Salone satellite: la vittoria dei fondi

Non quelli di magazzino, né quelli di bottiglia, ma quelli di caffè. Anche quest’anno nessuno dei miei prodotti preferiti vince il concorso: al bicchiere mediopiccolo mancava il twist ecologista di ‘sto cazzo (per citare Marco Paolini), probabilmente, che invece non si fa mancare Raúl Laurì, il vincitore dell’edizione 2012. Si tratta di Decafe, un oggetto […]

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Non quelli di magazzino, né quelli di bottiglia, ma quelli di caffè. Anche quest’anno nessuno dei miei prodotti preferiti vince il concorso: al bicchiere mediopiccolo mancava il twist ecologista di ‘sto cazzo (per citare Marco Paolini), probabilmente, che invece non si fa mancare Raúl Laurì, il vincitore dell’edizione 2012. Si tratta di Decafe, un oggetto (scherzi a parte) non privo di fascino e soprattutto ricavato da un nuovo nateriale. Sì, sto per dirvi quello che pensate e non è uno scherzo: il materiale è ottenuto raffinando i fondi di caffè tramite una ricetta segreta di Zio Paperone che sospetto coinvolga più mano che industria, e molta colla vinilica (fatto?). Potete leggere la notizia sul sito di ATcasa, gli unici per inciso ad aver prodotto in occasione di questo salone una guida elettronica sensata per tablet e smartphone, e che dio li benedica. La lampada premiata, materiale a parte, a dire il vero non è nulla di che: una lampada senza interruttore, dimmerabile a seconda della posizione che le si fa manualmente assumere rispetto al suo stand. La forma però è abbastanza armonica nelle sue proporzioni, e vagamente somigliante ad una tazza, il che le conferisce un po’ di ironia. Meglio comunque questa delle piccole sospensioni, e meglio le piccole sospensioni della gigantesca lampada (foto 19 e 20 nella galleria sul sito). Meglio non menzionare nemmeno la piantana (foto 22).

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