Qualche buon motivo per non comprare questi manga

Il periodo non è dei più felici: stanno uscendo pochi manga che mi piacciono, e tra quei pochi solo Death Note (del cui numero ho parlato qui) esce regolarmente, mentre cose come Vampire Knight (di cui ho parlato qui) in patria non sono ancora terminate, quindi da noi arrivano una volta ogni morte d’imperatore. Mi […]

Il periodo non è dei più felici: stanno uscendo pochi manga che mi piacciono, e tra quei pochi solo Death Note (del cui numero ho parlato qui) esce regolarmente, mentre cose come Vampire Knight (di cui ho parlato qui) in patria non sono ancora terminate, quindi da noi arrivano una volta ogni morte d’imperatore. Mi sono quindi buttata, per disperazione, in alcune letture sperimentali dalle quali, se posso vorrei salvarvi.
Ecco quindi quattro manga e altrettanti buoni motivi per non acquistarli.


A casa di Death

storia e disegni di Jill Thompson
Magic Press editore

Qualcosa che farà inorridire Mario, e a ragione.

«L’inferno è chiuso e tutti i dannati sono scappati per far festa a casa di Death.
Tutto ha inizio quando Lucifero, la Stella del Mattino, decide di abbandonare il suo regno e dona le chiavi degli Inferi a Sandman, il Signore dei Sogni. Mentre Morfeo deve decidere quali iniziative prendere, i morti non hanno più un posto dove stare e si riversano nel regno di Death. Delirio e Disperazione danno un party approfittando dell’ospitalità della loro sorella maggiore, e Death deve darsi da fare più che mai per non rimanere indietro con il lavoro ed evitare che i festeggiamenti le distruggano la casa!»

Ora, il livello del tutto mi sembra abbastanza chiaro. Come se non fosse già sufficientemente affermata l’idea che i manga siano cosette insulse per ragazzine urlanti, abbiamo una completa distorsione del capolavoro di Neil Gaiman in cui, se si tratta di una parodia l’ironia è veramente per ragazzine urlanti e, se si tratta di un omaggio, allora è il livello cerebrale dell’autrice a essere quello di una ragazzina urlante.
Death in versione manga è inguardabile (si veda una tavola esplicativa qui), ma solo finché non si vedono Despair e Delirium, quest’ultima trasformata in una di quelle ragazzine urlanti di cui sopra, con tanto di codini. Umorismo, pathos, atmosfera, tutto manca in questo orribile prodotto. Statene alla larga, soprattutto se amate Sandman. Non riuscirete a tollerarlo.


Sun’s Legend
di Baek Ui-Cheon, Kim Young-Pil
J Pop editore

Secondo il sito dell’editore…
«Sun’s Legend (Sun Young Ki) è la nuova versione fantasy della Leggenda dei 3 Regni, uno dei capisaldi della letteratura Cinese. Antica Cina: gli eroici membri della famiglia Sun combattono le forze del Male utilizzando il potere dell’Occhio della Trascendenza. Quale sarà il destino di Sun Ce? Dramma, onore e sangue per uno dei più interessanti manhwa fantastici dell’anno…»

Ecco, non dategli retta.
Una noia mortale, sia il primo che il secondo numero (eh, sì, sono stata così stolta da concedergli una seconda chance): fatto salvo il disegno, effettivamente piuttosto bello, il complesso intreccio è reso in modo piuttosto confuso, con semplificazioni imbarazzanti o inutili complicazioni. Il registro linguistico è completamente fuori di testa (circostanze serissime con battute idiote e frasi idiote pronunciate in modo pomposissimo), con pesanti conseguenze sui protagonisti che sembrano tutti o completamente psicopatici o imbecilli da prendere a schiaffi.
Peccato, perché gli spunti erano interessanti, l’idea di rielaborare il mito sembrava buona e le basi per un buon prodotto c’erano tutte.

