"All this he saw, for one moment breathless and intense, vivid on the morning sky; and still, as he looked, he lived; and still, as he lived, he wondered."

Ius secondae noctis

Al ritorno dalla mia più recente e particolarmente non positiva esperienza lavorativa in Terra Sconsacrata, la compagnia aerea ha deciso di propinarmi questo film, seguito di quest’altro. A suo tempo l’originale non mi era dispiaciuto, ma generalmente sussiste una proporzione quasi fissa tra un film e la stupidità del suo sequel. E’ una specie di ius secondae noctis. Con un film che di suo era già veramente stupido, chi mi può biasimare se non avevo particolare fiducia in questa seconda versione?
Battle of the Smithsonian prende le mosse da uno spunto semplice ma abbastanza intelligente che dimostra un certo "mestiere" nel rimescolare cast e location: mentre Larry ha lasciato il lavoro al museo per avviare con successo la sua carriera di inventore, le vecchie esposizioni del vecchio museo vengono ritirate e rimpiazzate da infrastrutture espositive tecnologicamente più avanzate. Mentre la statua di Roosevelt (sempre Robin Williams) rimane al museo con i reperti "originali", le "riproduzioni" vengono impacchettate e spedite all’archivio federale dello Smithsonian Institute di Washington, verso un eterno riposo in patatine di polistirolo. La situazione si fa complicata quando, al calar del sole, si scopre che la pestifera scimmia Dexter ha rubato dal museo la potente tavoletta di Ahkmenrah: la bizzarra brigata di miniature e statue di cera si è quindi risvegliata a Washington, insieme all’intero archivio federale. Allertato da una telefonata di Jedediah (sempre Owen Wilson, sempre incapace di recitare), Larry si introduce nel sotterraneo, forte della sua atipica esperienza come guardia notturna, e si trova di fronte alle atipiche alleanze di una battaglia che vede al suo centro la preziosa tavoletta egizia. Il detronizzato fratello maggiore di Ahkmenrah, Kahmunrah, ha stretto alleanza con Ivan il Terrib… ops… Ivan il Grande, Napoleone Bonaparte e una versione in bianco e nero di Al Capone. D’altro canto, Attila e Sakagawea hanno trovato alleati come il generale Custer e Amelia Earhart.
La formula del primo film continua a funzionare, con nonsense storici e situazioni paradossali, inseguimenti alla Wallace e Gromit, aforismi fuori luogo e macchiette. Purtroppo la verve e il ritmo sono leggermente inferiori, ma rimane comunque una godibile sciocchezza. E  scommetto che senza sottotitoli  in ebraico è anche meglio.

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2 Comments
  • Elderion
    Posted at 15:47h, 26 September Reply

    Che bello rileggere una tua recensione, finalmente!

    Però se mi recensisci un film così vecchio, capisco quanto ti sei persa in questi mesi!

    Il film è carino, niente di che, ma come al solito i sequel di film riusciti sarebbe meglio non farli! Però Napoleone che prende per il culo il nostro nanetto nazionale è davvero godibile!

  • Shelidon
    Posted at 16:47h, 26 September Reply

    Eh sì, mi sono persa molto. Però prima o poi recensisco anche Star Trek, promesso.

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