"All this he saw, for one moment breathless and intense, vivid on the morning sky; and still, as he looked, he lived; and still, as he lived, he wondered."

X-men deluxe #143

Lacerati (Torn, da Astonishing X-men #13 dell’aprile 2006). Devo riconfermare il mio disappunto nei confronti di questa testata, sempre meno deluxe. La storia apripista, di Joss Whedon e John Cassiday, riprende esattamente da dove aveva lasciato gli X-men dopo il combattimento contro la stanza del pericolo, divenuta senziente solo per il piacere di raccontarci un altro degli infiniti e innominabili peccati di Xavier e si apre con un flash-back con Emma Frost e Cassandra Nova (disegnata in modo a dir poco ridicolo) in cui si svela che l’assurda mutazione secondaria di Emma è stata impiantata proprio da Cassandra e che da prima di entrare negli X-men Emma aveva stretto con lei un patto segreto. Patto segreto che le è stato ricordato nel combattimento contro Danger (la stanza del pericolo appunto) a Genosha e che naturalmente coinvolge il club infernale e Sebastian Shaw nella distruzione degli X-men.
Segue una serie inutile di siparietti all’interno della scuola e non solo: Logan che combatte al buio con dei bambinetti nella stanza del pericolo ormai sprovvista di computer, insegnando ai bambini l’importanza di combattere e non essere frignoni e dando sfoggio della propria conoscenza delle lingue orientali (l’unico passaggio decente dell’intero episodio); Kitty con Colosso che sogna il padre e poi tenta di fargli un discorso assurdo concluso con un bacio (nonsense puro), l’inutile Maria Hill, nuovo capo dello S.H.I.E.L.D., che cerca Nick Fury dalla verde agente Brand e, dulcis in fundo, Emma che invita Scott ad andare a letto perché ha indossato il suo vestito preferito (il costume verde e oro di Jean Grey – Fenice e un’espressione finto-maliziosa con tanto di dito mignolo all’angolo della bocca). Non riesce ad incuriosire nemmeno un po’, infine, la volutamente ed esasperatamente enigmatica figura dell’incappucciato Perfezione, apparente leader del club infernale a detta di Shaw stesso (assurdo).
E, considerata la copertina del prossimo numero, la storia non sembra voler migliorare. Che abbiamo fatto di male?

Pubblico rapito (Captive Audience, da X-factor #5 del maggio 2006). Pur riconoscendone la personalità, inizialmente i disegni di Dennis Calero per la storia di Peter David non mi piacevano. Mi sono dovuta pian piano ricredere. Come si può non amare una storia che si apre con Oiseaux de nuit, di Edward Hopper, un classico già citato più volte nei fumetti (se qualcuno si ricorda dove, mi aiuti: ho un vuoto con i nomi). Il depotenziato Rictor sta cercando Siryn, che alla fine dell’ultimo numero era stata aggredita da un ignoto e lasciata sanguinante sulla strada, e la trova tra le grinfie di uno squilibrato ex-medico in un teatro abbandonato. Theresa, che non mi era mai piaciuta, in queste fasi è a dir poco splendida, pesta e indomita sulla poltroncina del teatro. "Non avevo paura. Di lui. Per la mia vita. Non avevo paura." Numero abbastanza inutile nell’economia della narrazione, ma comunque una lettura davvero piacevole.

Exiles – World Tour #2 e #3 (World Tour – New Universe #2 e #3 da Exiles #73 e #74 del febbraio 2006). Voghera si cambia, come urlavano i controllori sui nostri treni qualche tempo fa. Dentro uno, fuori l’altro. Conclusione un po’ deludente per la cosiddetta Saga di Proteus, in cui il figlio della Moira McTaggarat di non so quale realtà aveva preso possesso del corpo di Calvin Rankin e mirava ad impossessarsi del potentissimo Kenneth Connell. Gli Exiles Blink, Sabretooth e Morph, con una Heather "Sasquatch" depotenziata e divenuta il cervello della squadra, raggiungono Proteus e lo scacciano dalla realtà in cui si trova Kenneth anche grazie al ritorno in scena del Longshot del Mojoverso (sì, è un gran casino). Di fatto le due puntate restano povere di emozioni laddove invece qualche evento degno di emozione c’è: Calvin, ormai consumato da Proteus, si consuma e muore. L’unica parte buona resta l’inossidabile Morph in versione punto di domanda ("ma perché devo andarci io?"), tigre ("devo metterti a nanna, me l’ha detto la mamma!"), camicia di forza ("se Sabretooth sapesse dove sta affondando i suoi artigli adesso…"), maschera di Hannibal Lechter, Reed Richards (mentre esamina una telecamera), Harry Potter ("come mai hai un tatuaggio alla Harry Potter?" "Harry Potter?" "Aspetta quindici anni e riderai") e in versione baby per far ridere i bambini della fidanzata di Connell. Spero sia un personaggio che, dato il tasso di mortalità degli Exiles, nessuno abbia intenzione di eliminare. E, naturalmente, attendo l’arrivo di Claremont per ridare subito quel poco di smalto perduto agli Exiles, finora sempre strepitosi.

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2 Comments
  • heraclitus
    Posted at 17:22h, 25 February Reply

    anch’io attendo con ansia l’arrivo di claremont, e psylocke, su exile. sono un po’ ripetitivo?

  • Shelidon
    Posted at 17:33h, 26 February Reply

    Purtroppo il massimo che posso aspettarmi dal mio personaggio preferito è al momento un matrimonio (sigh…). Altrimenti vedresti come posso essere ripetitiva io! ;-)

    E poi lo sai che sfondi una porta aperta: io sono pazza di Claremont.

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