Nana
di Ai Yazawa
Planet Manga

Lo so che con questo mi attirerò addosso le ire furibonde delle fan di Ai Yazawa, ma… io non lo sopporto! Sto comprando questo fumetto dal primo numero, e ormai vado avanti per inerzia senza neppure leggerlo. La storia, partita piuttosto bene, è ormai diventata un insopportabile intreccio di inciuci da due soldi, ancora peggio di Paradise Kiss. Ed è un peccato perché i disegni di Ai Yazawa sono decisamente splendidi e, quando è in stato di grazia come in Ultimi raggi di Luna, riesce a sfornare intrecci delicati e affascinanti. Siamo ormai arrivati oltre il trentesimo numero e recuperare gli arretrati è impossibile, ma la Panini sta facendo uscire le ristampe (questo mese la quarta), così mi sono sentita in dovere di mettervi in guardia. Procuratevi Ultimi raggi di Luna, piuttosto, anch’esso ristampato abbastanza di recente.
Ecco, a riprova di quello che dico, la trama dell’ultimo numero, il 31:
«Nana Osaki e il resto della band dei Blast festeggiano l’assunzione di Mai Tsuzuki (un tempo conosciuta come Misato, dai lunghi boccoli biondi tramutati in un caschetto color ebano) come loro manager, mentre la ragazza non pensa, o perlomeno non vuole pensare, alle foto che ritraggono il suo Ren in compagnia di Reira. Le storie d’amore del gruppo sembrano, nonostante qualche inghippo, andare a gonfie vele: ci sono Nobu e Asami (a.k.a. la pornostar Yuri Kosaka) che il giovane membro dei Blast sta portando sulla retta via, Shin continua a vedere la sua Reira tenendo all’oscuro tutti e Yasu si concentra sulla sua Miu!»
Mah…


Tsubasa – Reservoir Chronicle
dello studio CLAMP
Star Comics

Anche questo mi attirerà addosso gli anatemi. Ho amato le Clamp di X – 1999, Rayearth, Tokyo Babylon, RG veda. Le Clamp in cui a chi sa disegnare viene affidato il disegno e a chi sa sceneggiare viene affidata la sceneggiatura. Purtroppo da qualche tempo lo studio ha rimescolato le assegnazioni. Ci sono state così propinate tavole scialbe e storie idiote come in Chobits (che ancora si salvava) e Wish.
Attendevo con ansia questo Tsubasa. Sbagliavo. La storia è un amarcord autocompiaciuto, una gigantesca via di mezzo tra un cross-over e un what if…?, in cui la vecchia conoscenza Syaoran si imbarca in un viaggio interdimensionale per salvare l’insopportabile Sakura (entrambi i personaggi provengono da Card Captor Sakura, naturalmente) invece di lasciarla morire e liberarci della sua insulsa e saltellante presenza.
Buchi di sceneggiatura a go-go e soggetto debolissimo, con accompagnamento di unghie sul fondo di un paiolo ormai desolatamente vuoto.
Salto dimensionale, missione, principessa da salvare, salto dimensionale, missione, principessa da salvare, salto dimensionale ecc. ecc.
In patria sono 19 volumi e non è ancora finito. Deprimente.

Tsubasa - reservoir chronicle

Chiudo con tre titoli su cui sono ancora estremamente perplessa e cui forse concederò altre chance prima di pronunciarmi. Innanzitutto la serie che fa da spalla a Tsubasa, xxxHOLIC.


xxxHOLIC
dello studio CLAMP
Star Comics

Il numero esplora la “vicenda” di Tsubasa, se vicenda si può chiamare, ma dalla parte opposta, dal lato della veggente che spedisce l’incauto e la scemetta in giro per gli universi. Nelle intenzioni e per quanto ho sentito, dovrebbe essere più dark, più adulto e più strutturato. Non ci vuole molto.
Dalle tavole che ho visto in giro, anche il disegno dovrebbe migliorare, e anche qui non ci vuole molto.
E però fin’ora ho letto solo due numeri e mi pare presentino tutti i difetti di Tsubasa, anche se ad un livello minore. Pur partendo da un soggetto valido, il tono sia del tratto che della sceneggiatura sembra essere lo stesso, regredito ai livelli delle parti peggiori di Rayearth o, appunto, di Card Captor Sakura. Se l’intenzione era quella di creare un prodotto adulto ai livelli degli altri capolavori, lo studio Clamp ha preso una cantonata micidiale. Ma forse migliorerà nel tempo.

