#BIMpill – Il facilitatore
Dopo tanto tempo, oggi torniamo a parlare di Scrum e in particolare del ruolo dello Scrum Master come facilitatore. Come ho già espresso più volte, trovo che questa sia una strada estremamente interessante per approcciare il ruolo del BIM Coordinator in modo più produttivo e costruttivo all’interno del programma di implementazione. Facilitatore Una persona (o […]
Dopo tanto tempo, oggi torniamo a parlare di Scrum e in particolare del ruolo dello Scrum Master come facilitatore. Come ho già espresso più volte, trovo che questa sia una strada estremamente interessante per approcciare il ruolo del BIM Coordinator in modo più produttivo e costruttivo all’interno del programma di implementazione.
Facilitatore
Una persona (o una cosa) che rende più facile un’azione o un processo.
(Oxford Dictionary)
In termini più estesi, un facilitatore è un professionista che aiuta un gruppo di persone a lavorare meglio in team, a comprendere quali siano i loro obiettivi comuni e a pianificare come raggiungere questi obiettivi in modo efficace. Il suo lavoro si svolge principalmente durante incontri, riunioni, dibattiti o brainstorming che alcuni framework – come lo scrum – chiamano eventi. Per essere efficace, il facilitatore deve rimanere neutrale, senza prendere una posizione particolare nella discussione, e si distingue quindi in modo netto dalla figura del team leader o del capo progetto.
All’interno del framework Scrum, esistono diversi di questi eventi, ai quali ho dedicato già diversi contributi sul blog. Vediamo nello specifico qual è il ruolo dello Scrum Master in ciascuno di questi eventi.
- in sede di pianificazione dello sprint, suo compito è quello di coltivare lo spirito di collaborazione tra il Product Owner (colui che è responsabile della consegna del valore al cliente) e il team responsabile della produzione di quel valore, e si concentra principalmente sulla consegna di un prodotto di valore. Deve preoccuparsi che tutti i membri del team comprendano il lavoro da svolgere e siano d’accordo nel raggiungere l’obiettivo dello sprint;
- durante la stand-up giornaliera (daily scrum nello schema), deve creare un’atmosfera in cui tutti i membri del team, relazionandosi alla pari tra di loro, siano in grado di generare una propulsione di gruppo sana e non competitiva verso una consegna di qualità, l’impegno nel lavoro quotidiano e la volontà di affrontare gli ostacoli;
- durante la revisione propedeutica alla consegna del lavoro svolto (sprint review), si preoccupa di far sì che l’evento sia un evento energizzante in cui il team, gli sponsor e le parti interessate ispezionano insieme l’incremento del prodotto, ovvero il pacchetto di consegna, e la sua rispondenza alle specifiche (e quindi al backlog). Durante questo evento, osserva i loro meccanismi di collaborazione in vista di quella che sarà la retrospettiva, verifica che team e Product Owner agiscano come una sola squadra, che condividano gli obiettivi e che non ci siano barriere tra il team di sviluppo e la prospettiva del cliente finale.
- durante la retrospettiva dello sprint, ovvero la fase di analisi metodologica su quanto svolto, si premura di far sì che l’evento si svolga in un ambiente sicuro e che i problemi importanti vengano affrontati e trasformati in azioni concrete, plausibili, per il successivo sprint.
Come sempre, la versione interattiva della pillola è nelle slide.