Tamara de Lempicka a Milano: censimento

Dipinti in mostra

1. Chinois (1921), opera immatura ma in cui già si notano preludi della scomposizione geometrica della figura;
2. La diseuse de bonne adventure (1921-22);
3. Portrait d’une fillette avec son ourson (1922);
4. Le baiser (1922);
5. Rue dans la nuit (1922-23);
6. Nu assis de profil (1923);
7. La bohémienne (1923);
8. Femme à la robe noir (1923), interpretato come il ritratto della sorella di Tamara, l’architetto considerata l’intellettuale di famiglia;
9. Portrait de Bibi Zögbe (1923);
10. Danseuse russe (1924-25), recentemente scoperto e chiaramente incompiuto;
11. Portrait de Kizette (1924), raffigurante la figlia di Tamara, una bambina con evidenti problemi alle gambe;
12. L’oiseau rouge (1924), una natura morta non eccezionale con un giocattolo tradizionale russo;
13. Portrait de Madame Zanetos (1924), rifiutato dalla committente e non del tutto a torto;
14. Le double "47" (1924);
15. Le voile vert (1925), cromaticamente davvero intenso;
16. Irène et sa soeur (1925);
17. Deux nus en perspective (1925);
18. Portrait de la duchesse de la Salle (1925), che raffigura la nobildonna in abiti da cavallerizza su un tappeto rosso e con sullo sfondo un drappo grigio, una colonna scura e una città cubista;
19. Portrait du prince Eristoff (1925);
20. Portrait du marquis D’Afflitto (1925), moderatamente deforme;
21. Portrait de Guido Sommi (1925);
22. Les deux fillettes aux rubans (1925);
23. Kizette en rose (1926), in cui la figlia è cresciuta e i problemi alle gambe sono scomparsi;
24. Lassitude (1927), davvero particolare, in cui la stanchezza del titolo è resa da un’esagerazione della massa delle braccia, abbandonate in grembo;
25. La tunique rose (1927);
26. La belle Rafaëla en vert (1927), il più celebre dei dipinti che ritraggono la prostituta che fu amante di Tamara;
27. Rafaëla sur fond vert (1927), altrimenti detto Il sogno;
28. Les deux amies (1928);
29. Maternité (1928), che emana un senso di straordinaria tristezza secondo alcuni e solitudine secondo altri;
30. Portrait du baron Kuffner (1928), che ritrae il futuro secondo marito della Lempicka;
31. New York (1929);
32. Portrait de Madame G (1930), decisamente sottotono rispetto alle altre opere del periodo;
33. Nu aux buildings (1930), tra i primi composti in uno stile veramente maturo, con seni e capelli rigidamente geometrizzati, stoffe drappeggiate e rigide, mani flessuose con le vene in evidenza;
34. Le telephone II (1930);
35. L’echarpe bleue (1930);
36. Jeune fille en vert o Jeune fille aux gants (1930), tra i più celebri quadri di Tamara, nonché prima opera ad essere acquistata dallo stato francese;
37. Portrait de Ira (1930), altro dipinto molto celebre e locandina della mostra;
38. Arlette Boucard aux arums (1931), natura morta con fiori bianchi ed una fotografia, in bianco e nero, di Arlette;
39. Portrait de Marjorie Ferry (1932);
40. Portrait de Suzy Solidor (1932), ritratto della padrona di un locale per sole donne, amante di Tamara;
41. Portrait de Madame M (1932);
42. Portrait du comte Vettor Marcello (1933);
43. Portrait de Mademoiselle Poum Rachou (1934), con orsacchiotto cubista;
44. La Viege bleue (1934);
45. La mère supérieure (1935), dimostrazione che quando gli artisti si convertono diventano noiosi;
46. Portrait de Louisianne Kuffner (1939);
47. Le fuite (1940), melodrammatico;
48. Cruche sur une chaise I (1941), tra le prime nature morte statunitensi, scialbe e prive della carismatica sensualità dei ritratti parigini;
49. Le moulin à café (1941), natura morta con macinino da caffé, brocca e drappo bianco;
50. Atelier à la campagne (1941);
51. A l’Opéra (1941), il dipinto più bello della stagione americana, forse l’unico;
52. Le turban orange II (1945);
53. Jeune fille aux pensées (1945), ritratto di giovane donna con turbante che molto deve a Vermeer;
54. Nature morte aux pommes et citrons (1946);
55. La clé (1946), forse l’unica natura morta di un qualche interesse, con quella mano-guanto-scheletro;
56. Portrait de jeune fille o La Mexicaine (1947);
57. Coupe de fruits (1949);
58. Chambre d’hotel (1951);
59. Femme au chapeau (1952), che sarebbe davvero bello se non fosse per lo sfondo rosa;
60. Portrait de Kizette adulte (1945).

Disegni in mostra

1. Portrait de Bianca Belinsioni (1925), ritratto di Bianca Bellincioni a matita su un foglio;
2. Portrait d’une jeune femme au chapeau cloche (1926);
3. Jeune fille regardant un album (1926);
4. Jeune femme debout (1926);
5. Croquis Nu assis (1928);
6. Croquis Nu assis (1928);
7. Croquis Nu assis (1928);
8. Homme Nu assis (1929);
9. Homme Nu assis (1929);
10. Etude pur "La ronde" (1933);
11. Autoportrait (1939) notevolmente imbellito.

Alcune fotografie in mostra

1. Studio Lorelle, Tamara seduta (1928);
2. Bonney, Tamara davanti al ritratto di Tadeusz (1928);
3. D’Ora, Tamara in abito da sera (1929), la più bella foto di tutte;
4. D’Ora, Tamara in volpe e cappello (1929);
5. Studio Piaz, Tamara nella sua camera di rue Méchain (1930);
6. Camuzzi, Tamara su sfondo nero (1934);
7. Camuzzi, Tamara con i guanti (1934), stupenda;
8. Joffé, Tamara con pelliccia, gioielli e sigaretta (1938), charmant;
9. Maywald, Tamara seduta (1949).

Filmati

1. Un bel atelier modern (1932);
2. montaggi di materiale storico;
3. Oktjabr’ di Ejzenstejn (1927).