Marvel noir – Devil

Dopo X-men, mi sto lentamente recuperando i numeri di questo spin-off Marvel che rivede alcuni personaggi delle sue collane principali in chiave noir. Perché? Beh, mi piace il genere e trovo che l’idea abbia del potenziale, anche se è innegabile che – quando operazioni del genere prendono il via – la casa delle idee sta […]

daredevil noirDopo X-men, mi sto lentamente recuperando i numeri di questo spin-off Marvel che rivede alcuni personaggi delle sue collane principali in chiave noir. Perché? Beh, mi piace il genere e trovo che l’idea abbia del potenziale, anche se è innegabile che – quando operazioni del genere prendono il via – la casa delle idee sta probabilmente facendo dei buchi sul fondo del barile a forza di raschiarlo.
In ogni caso, volendo scegliere tra i numeri disponibili in fumetteria e scartando a priori l’uomo in calzamaglia, il convento non offriva molto altro rispetto a Devil. Al riguardo del quale avevo delle perplessità. Non riguardo a Matt, intendiamoci: il personaggio mi piace e comprerei persino la sua testata, se solo non frequentasse tali compagnie. E tuttavia la mia perplessità riguardava la possibilità di tradurre Devil in noir, non tanto perché inadatto ma – al contrario – perché il salto narrativo rischiava di essere troppo flebile per essere percepito. E, anche se odio avere ragione in questo modo, è esattamente quello che succede.
Liar’s Poker è una storia di guerra tra due bande criminali con un vigilante cieco che tenta di proteggere la città o, quando non ci riesce, almeno di vendicarla. Come in ogni noir, non c’è legge né polizia, e l’eroe è una figura tormentata in bilico tra giustizia e criminalità. Ma qual è la differenza con il Devil canonico? E come in ogni noir c’è una bellissima donna: il fatto che in questo caso non sia Elektra poco cambia all’impianto della narrazione.
Non era facile trarre qualcosa di originale e interessante da una premessa che non funziona qui come potrebbe funzionare per altri personaggi, ma direi che a Coker – in questa circostanza – manca veramente l’idea che avrebbe potuto fare la differenza. Persino i bei disegni di Irvine, tanto squisitamente noir, si adatterebbero perfettamente a un normale numero di Devil.

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