Dario Fo e il Mantegna

Stimolante discussione sul Mantegna: "era di destra o di sinistra"? Costruttiva osservazione sul teatro di Dario Fo: "è antistorico"! Rimane, fortissima, la sensazione che qualcuno dell’arte abbia capito ben poco. Dal Corriere di oggi. «Antistorico e falso». Il Veneto boccia il Mantegna di sinistra di Dario Fo D oveva unire tre città nel nome di […]

A. Mantegna, camera degli sposiStimolante discussione sul Mantegna: "era di destra o di sinistra"? Costruttiva osservazione sul teatro di Dario Fo: "è antistorico"! Rimane, fortissima, la sensazione che qualcuno dell’arte abbia capito ben poco. Dal Corriere di oggi.


«Antistorico e falso». Il Veneto boccia il Mantegna di sinistra di Dario Fo
D oveva unire tre città nel nome di Andrea Mantegna, sta creando qualche divisione nel nome di Dario Fo. La mostra-evento dedicata al pittore veneto nel quinto centenario della morte (circa 350 opere provenienti da 140 musei sparsi in tutto il mondo), attesa per settembre nelle tre sedi di Padova, Mantova e Verona, ancora prima di aprire i battenti è già al centro di una polemica, nata e cresciuta sulle colonne del Corriere di Verona . Nell’occhio del ciclone è Dario Fo, che a Mantegna ha dedicato un libro (Il Mantegna impossibile , edito da Franco Cosimo Panini) e uno spettacolo, Il Trionfo e lo Sghignazzo , andato in scena in anteprima ai primi di luglio nei giardini del mantovano Palazzo Tè. Intervistato qualche giorno fa dal Corriere di Verona , Fo ha lanciato il sasso: «Si dessero una mossa, gli organizzatori di Verona!». A invitarlo, naturalmente, con il suo spettacolo, in occasione dell’apertura della mostra (il prossimo 16 settembre). Apriti cielo: il presidente della Regione Veneto Giancarlo Galan, per bocca del suo portavoce Franco Miracco, ha fatto sapere che alla Regione «interessa Andrea Mantegna, non Dario Fo» e che considera il suo spettacolo (allestito in collaborazione con l’Accademia di Brera), «antistorico e falso», colpevole di presentare un Mantegna «alla Dickens», bistrattato dai potenti, icona di una sinistra ante litteram . Immediata la risposta del Nobel: «Come titolerei questa uscita? L’immensa e straordinaria ignoranza della destra». A gettare acqua sul fuoco ci ha pensato il Comune di Verona (la giunta, guidata dal sindaco Paolo Zanotto, è di centrosinistra). «Non c’è nessun desiderio, nemmeno inconscio, di negare spazi a Fo» ha dichiarato il vicesindaco Maurizio Pedrazza Gorlero. E in effetti il 10 settembre Fo sarà all’Arena con un altro suo spettacolo , il Mistero Buffo . Ieri, però, sempre sul Corriere , incalzato da Giorgio Bertani, presidente della commissione comunale Cultura con un passato da editore (e 29 libri di Dario Fo in catalogo), ha aggiunto che lo spettacolo si può fare sì, ma «solo nel caso in cui si trovi anche una copertura finanziaria». In altre parole, mancano i fondi. E dire che il lavoro di Fo, con tutti gli annessi e connessi, sarebbe certamente fonte di pubblicità per la città, ora timorosa di vedersi rubare la scena da Padova (la cui provincia ospiterà, a Piazzola sul Brenta, un’altra mostra dedicata a Mantegna, curata proprio da Fo) e Mantova, che non ha avuto problemi a ospitare Il Trionfo e lo Sghignazzo , su proposta di Vittorio Sgarbi, presidente del comitato nazionale per le celebrazioni del centenario e autodefinitosi «vecchio amico di Fo». Come anche Giorgio Albertazzi, che oggi sul Corriere di Verona difende l’amico e la sua opera. Insomma, la polemica è ancora aperta. In attesa dell’autunno caldo.

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