Wanted

Ci sono cose che sa solo chi mi conosce bene. Sapete, no? Quelle cose che riguardano, non so, la posizione preferita per dormire – che cosa pensavate? – o l’avversione psicotica per i rumori ripetitivi. Tra questi intimi segreti, anche se la cosa sta lentamente diventando di dominio pubblico, i miei gusti tamarri che ogni […]

Ci sono cose che sa solo chi mi conosce bene. Sapete, no? Quelle cose che riguardano, non so, la posizione preferita per dormire – che cosa pensavate? – o l’avversione psicotica per i rumori ripetitivi. Tra questi intimi segreti, anche se la cosa sta lentamente diventando di dominio pubblico, i miei gusti tamarri che ogni tanto si liberano dalle costrizioni psichiche che anni di sedute hanno imposto, si liberano, vanno al cinema, tornano a casa e fanno la recensione. Ecco. Questa recensione non è scritta da me. Ma dai miei gusti tamarri. Non si accetteranno pertanto reclami.

Il trailer – visto prima di E venne il giorno, mi pare – era abbastanza esplicativo. E persino il sublime Conte mi aveva avvertito. Forte solo della sua approvazione mi trovo a vergognarmi un po’ meno nel dire che Wanted mi è piaciuto.

Premetto che non ho letto il fumetto. Non ho grande simpatia di Millar e trovo sempre un errore leggere qualcosa, qualunque cosa da cui sia tratto un film, prima di andarlo a vedere. In ogni caso, mi sono documentata in modo superficiale e non sono pentita della mia scelta: il fumetto, da quello che ho potuto capire, ha uno dei suoi punti di forza nella presunta immoralità della trama (sottotitolo del fumetto: "Il crimine paga"). E onestamente per scioccarmi ci vuol ben altro. Sempre da quello che ho potuto capire, il film più che discostarsi dal fumetto ne è "liberamente ispirato", il che dal punto di vista estetico è senz’altro un bene. Le atmosfere da urban fantasy, tra incidenti in Repubblica Ceca e inseguimenti per le strade di Chicago, antiche manifatture tessili e proiettili incisi in stile liberty, sono uno dei punti di forza del film, che esteticamente si trasforma ben presto in una sorta di Matrix dorato. E iniziamo subito a sfatare un mito: fare un film fracassone con molti effetti speciali e i proiettili che curvano non è facile. Se stai scherzando, ti ritrovi troppo facilmente ad essere preso sul serio. Se fai sul serio, ti ritrovi troppo facilmente nella non invidiabile condizione di domandarti se forse non era il caso di tagliare un po’ quell’ultimo colloquio con l’Oracolo. Ecco. In questo Wanted riesce perfettamente a essere farsesco senza essere ridicolo, spettacolare senza eccedere nell’estetica del proiettile al rallentatore, adrenalinico senza essere mbarazzante.

Concorre a questa miscela ben riuscita un cast che recita sempre con una sola faccia, ma che grazie al cielo è quella giusta. A partire dal protagonista con la sua faccia un po’ da idiota e un po’ da spocchioso, perfettamente credibile sia quando si affanna a prendere pastiglie contro l’ansia sia quando, sputando sul labbro inferiore, si ribella al capoufficio, sia quando si lancia all’attacco sparando come un invsato. Non diresti mai che era il signor Tumnus delle Cronache di Narnia (e personalmente stavo meglio quando non lo sapevo). A partire da un’Angelina Jolie magrissima e coperta di tatuaggi. A partre da un Morgan Freeman che dovrebbe proprio smetterla di fare Dio e che, per citare il sempre sublime Conte, si aggira per il film come Nebbia in Heidi. A partire da un Thomas Kretschmann che dai tempi di Immortal mi ero davvero dimenticata quanto avesse il suo perché.

Concorre a questa miscela ben riuscita una colonna sonora sufficientemente tamarra e ironica, con un omicidio in salto rovesciato con auto al suono di "Time to say goodbye" (ma che senso ha doppiare mettendo la versione italiana "Con te partirò?"), con i Nine Inch Nails, con Danny Elfman.

Concorre a questa miscela il signore della tamarrata. Signore e signori, dopo il proiettile schivato, il proiettile fermato con la forza del pensiero, il proiettile che esplode, il proiettile che rimbalza contro l’occhio e il proiettile psichico, ecco arrivare il proiettile con l’effetto. Quale effetto? No, non avete capito. Il proiettile con l’effetto. La trama del film ruota attorno a questa capacità, trasmessa per via genetica e posseduta solo da poche persone al mondo – e per fortuna – quella di far curvare i proiettili. Immaginatevi la sfiga di nascere prima del 1884. Queste persone, in un passato remoto, si sono riunite in una confraternita di tessitori che sembra un po’ una Loggia dei Geometri di Rat-Man e che ha deciso, in un impeto creativo, di chiamarsi Confraternita. Come se non gli bastasse avere un nome idiota ed essere dei tessitori, la Confraternita dalla notte dei tempi ha sviluppato un sistema per decifrare le imprecisioni casuali del filato e leggere quindi i messaggi che il Fato manda loro: in una stanza inondata di luce, un grande telaio sputa chilometri di tela che il capo della confraternita legge per scoprire chi al mondo deve essere eliminato perché, in un gigantesco effetto farfalla, tutti ne possano trarre un’esistenza migliore. Sarebbe forse stato più comodo avere la Stanza del Fax del Destino, ma magari era di minor impatto drammatico. Il background del protagonista è quello che ci si aspetta, l’addestramento da questa banda di psicopatici è quello che ci si aspetta, la relazione tra il nerd Destinato A Salvare la Confraternita e la Supergnocca Con Un Gran Culo è quello che ci si aspetta. Ma c’è persino posto per un colpo di scena in perfetto stile Luke io sono tuo padre. Devo aggiungere altro?

8 Comments

  1. che post densi che sai regalarci Shelidon!

    comunque mi aggrego il film è piaciuto anche a me!

    altro che fanciullino..dentro di noi si nasconde un tamarro di proporzioni spaventevoli..

  2. Uhm, se lo dici te, allora potrei dargli una possibilità. E poi concordo sul “liberamente tratto”. Ad esempio a me era piaciuto molto Constantine, che con Hellblazer non aveva davvero nulla a che fare.

  3. Io lo vedrò in dvd… ma gli potevano anche cambiare nome, questo non è Wanted… il fumetto che ho letto e che mi è piaciuto… è altro… diverso…

    X-Bye

  4. @ Damiani: che splendida espressione! Il mio fanciullino probabilmente se ne va in giro in canottiera e auto truccata e somiglia a Vin Diesel…

    @ Quadrilatero: lo dico io. :-)

    Quanto a Constantine, ho impiegato un bel po’ di tempo a capire se mi fosse piaciuto o meno… e a tutt’oggi non sono sicura. Certamente come fattura è tra i migliori film tratti da fumetti… per quanto molto liberamente ispirato, in effetti. Ho sicuramente preferito il film ai fumetti: Hellblazer non mi ha entusiasmato.

    @ ImpBianco: non essere nerd e vallo a vedere! In ogni caso, secondo me hanno fatto bene a lasciare il titolo e i manifesti come omaggio al fumetto. E a non lasciare nient’altro.

  5. «allora però poi se scopre che era tutto ummagna magna allora infatti eregazzetto piia na vagonata de sorci defogna ie mette dù rauti imbocca e spanza tutti»

    …notevole

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