Heroes – quinto volume

Dopo la scorsa stagione, deludente a fasi alterne, ritorna una serie tv che – mi sto convincendo – non avrebbe mai dovuto avere altre stagioni a parte la prima. La seconda stagione è stata provvidenzialmente accorciata dallo sciopero degli sceneggiatori, dopo un’infilata di personaggi inutili, una trama centrale inesistente ed una serie di nonsense. La […]

Dopo la scorsa stagione, deludente a fasi alterne, ritorna una serie tv che – mi sto convincendo – non avrebbe mai dovuto avere altre stagioni a parte la prima.
La seconda stagione è stata provvidenzialmente accorciata dallo sciopero degli sceneggiatori, dopo un’infilata di personaggi inutili, una trama centrale inesistente ed una serie di nonsense. La terza stagione, seppure a fasi alterne sembrava riprendersi, è stata irrimediabilmente piagata da una sceneggiatura terribile e da un’inesistente gestione della psicologia dei personaggi. Che cosa aspettarsi da una stagione che comincia con un Sylar trasformato in Nathan Petrelli ma parzialmente imprigionato nella mente di Matt Parkman? Nulla di buono, di sicuro. Eppure questa serie non parte male. Innanzitutto sembriamo esserci dimenticati di Mohinder, il che non può che essere un’ottima cosa a prescindere. Un nuovo set di personaggi viene introdotto subito, non senza quell’iniziale mistero sui poteri eppure senza quel logorante protrarsi di suspance e nonsense in cui in passato gli sceneggiatori erano ricaduti. L’assetto dei personaggi stessi viene rimodellato senza troppi scossoni eppure in modo sufficientemente significativo da non renderli ripetitivi: mr Bennet è single e Peter è tornato a fare l’infermiere (anche se sta all’infermiere un po’ come Capitan America sta al soldato). Claire va al college e Parkman è tornato a fare il detective, cercando di disintossicarsi dall’uso dei poteri dopo ciò che ha fatto a Sylar/Nathan. Ed è proprio questa figura ad essere la chiave centrale del primo lungo episodio: da un lato, Sylar autoconvinto di essere Nathan guarda indiero alla propria vita ed attraversa una fase di straniamento ed autocritica. D’altro lato, i suoi vecchi poteri tornano ad affiorare e si manifestano nei momenti di distrazione e di stress, con grande preoccupazione di quella brava donna che si trova come madre. Ciò che Angela Petrelli non sa, è che anche Parkman sta sperimentando una fase particolare: nella miglior tradizione Marvel, la mente di Sylar si è infiltrata in quella di Parkman durante il "trattamento", e ora rivuole indietro il suo corpo. O è solo il poliziotto che sta perdendo il senno, in preda ai sensi di colpa?

6 Comments

  1. Doh, guarda un po’ chi si rivede, il brianzolo!

    Penso che in tanti abbiano deciso di evitare questa stagione, date le precedenti. Io ho in casa un accanito consumatore di serie tv che non ha nemmeno considerato l’ipotesi. Se non altro per poterne poi parlare male. Anche se personalmente non capisco tutta questa necessità di averlo visto davvero, per parlarne male.

  2. Salto a pié pari.

    Avevo visto in inglese il Volume 1 e avevo iniziato il Volume 2. Poi mi sono fermato.

    Ho ricominciato un paio di settimane fa, ma dall’inizio. Quindi ora mi rimetto in pari e, se mi ricordo, fra un paio di mesi -forse anche di più- tornerò qui a commentare.

    Certo che, dalle tue prime righe, sarà dura arrivare fino al quinto!

  3. Le puntate 3 e 4 sono la roba più inutile mai vista. Almeno la puntata di Hiro&Ando in India faceva ridere da quanto faceva schifo, qui siamo al vuoto cosmico.
    Devo avere dei seri disturbi per voler continuare a vedere sta roba.

  4. @ Quadrilatero: se sopravvivi ai messicani e alla puntata in India, il resto è tutta in discesa.

    @ Ringhio: beh, dai, c’è stato di peggio. Certo, non si capisce dove stia andando a parare e la cosa non lascia sperare nulla di buono, ma al momento non sarei così negativa.

    @ Dumah: è un’immagine che, per il futuro, ti pregherei di serbare nel tuo intimo. Avrò gli incubi per settimane.

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