"All this he saw, for one moment breathless and intense, vivid on the morning sky; and still, as he looked, he lived; and still, as he lived, he wondered."

La donna del Père-Lachaise

 

 

«Parigi, 1890. Victor Legris è abituato a ogni sorta di avventori nella sua libreria in rue des Saints-Pères, ma non si aspetta certo l’irruzione di Denise, la domestica della sua ex amante Odette de Valois. La ragazza è sconvolta: aveva un appuntamento con la padrona al cimitero del Père-Lachaise, presso la tomba del marito della donna, ma, giunta alla cappella di famiglia, non vi ha trovato altro che un foulard di seta rossastra. E anche a casa non c’è traccia di Odette, e vi aleggia un’atmosfera inquietante… Da qualche tempo, infatti, Madame de Valois coltiva un profondo interesse per lo spiritismo, l’ultima moda dei salotti parigini. Ma Victor, pragmatico per natura, si convince che dietro la scomparsa di Odette ci sia qualcosa di ben più concreto di un fantasma e si lancia quindi in una nuova indagine, che si rivelerà sempre più pericolosa. Tra contesse altere ed eruditi polverosi, artisti in bolletta e veggenti smaliziati, prende così corpo un giallo di raffinata eleganza, in cui Claude Izner ci riporta nelle strade e nei vicoli di Parigi, tracciando con nostalgia il ritratto di una città strabiliante, in bilico tra progresso e superstizione, attraversata però da un’aria nuova, un’aria di libertà

E’ molto carino anche questo secondo romanzo della coppia di libraie francesi che si cela sotto lo pseudonimo maschile di Claude Izner. Dopo Il mistero di rue des Saints-Pères ambientato al grand expo e alla vigilia dell’uscita del terzo romanzo della serie, Il delitto di Montmartre, Tea ristampa in edizione economica questo La donna del Père-Lachaise (in originale, La Disparue du Père-Lachaise). Ritroviamo quindi i personaggi dello scorso romanzo: il libraio Victor Legris, amante delle donne e del mistero. Il suo padrino giapponese Kenji Mori, la sua amante la pittrice Tasha, il suo assistente Joseph, la sua ex amante Odette. E proprio sulla frivola ed infelice Odette si concentra il romanzo, sulla sua scomparsa tra le cappelle del Père-Lachaise. Tra spiritismo e truffatrici, giovani modelle e pittori pomicioni, vecchi clochard ossessionati dalla guerra e portinaie impiccione, sensitivi, servette impressionabili e messinscene, il romanzo si snoda leggero con la consueta sequenza di morti (cinque, se non ho contato male). L’impianto giallistico non è male, anche se abusa un po’ dell’espediente di suggerire la soluzione al lettore tenendone all’oscuro il protagonista per aumentare la suspance. La conclusione è buona e le atmosfere, insieme raffinate e ruspanti come solo Parigi sa essere, mi hanno fatto tornare – nel caso mi fosse mai passata – una voglia pazza di tornare nella capitale francese.
Consigliato.

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2 Comments
  • contenebbia
    Posted at 16:10h, 12 July Reply

    Hai mai letto, mon tresor, “Le tombali” di Maupassant???

  • Shelidon
    Posted at 21:32h, 14 July Reply

    Oui, mon cher. Semplicemente sublime.

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