clamp - xxholic


Bleach

di Tite Kubo
Planet Manga

Trama del primo numero (la ristampa, mentre la pubblicazione regolare è già arrivata al numero 16):
«Arriva finalmente in Italia il manga di Tite Kubo, che sta facendo letteralmente impazzire i lettori di tutto il mondo. Premio Shogakukan 2005 come miglior shonen, è la storia di Ichigo Kurosaki, un ragazzo dotato di un’abilità molto particolare: è in grado di vedere i fantasmi. E se la sua vita è già pazzesca a causa di questo dono, immaginate cosa gli potrebbe succedere se diventasse… un dio della morte?! Un intreccio appassionante, animato da un cast di personaggi estremamente variegato e impreziosito da uno stile di disegno attentissimo ai dettagli e originale nella fusione effettuata di vecchie e nuove tendenze, strizzando l’occhio, soprattutto per quanto riguarda l’abbigliamento dei personaggi, alla moda alternativa streetwear. Da “Bleach”, serializzato su “Weekly Shonen Jump”, è stata tratta anche una serie animata, il cui primo episodio è stato trasmesso in Giappone nel 2004 e che sta riscuotendo tutt’ora un grande successo.»

Il soggetto mi pare molto buono, anche andando a spulciare i numeri successivi, ma le tavole sono abbastanza confuse e il tipo di tratto non è il mio genere. Devo ancora decidere.

Chevalier – Le Chevalier D’eon
di Tou Ubukata e Kiriko Yumeji
Star Comics

Trama:
«Ed ecco finalmente il tanto atteso Chevalier, una nuova serie che ci catapulterà in una Francia del 1700, piena di orrori, oscure macchinazioni e servizi segreti ante-litteram, il tutto all’ombra (!) del Re Sole. Il giovane Cavalier D’Eon (figura storica realmente esistita, D’Eon de Beaumont) deve assumere l’identità della sorella per indagare sulla scomparsa sempre più frequente di giovani fanciulle, il cui sangue è utilizzato dai misteriosi ‘poeti’ per infondere una sorta di soffio vitale deviato in orribili creature al loro servizio. Ma qual è il loro scopo? E cosa c’entrano in tutto questo i Salmi? Prende finalmente il via il sensazionale fumetto da cui lo Studio I.G. ha recentemente tratto una serie d’animazione di grandissimo successo!»
Della carrellata, è il fumetto per cui sono più incline a propendere per un acquisto del prossimo numero. Il soggetto non è male, anche se a volte la sceneggiatura lascia parecchio a desiderare, e anche i disegni sono buoni, nonostante le scene di combattimento siano un po’ troppo confusionarie per i miei gusti.

Ora, dati i precedenti, vi avviso quali sono i prossimi esperimenti che farò, così magari potete tenervene alla larga e lasciarmi fare da cavia. ^___^

  1. Hero, di Kim Hwan (J Pop). «I più forti tredicenni della scuola Bookil vengono malmenati da uno straniero. Costui è Sung Jin, appena trasferito da un’altra città. Rinnegando la vita da boss del quartiere, Sung Jin non vuole più far parte delle gang, ma si sorprende quando scopre che il gruppo di ragazzi che ha appena pestato è la banda Knights, famosa per garantire la protezione ad altri studenti e ad altre bande. Così, quando Sung decide di scusarsi, sente che il loro capo è stato picchiato a morte da qualcuno e i sospetti cadono proprio su di lui. La cosa più assurda è che sarà il primo a essere arrestato da suo zio, ispettore di polizia della zona. Quattro numeri al cardiopalma per un manhwa d’azione splendidamente disegnato, che non mancherà di stupirvi e affascinarvi! Marziale» (per ora giunto solamente al volume 1);
  2. I fiori del Male, di Lee Yeon Sook (J Pop). «Cosa sceglieresti? Essere amato da tutti o essere amato dall’unica persona che ami? Se Joon è uno studente timido e sensibile, ma dentro di sé ha un tormento segreto: Se Wa, sua sorella gemella; è lei che desidera stare con lui sempre, in ogni momento e in ogni luogo, anche durante la notte. Se Joon teme questa ossessione, ma non può rifiutare la sorella, poiché comprende che lui stesso rappresenta per lei la cosa più importante. L’ultima opera di Hyeon Sook, autrice di Love Story. Una storia affascinante che conquisterà il cuore di tutti» (disegni stupendi ma sono molto molto molto molto molto dubbiosa);
  3. Venus vs Virus, di Atsushi Suzumi (J Pop). «I Virus sono spiriti che vagano alla ricerca di altri corpi che li ospitino per poter continuare a vivere. Solo alcune persone sono in grado di vederli, e Sumire Takahana è una di queste… benché nessuno le creda, infatti, Sumire vede i fantasmi sin da bambina e, nonostante i Virus la terrorizzino, entra a far parte del Venus Vanguard… Inizialmente la paura la paralizza; ma un giorno scopre che, venendo a contatto con lo speciale composto chimico usato per sconfiggere i Virus, è in grado di trasformarsi in una persona completamente diversa: una strana abilità che la rende più forte e violenta, in grado di contrastare i Virus a mani nude!» (ma i disegni non mi ispirano particolarmente);
  4. The other side of the mirror, di Jo Chen (J Pop). «Jo Chen, bravissima autrice di Taiwan, arriva in Italia con la sua prima, unica, storia a fumetti. The other side of the mirror è un manhua (fumetto cinese) che mischia azione, sentimento, e disegni particolareggiatissimi, per un fumetto a metà strada tra l’hard boiled e lo shojo manga. Con un tratto che ricorda da vicino alcuni mostri sacri del fumetto giapponese, da Tada Yumi a Fuyumi Soryou, Jo Chen, ci presenta una storia intensa in soli due volumi. Davvero da non perdere.» (i disegni sembrano buoni, ma devo prima cercare di capire di che cosa parla, dato che non sembrano saperlo nemmeno gli editori).

