Come accennavo nei commenti a questo post, la sera scorsa abbiamo fatto l’errore di andare a vedere l’ultimo film di Sham… Shay… Shya… del regista di Signs e The Village. Ricordate, no? Signs, il thriller soprannaturale che a tre quarti andava in vacca con gli omini verdi più stupidi della storia della fantascienza. O The Village, il film che a tre quarti andava in vacca anche senza omini verdi (o senza fantascienza, se è per questo). Che dalla copia slavata di Mohinder Suresh non ci si possa aspettare di veder ripetere il caso assolutamente fortuito del Sesto Senso, ormai è evidente da anni. CI si era però abituati a vederlo scazzare sul finale e ci si poteva aspettare, con un po’ di fortuna, tre quarti di buon film. Con l’avvicinarsi inesorabile del 2012, poi, The Happening poteva risultare quasi istruttivo (a proposito: cos’aveva in testa quello che ha tradotto E venne il giorno?).
Parliamoci chiaro: il problema di Shyamalan non è solo che si scrive da solo sceneggiature in cui «pensavamo che l’uomo non potesse più inventare simili malvagità». Non è solo che è produttore di se stesso e quindi non ha nemmeno una paterna e autoritaria mano ad abbattersi sul suo cranio quando fa cazzate. No. E non è nemmeno che ha la preoccupante tendenza ad attribuirsi ruoli cameo sempre più invadenti. No, no. Quando mai. Il problema di Shyamalan, o meglio i problemi, sono un esplosivo mix di tutto questo e molto molto di più.
Partiamo dal soggetto di quest’ultimo film, in cui le piante per difendersi iniziano ad emettere neurotossine (sic) che, dopo una morte collettiva delle api (sic), come profetizzato da Albert Einstein (sic), attaccano l’uomo portandolo a suicidarsi (sigh). Ora, un soggetto del genere per quanto in ritardo di almeno trent’anni, ha bisogno di una sceneggiatura smaliziata e di un regista con gli attributi, per non risultare una gigantesca boiata. E infatti questo film è una gigantesca boiata. La sceneggiatura è, se esistesse qualcosa del genere, un’antologia di frasi da bacio Perugina a tema apocalittico. Forse con l’allagamento degli stabilimenti nel 2005 i cioccolatini avevano frasi del genere, non saprei, questo spiegherebbe molte cose. Degno di questa sceneggiatura è il casting. A cominciare da un John Leguizamo professore di matematica e ombra di se stesso, scelto forse per prenderlo ancora un po’ in giro dopo Land of the Dead. Passando per Mark Wahlberg, sul cui senso nel cast gli esperti si interrogheranno per secoli. Soffermandosi a lungo su Zooey Deschanel, scelta da Shyamalan probabilmente solo per avere nel casting qualcuno con un nome che i giornali sbagliano più del suo. E completando il quadro con un assistente di produzione che avrebbe fatto meglio a rimanere tale, il telegrafista della Signora del West e una vagonata di gente altrettanto inutile.
A questo punto, solo la regia (o un intervento divino) potrebbe risollevare un po’ le cose ma, complici delle scelte a dir poco ridicole ed una colonna sonora degna compagna di tutto quanto il resto, non ce lo si può nemmeno aspettare con troppa convinzione. Cosa sono le scene di suicidio collettivo, con i passanti che si fermano in blocco, fanno tutti tre passi indietro (e il perché è un mistero insondabile) e si uccidono con lentezza e metodo? Dovrebbero essere drammatiche? Incutere il terrore dell’ineluttabilità? Sono piuttosto una gigantesca apologia dei coniglietti suicidi, i piccoli coniglietti che vogliono solo farla finita. Come non ricordarli infatti nel vedere signore di mezza età pugnalarsi con un mazzo di chiavi (sic), tentare di suicidarsi prendendo a facciate la facciata della casa (sic), avviare il tosaerba e sdraiarsi sul prato (sic), impiccarsi con il tubo dell’acqua dopo essersi fatti issare lassù dalla motofalciatrice (sic), perforarsi la carotide con il fermacapelli (sic) o sedersi placidamente in mezzo alla strada e aspettare la fine. E la spettacolare (?) e drammatica (!!) sequenza iniziale con gli operai che saltano giù dal tetto cosa dovrebbe essere? Una storia di puro orrore per il direttore del cantiere, non lo metto in dubbio, ma siamo seri sembra World War Hulk: ci mancano solo la scena al rallenty del padre che dice addio alla bambina dall’auto che si allontana, l’uomo della stada che piange dicendo "dio ci aiuti" e la colonna sonora con uno struggente violoncello, o la vecchia pazza che vive in un casolare di campagna. Oh, no, aspettate: ci sono anche queste cose. Nell’intreccio, non una cosa non è telefonata o spudoratamente messa lì per un motivo di trama: l’incontro con il botanico, la faccenda del tubo tra il magazzino e la casa, l’anello con la pietra che cambia colore, lui che parla con la pianta, la coppia che si riappacifica e lei che rimane incinta (figlio dei fiori?), lo scontatissimo doppio finale. Una cosa talmente banale e telefonata da rendere isterici. L’unica emozione che riesce a regalare questo film è attraverso l’umorismo. Involontario.
5 Comments
impbianco
Posted at 16:19h, 03 JulyDicono che ci siano stati dei suicidi durante la proiezione del film… sai così deprimente e fatto male che la gente dopo un po’ non c’è la faceva più XD
X-Bye
heraclitus
Posted at 17:21h, 03 Julya me però unbreakable non era dispiaciuto…
utente anonimo
Posted at 10:36h, 05 July“un’antologia di frasi da bacio Perugina a tema apocalittico” ahahah.
wunderbar, mia cara.
Se volessi riprenderti in edicola e fumetteria ci sono i vendicatori, da almeno due barra tre anni, la migliore serie marvel. e personalmente sto apprezzando anche la testata del dio del tuono(il solito convincente stracchino).
see you next
Il(…)elettrico
Elderion
Posted at 02:03h, 10 JulyE’ vero, non ci avevo pensato ai coniglietti suicidi! L’ho visto anche io e mi è subito venuta voglia di aggiornare il blog fermo da tanto! Mamma mia che schifo di film! Alla fine in sala nessuno si alzava perchè ci aspettavamo un finale vero…secondo me Shyamalan si è dimenticato di mettere qualche scena, perchè così non ha proprio senso!
Shelidon
Posted at 09:32h, 10 July@ impbianco: vero, li ho visti io.
@ heraclitus: non preoccuparti, sono cose che prima o poi succedono a tutti, devi essere forte e superare la crisi.
@ […] elettrico: purtroppo non sto apprezzando particolarmente il ritorno di Thor, gestito piuttosto male imho. E da tutta la questione di Secret Invasion non mi aspetto nulla di buono.
@ Elderion: proprio da te non pensare ai coniglietti suicidi non me l’aspettavo, vergogna. Condivido le perplessità della tua recensione (splendida l’immagine di Shyamalan a letto con la moglie).