono concentrata già diverse volte.

Esistono diverse piattaforme che consentono di portare avanti e tracciare l’health check. Ma, chissà, potrebbe essere una cosa di cui ci occuperemo l’anno prossimo.

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