 

12 Comments

  1. NO! IL PLAGIO DI GAIMAN NO!!!!!!

    Voglio nome, indirizzo e fto di sceneggiatore e disegnatore, devo picchiarli personalmente e selvaggiamente.

    Accanitamente.

    Prepotentemente.

    Inesorabilmente.

    Crudelmente.

    Lungamente.

    ….

    Si capisce che l’ho presa come un’orrenda bestemmia?

  2. Io sono un fan assoluto di Neil “Dream King” Gaiman ma devo dire che alla fin fine la versone manga di Death non mi è sembrata tanto male. Certo…è lontana anni luce dalle produzioni originali ma come “apocrifo” è accettabile.

  3. Hero #1

    [..] Il primo dei fumetti che avevo intenzione di provare (come segnalato qui) decisamente non è una delusione. «I più forti tredicenni della scuola Bookil vengono malmenati da uno straniero. Costui è Sung Jin, appena trasferito [..]

  4. Hero #1

    [..] Il primo dei fumetti che avevo intenzione di provare (come segnalato qui) decisamente non è una delusione. «I più forti tredicenni della scuola Bookil vengono malmenati da uno straniero. Costui è Sung Jin, appena trasferito [..]

  5. Hero #1

    [..] Il primo dei fumetti che avevo intenzione di provare (come segnalato qui) decisamente non è una delusione. «I più forti tredicenni della scuola Bookil vengono malmenati da uno straniero. Costui è Sung Jin, appena trasferito [..]

  6. Hero #1

    [..] Il primo dei fumetti che avevo intenzione di provare (come segnalato qui) decisamente non è una delusione. «I più forti tredicenni della scuola Bookil vengono malmenati da uno straniero. Costui è Sung Jin, appena trasferito [..]

  7. Sono francese e cercavo imagine su il manga God Child quando sono arrivato sul tuo blog ^^

    Sono d’accordo con tu per Tsubasa ma trovo che l’idea della partenza era buono (il cross-over). Mi piace molto Bleach! Il disegno è fa colpo (non so se si dice :/ ) la storia è interressante e molto simpatica con molto umorismo.

    Non ho letto il tuo blog per intero, perchè è molto lungo e mi prende molto tempo per capire tutto ma lo trovo molto interressante! Mi piacciono le tue critiche che sono pertinente.

    Ecco, spero che non ci siano troppi errori nel mio italiano e che sia comprenssibile!^^

  8. Grazie della visita, il tuo italiano è davvero buono (e sicuramente meglio del mio francese, c’est sûr! Anch’io penso che il cross-over fosse una buona idea, ma è stato sviluppato proprio male. Peccato, perché le Clamp hanno sfornato opere decisamente ottime.

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