Shakespeare e l’Italia

In onore di Agostino Lombardo, il Manifesto di due giorni fa mi informa di questa iniziativa di studi che inizia oggi per concludersi il 24, presso l’università “La Sapienza” di Roma. Senz’altro interessante il taglio che si intende dare, ovvero l’intersezione tra un mostro sacro straniero – chiunque esso sia e da qualunque Paese provenga […]


In onore di Agostino Lombardo, il Manifesto di due giorni fa mi informa di questa iniziativa di studi che inizia oggi per concludersi il 24, presso l’università “La Sapienza” di Roma. Senz’altro interessante il taglio che si intende dare, ovvero l’intersezione tra un mostro sacro straniero – chiunque esso sia e da qualunque Paese provenga – e la nostra cultura.

L’eredità di Shakespeare nella cultura italiana
Con l’intento di realizzare un progetto caro all’anglista Agostino Lombardo, da non molto scomparso, critico e traduttore di testi shakespeariani e in questa veste protagonista del lavoro teatrale di alcuni fra i più importanti registi contemporanei, dal 21 al 24 maggio si svolgerà un incontro internazionale di studi dedicato a «Shakespeare e l’Italia», organizzato dalla facoltà di scienze umanistiche e dal centro teatro ateneo dell’università di Roma «Sapienza». A chiudere il convegno sarà Peter Stein, che parlerà del suo lavoro teatrale con Lombardo per il Tito Andronico, insieme a Ferruccio Marotti, curatore del convegno con Rosy Colombo. Assumendo Shakespeare come testo fondamentale per la definizione della moderna identità europea, il convegno si concentrerà soprattutto su due aspetti: la presenza del Rinascimento italiano nell’opera di Shakespeare, e l’enorme impatto della sua drammaturgia sulla cultura italiana moderna e contemporanea. Tuttavia, più che alla celebrazione di un’icona, il convegno invita a un ripensamento sulle metamorfosi che subentrano nei contatti fra culture e, a questo scopo, solleciterà domande su come i drammi shakespeariani reinventino l’alterità del nostro paese e della nostra cultura nel quadro della corrente riduzione dell’altro a stereotipo esotico. Un taglio analogo avrà la riflessione sulle traduzioni di Shakespeare in Italia, ambito nel quale si contrappongono da una parte l’intento di renderlo «nostro contemporaneo» e dall’altra l’esibizione di una invalicabile distanza dalla lingua del traduttore: tesi che troverà un punto di riferimento in Edoardo Sanguineti, ospite del convegno anche in quanto coautore, insieme al musicista Andrea Liberovici, di Sonetto. Un travestimento shakespeariano , che andrà in scena il 23 maggio alle ore 21 al Teatro Ateneo. Sullo stesso palcoscenico, alle ore 21 del 22 maggio, è prevista un’inedita rappresentazione del Sogno di una notte di mezz’estate , realizzata dal Laboratorio scenico del centro teatro ateneo diretto da Ferruccio Marotti, per la regia di Bruce Myer e nella traduzione di Agostino Lombardo e Nadia Fusini, pubblicata da Feltrinelli. Il convegno si sposterà dall’Accademia Nazionale dei Lincei (lunedì 21 maggio) alla facoltà di scienze umanistiche della Sapienza, il giorno succesivo, per trasferirsi il 23 maggio al centro teatro ateneo, e concludersi il 24 a Villa Mirafiori. Del «gusto italiano» penetrato in modo più o meno problematico nella corte di Elisabetta I parleranno, tra gli altri, Frank Kermode e Giorgio Melchiori. Alla ricezione italiana di Shakespeare, nella doppia dimensione di «scrittura d’inchiostro» e di «scrittura di scena», è dedicata la terza giornata, con interventi di Tullio De Mauro e Luigi Petrobelli. L’idea di uno «Shakespeare in Progress» sostiene l’ultima parte del convegno, sotto il segno dell’interazione fra corpus shakespeariano e altri linguaggi: dalle arti visive al cinema, dalla moda alla televisione.

11 Comments

  1. Grande post, Shelidon, grande. Agostino Lombardo ha diretto una delle più belle collane di narrativa americana (neri pozza); bellissima la rivista “shakesperiana” da Bulzoni di cui sono usciti solo 5 numeri.

    Uno degli ultimi ricordi, quando andò al cinema con Irene Bignardi a vedere Shakespeare in Love.

    Sommo traduttore.

    Bel post, grazie mersì dènghiu.

  2. Purtroppo non sono riuscita a vedere che un numero della rivista Shakespeariana: qui in Italia, ahimé, le riviste letterarie non hanno vita facile… on-line si trova per caso qualcosa?

  3. Bellissimo!

    Mi sono laureata al Dass di roma con una tesi sul teatro di Sanguineti…

    mi ahi fatto venire una grande nostalgia. Mi avvisi se sai di qualche altra esibizione liberovician-sanguinetiana?

    Saluti e complimenti per il post!

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