Il fathom, abbreviato ftm, è un’unità di misura imperiale per le prodondità marine ed equivale più o meno a 1,8 metri: si dice che fosse originata dalla distanza vitruviana tra la punta dei due indici di un uomo a braccia allargate e può essere considerato un sottomultiplo del miglio nautico o un multiplo della yarda (a seconda della scelta, la misura varia leggermente). Il termine deriva dalla parola fæðm, che in inglese antico sta a indicare appunto e braccia aperte di un uomo o, per estensione, un abbraccio. In inglese medievale, il termine diventa fathme, da cui fathom. Oltre che per la misurazione delle profondità acquatiche, è interessante notare che ad un fathom corrispondono i famosi sei piedi (sì, quelli di six feet under) e che come regola un’esumazione in mare, in cui la salma è appesantita per raggiungere il fondale, richiede di avere almeno un fathom di profondità a disposizione.
E il Fathom di cui parliamo è un fumetto che, non a caso, ha a che fare con tutte queste cose, e che non è estraneo al Soulfire di cui parlavo questa mattina.
Tanto per cominciare, anche Fathom è un progetto di Michael Turner nato in seno alla Top Cow e poi trasferitosi, insieme al suo autore, all’indipendente Aspen. Purtroppo, le altalenanti condizioni economiche della casa editrice e, successivamente, le cattive condizioni di salute del disegnatore hanno imposto a Fathom un destino altrettanto altalenante: iniziato a pubblicare nel 1998 presso la Top Cow, venne improvvisamente interrotto nel 2002 quando a Turner venne disgnosticata la sua malattia. Seguì un breve spin-off nell’anno successivo, intitolato Fathom: Killian’s Tide e disegnato da quello stesso Talent Caldwell di Wildcats: Nemesis. La serie riprende nel 2004, non senza controversie legali tra la Top Cow che ne deteneva i diritti e la Aspen che pubblica i nuovi numeri: questa nuova pubblicazione si compone dello story-arc Fathom: Dawn of War e Fathom: Cannon Hawke. Dopo la morte dell’autore, il secondo volume è affidato ai disegni di Koi Turnbull, talentuoso artista di colore che abbiamo ammirato su New Warriors durante Secret Invasion, su Nova, prima che Fathom lo assorbisse completamente. Il terzo volume è disegnato dal meno talentuoso Ale Garza (sì, quello di Teen Titans). Il quarto, vede alle matite Alex Konat, il cui nome è decisamente poco evocativo.
Ma di che diamine parla ‘sto dannato fumetto e perché ve lo tiro fuori solo ora?
Una cosa alla volta.
La storia di Fathom incomincia con l’arrivo della nave da crociera Paradise, che approda a San Diego dieci anni dopo la sua scomparsa, senza che nessuno a bordo dia segno di aver notato il tempo trascorso (ben prima di J.J. Abrams, in tempi non sospetti). L’unica voce fuori da questo coro di normalità è una ragazza di nome Aspen (sì, come la casa editrice) che l’equipaggio dichiara di aver raccolto in mare aperto durante la loro traversata e che non ricorda nulla del proprio passato. Intrigati? Beh, è solo un antefatto. Aspen viene adottata da un ufficiale di marina in pensione e la sua straordinaria attrazione per l’acqua e il mare la porta infine come biologa marina all’interno del progetto governativo nippo-statunitense DMD (Deep Marine Discovery).
Fathom ha più volte rischiato di essere un film: nel 2002 era stata annunciata una produzione Lightstorm Entertainment con James Cameron alla regia, ma il progetto è caduto nel vuoto, mentre nel 2009 un nuovo annuncio era stato fatto dalla rivista Variety, che ipotizzava Megan Fox nel ruolo di Aspen. Nulla è mai stato smentito, nulla è mai stato realizzato. Fortuna simile hanno avuto gli albi in Italia: la Panini Comics pubblica dal 1999 e a singhiozzo dei trascurabili albetti da edicola stampati sulla solita carta da culo, che arrivano fino ad Alba di Guerra, il riempitivo tra il volume 1 e il volume 2. Ora, dopo un lungo silenzio, ha deciso finalmente di dedicare alla collana un 100%, forse sulla scia dell’operazione GP riguardante Soulfire. Si tratta di Fathom – Cambiamenti (parte 1), un volume 136 pagine per la solita modica (?) cifra di 13€, e raccoglie appunto le prime storie del secondo volume Prelude e Beginning, che narrano gli antefatti cui accennavo prima. Sarebbe graditissima anche una ristampa in formato dignitoso di tutto il primo volume targato Top Cow, ma per il momento accontentiamoci e godiamoci questa piacevole storia di guerre tra il mondo di superficie e gli abitanti delle profondità marine (dato che Namor nella Marvel ultimamente si è imborghesito e sta dando poche soddisfazioni).

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2 Comments
imp.bianco
Posted at 20:07h, 08 MarchSta lì in fumetteria che mi tenta… ho già letto quello che uscito di Soulfire in Italia… e questi volumi mi tentano tanto… solo che ultimamente il mio portafoglio piange… ma penso che presto lo comprerò! XD
shelidon
Posted at 20:42h, 08 MarchAlmeno Soulfire merita, se non altro come premio alla casa editrice che ha avuto il coraggio di riprendere e portare alla fine quello che la Panini aveva bistrattato.