Mozart KV550 e altre storie

Dato che ultimamente non ci frequentiamo molto, questo Natale ho regalato a me e a mia nonna un abbonamento a cinque concerti (a scelta) dell’auditorium in largo Mahler, vicino a casa di entrambe. Giovedì scorso sono tornata prima dall’Olanda apposta per andare al primo, tre sinfonie di Mozart dirette dal piccolo curvo e bianco Helmut […]

Dato che ultimamente non ci frequentiamo molto, questo Natale ho regalato a me e a mia nonna un abbonamento a cinque concerti (a scelta) dell’auditorium in largo Mahler, vicino a casa di entrambe. Giovedì scorso sono tornata prima dall’Olanda apposta per andare al primo, tre sinfonie di Mozart dirette dal piccolo curvo e bianco Helmut Rilling. Francamente forse si stava meglio in Olanda.

giovedì 26 gennaio 2012, ore 20.30 (turno A)
Wolfgang Amadeus Mozart, Sinfonia n.40 KV550 in Sol minore
Molle, lento, privo di spirito. Va bene, si tratta della sinfonia forse più celebre di Mozart, e magari è noioso dirigerla e suonarla per quella che dev’essere almeno la centesima volta, ma per dio non c’è nessun bisogno di darlo a vedere. C’è gente che ha pagato, per venire a sentire questa sinfonia: non saranno tutti cretini, no? Primo movimento al limite del letargo, secondo movimento di onesta esecuzione, terzo movimento in leggera ripresa (ma non abbastanza da garantire un voto sopra la suffcenza).
Wolfgang Amadeus Mozart, Sinfonia concertante per fiati KV279b in Mi bemolle maggiore
Compitino onesto, minato dalla terrificante stecca del corno nel primo movimento (Sandro Ceccarelli) e dalla totale incapacità del quartetto di tenere decorosamente il palco. Ora, io capisco che i musicisti non sono attori e che non è nella tradiIone del concerto sinfonico curare la messa in scena, ma ridacchiare, chiacchierare, rigirarsi tra le mani lo strumento come se lo si vedesse per la prima volta, forse non si addice al quartetto solista quando è in piedi al centro del palco, nemmeno durante i tempi morti (e il clarinetto Raffaella Ciapponi, per l’amor del cielo, dovrebbe davvero dismettere la frangetta). Senza infamia né lode l’oboe Emiliano Greci e il fagotto Alarico Lenti.
Sinfonia n.39 KV543 in Mi bemolle maggiore
Vivace a sufficienza da lasciar pensare che nella KV550 l’orchestra fosse semplicemente troppo fredda, eppure carente in potenza abbastanza da lasciar pensare che effettivamente no.

Per i concerti successivi, progetto di evitare accuratamente quest’uomo e i suoi allegri compari. Ecco le ipotesi che mi stuzzicano:

venerdì 10 febbraio 2012, ore 20.00 (turno B)
Antonín Dvorák:
Carnival, overture op.92;
concerto per violino e orchestra in La minore op.53;
sinfonia n.7 in Re minore op.70.
Anna Tifu al violino, direttore Aldo Ceccato.
Dvoràk mi piace, solitamente, e in particolare mi piace il Carnival, oltre alle danze slave, ma posso sopravvivere anche senza.

venerdì 24 febbraio 2012, ore 20.00 (turno B)
Claude Debussy: Prélude à l’Après-midi d’un faune;
Karol M. Szymanowski: conerto per violino e orchestra n.1 op.35;
Pëtr Il’ic Tchajkovskij: La bella addormentata op.66a, suite; Il lago dei cigni, op.20, suite.
La bellissima Rachel Kolly d’Alba al violino, direttore John Axelrod.
Ecco qualcosa che mi dispiacerebbe perdere, non tanto per Il lago dei cigni (non sono mai stata un’appassionata dell’oscura fiaba dei pennuti che spero sempre muoiano tutti subito, e la suite anche senza pennuti non mi ha mai detto molto) quando per la Bella Addormentata e il Pomeriggio di un Fauno. E per Rachel, ovviamente. Almeno aspettando che qualcuno si decida a dare l’adattamento per pianoforte (del primo, certo, del secondo è sufficiente l’adattamento a cartoni).

mercoledì 14 marzo, ore 20:30
Johann Sebastian Bach:
Concerto Brandeburghese n.5 in Re maggiore BWV1050;
Concerto Brandeburghese n.6 in Si bemolle maggiore BWV 1051.
Carl Philipp Emanuel Bach:
concerto in La minore per violoncello, archi e basso continuo Wq.170.
Marcello Scandelli al violoncello, direttore Ruben Jais.
Mai perdere un concerto brandeburghese, e ne ho già persi ben quattro, questa stagione: ultima chance.

venerdì 30 marzo 2012, ore 20:00 (turno B)
Ralph Vaughan Williams: fantasia su un tema di Thomas Tallis;
Wolfgang Amadeus Mozart: concerto per corno e orchestra n.4 KV495;
Felix Mendelssohn: sinfonia n.3 in La minore op.56 Scozzese;
Radovan Vlatkovic al corno, direttore sir Nevill Marriner.
Sarà che di recente mi sono intrippata con la musica barocca più di quanto già non fossi, ma l’idea della fantasia sul tema di Tallis mi stuzzica, e ce l’ho in testa dalla splendida installazione all’arsenale l’anno scorso. La Scozzese, pure, non è da buttare via.

venerdì 13 aprile 2012, ore 20:00 (turno B)
Modest Mussorgsky:
Quadri da un’esposizione (versione originale);
Una notte sul monte calvo (arr. Rimskij-Korsakov);
Quadri da un’esposizione per orchestra (arr. Maurice Ravel).
Tra i quadri da un’esposizione, in quadri da un’esposizione per pianoforte, la proiezione della versione teatrale firmata Kandinsky che la accompagnerà, e anche solo la notte sul monte calvo, non so onestamente cosa scegliere. Questo non si può assolutamente perdere.

domenica 15 aprile, ore 11
Dmitri Kabalevsky: The Comedians op.26, suite;
Reinhold Gliere: concerto per arpa in Mi bemolle maggiore op.74;
Igor Stravinsky: Jeu de cartes.
Inutile fare i sofisticati e fingere che mi interessi altro a parte l’ultimo pezzo ma chissà.

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