"All this he saw, for one moment breathless and intense, vivid on the morning sky; and still, as he looked, he lived; and still, as he lived, he wondered."

The Lost Room

 
Una chiave che conduce in un’onirica stanza di Motel in qualunque serratura la si infili e che da lì riporta a qualunque porta si desideri. Una penna che cuoce a contatto. Un pettine che ferma il tempo. Un biglietto d’autobus che catapulta fuori da un insignificante paesino della provincia messicana. Questi sono alcuni elementi dell’inquietante miniserie in tre puntate The Lost Room (2006), una delle tante ripescate per disperazione durante lo sciopero degli autori.
Il detective Joe Miller (il Peter Krause di Six Feet Under e Dirty Sexy Money) si imbatte nella misteriosa chiave della stanza numero 10 di un motel, sulle cui tracce si trovano anche l’assassino Howard ‘The Weasel’ Montague (Roger Bart, già visto in Desperate Housewifes) e il ricettatore Karl Kreutzfeld (Kevin Pollak, molto intenso nonostante il faccione di gomma), oltre a una manciata di sette più o meno esoteriche e più o meno amiche dell’umanità. La chiave è infatti tra gli oggetti più ricercati di una lunga serie di reperti dall’aspetto assolutamente ordinario ma dai poteri eccezionali, per lo più di natura assolutamente indipendente dall’oggetto stesso. Una matita che materializza monetine. Un orologio da polso che cuoce le uova sode. Una radio che aumenta la statura di qualche centimetro. Ma anche oggetti in grado di uccidere o alterare la realtà. Alcune fazioni lottano per neutralizzare il potere offensivo di questi oggetti misteriosi. Altre, per riunirli tutti e combinarli tra loro, generando altri potenti fenomeni. E Joe Miller, nel mezzo, che vuole solo riportare indietro la sua insopportabile bambina, scomparsa all’interno della stanza.
Molti sono i punti di forza di questa serie: l’assoluta assurdità degli oggetti, la recitazione di quasi tutti gli interpreti, l’atmosfera onirica e dorata della stanza e la costruzione del dramma, lo svelarsi dei tasselli e il delinearsi dei personaggi. Tra i contro, un finale con spiegazione abbastanza deludente, con parvenze di Magic Turtle.
Consigliato, in ogni caso.

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9 Comments
  • contenebbia
    Posted at 17:40h, 14 March Reply

    Aaargh…Di questo passo diverrò Telefilm addicted!!! Questa non me la faccio scappare (da querl che hai scritto vi avverto un non so che di lynchano…)

  • Damiani
    Posted at 10:45h, 15 March Reply

    Shelidon ma è stupenda questa miniserie UN VERO MUST!

    corro a recuperarla…

  • heraclitus
    Posted at 08:38h, 16 March Reply

    dovrò vedere di recuperare anche questa visione… ho già un sacco di cose da recuperare…

  • impbianco
    Posted at 10:33h, 16 March Reply

    Shelidon c’è una cosa strana, non ricevo più i tuoi aggiornamenti tramite i feed…

    X-Bye

  • Shelidon
    Posted at 11:55h, 16 March Reply

    @ Contenebbia, Damiani e Heraclitus: penso che vi piacerebbe.

    @ Imp: è piuttosto strano, io non ho cambiato niente. Ora chiedo anche ad altri se hanno lo stesso problema e vedo di capire che è successo. Maledetto splinder.

  • utente anonimo
    Posted at 21:11h, 16 March Reply

    Guardate The Big Bang Theory!

  • Shelidon
    Posted at 22:17h, 16 March Reply

    Oh mio dio, c’è un Uolvino!

    *sale in piedi sulla sedia*

  • Shepp
    Posted at 11:02h, 31 January Reply

    Grande serie questa! Mi appassionato tantissimo! Poi quando si tratta di semi-universi parelleli vado in brodo di giugiole! Hai ragione su tutto, è ottimamente realizzata, ben recitata e soprattutto c’e’ una bella idea di fondo, cosa che ultimamente si vede sempre meno in giro…

  • Shelidon
    Posted at 18:21h, 31 January Reply

    …e naturalmente consiglio a tutti di andare a leggere la tua recensione.

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