"All this he saw, for one moment breathless and intense, vivid on the morning sky; and still, as he looked, he lived; and still, as he lived, he wondered."

#BIMtool – Mural

Mural.co è uno strumento di doodling collaborativo, ovvero una grande lavagna su cui potete scarabocchiare. Viene promosso per le attività di gruppo con lo slogan “rendi più interessanti le tue riunioni”, ma è davvero adatto a supportare delle riunioni nel senso tradizionale del termine? Vediamolo insieme.

Ma è gratuito?

Sì: potete attivare un account permanente completamente gratuito (non una trial, quindi) semplicemente con un indirizzo e-mail. State sempre attenti, in questi casi: come diceva quell’antico adagio, se non state pagando per il prodotto, il prodotto siete voi. Consiglio quindi di creare degli indirizzi e-mail ad hoc, che potete sempre chiudere quando saranno inondati di spam, o quantomeno di lasciarvi suggerire da Chrome una password che non userete mai più. La maggior parte di queste piattaforme poi, nei termini di accettazione, vi richiede di accettare che la piattaforma stessa raccolga dati non solo dalla vostra attività sulla piattaforma stessa, ma anche dalla vostra cronologia di navigazione e, in generale, dal vostro dispositivo. Insomma, occhio.

Occhio

In ogni caso, i primi passi per l’accesso a Mural sono gli stessi di molte altre piattaforme:

  1. Creare un account;
  2. Creare un workspace;
  3. Invitare i collaboratori al workspace.

La scelta dell’ambito di azione è il primo passaggio a darci qualche indizio più preciso circa cosa faccia questo strumento e come.
Gli ambiti proposti sono sei (ma è possibile selezionarne più di uno contemporaneamente):

  • Pianificare uno sprint o un progetto;
  • Decostruire un problema;
  • Comprendere meglio il target;
  • Raccogliere idee con il team;
  • Progettare e valutare una soluzione;
  • Riflettere sui processi del team.

Alcuni di questi ambiti sono ormai a noi ben noti, come la pianificazione dello sprint e la retrospettiva, o l’analisi del cliente.

Queste categorie servono in ogni caso solo a proporre dei filtri sui template a disposizione che, in questo caso come per altre piattaforme, sono sviluppati internamente ma immagino si stiano tenendo aperta la possibilità di pubblicarne altri sviluppati dalla community. Nella sezione brainstorming, troviamo alcuni vecchi amici, tra cui un template per la Lightning Decision Jam, di cui abbiamo parlato nelle pillole dell’anno scorso, e uno per la Customer Experience Journey Map, per la quale abbiamo visto uno strumento dedicato.

Dando un’occhiata ad esempio al template per i brainstorming, vediamo qual è il funzionamento generale dietro a questo tipo di piattaforme (e, incidentalmente, anche perché le amo poco).

Template di Brainstorming

Il canvas è una buona traccia ed è il corrispettivo digitale di un A0 stampato e appeso alla parete: in alto vengono identificate cinque domande fondamentali relative al problema (espresse secondo la formula How Might We…), le caselle colorate simulano dei post-it e sono dedicate al brainstorming individuale, vengono forniti degli oggetti per la votazione delle idee migliori, lo spazio centrale è per la loro raccolta. Lo schema è semplice ed efficace, come dicevo, ma la gestione è primitiva e sia chiaro che non ne faccio una colpa a Mural: tutti gli strumenti di questo tipo, incluso il popolare Miro, offrono un funzionamento che è poco più di un paint collaborativo ed evidentemente rispondono a un’esigenza. Un’esigenza che, francamente, mi deprime. La falsa esigenza di immediatezza da una parte, identificata per lo più da chi non vuole fare sforzi per imparare nuovi strumenti, rende ignorante lo strumento, che quindi non esporta i risultati del lavoro in alcun altro formato (es: un elenco delle idee, una lista con gli elementi più votati in priorità), addossando quindi al facilitatore l’onere della sistematizzazione e della post-produzione.

Il problema risulta particolarmente evidente confrontando una retrospettiva gestita con questo strumento con una retrospettiva portata avanti ad esempio tramite TeamRetro, uno dei primi strumenti che abbiamo visto.

Il valore della piattaforma risiede invece a mio parere nei template forniti alla sezione Learning & Development, che fornisce delle basi per impostare sessioni di introduzione a concetti come lo Scrum e l’Agile, oppure di sensibilizzazione su temi come l’inclusione e il lavoro ibrido.

Icebreaker for Hybrid Teams

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