Quante volte, leggendo i numeri di Rat-Man e in particolare quelli della vena metafumettistico-esistenzialista, mi sono detta “oddio, speriamo che torni a fare parodie”. Poi, certo, è uscito Avarat. E d’accordo che gran parte dell’operazione è stata mandata in vacca dal fatto che gli occhialini erano blu e rossi e il fumetto blu e verde (o viceversa, non ricordo) ma comunque il livello di umorismo di quella roba era pari a quello di Rat-Man. E non mi riferisco all’umorismo di Rat-Man visto dalla parte di noi lettori, ma all’umorismo che viene descritto in Rat-Man. Quello per cui quando qualcuno dice “cacca” tutti ridono. E smettetela di ridere, per la miseria.
Dopo Avarat, è arrivata la prima parodia di Harry Potter e, a parte qualche sporadica battuta qua e là, non era davvero gran che, quindi mi si perdonerà se di fronte a questa Donna Filosofale ero abbastanza scettica. Per scrivere qualcosa che possa raggiungere la sufficienza, anche se non di certo i livelli di glorie come 299+1, Ortolani si costringe a qualche espediente, mette Cinzia un po’ in secondo piano e nel calderone oltre a Harry Potter butta anche Twilight, la cosa più facile da parodiare in questo momento a quanto pare, ma il risultato in fondo è piacevole.

Shomèr ma mi-llailah?
Last night I dreamt I was back in Jerusalem. I was wandering the streets at night, it was late, and yet the air was thick with heat and sweat. The alleys were as deserted as they get, the only movement was the shimmering of the
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