Wolverine #205

Nato nel sangue, terza e quarta parte (Born in Blood #3 e #4 da Wolverine: Origins #3 e #4 rispettivamente dell’agosto e del settembre 2006). Una schifezza. Perché abbiamo dovuto importare e tradurre questa fetecchia è un mistero. La sfida era davvero impegnativa: dopo House of M, Wolverine ha riacquistato interamente la sua memoria e […]

Nato nel sangue, terza e quarta parte (Born in Blood #3 e #4 da Wolverine: Origins #3 e #4 rispettivamente dell’agosto e del settembre 2006).
Una schifezza. Perché abbiamo dovuto importare e tradurre questa fetecchia è un mistero. La sfida era davvero impegnativa: dopo House of M, Wolverine ha riacquistato interamente la sua memoria e sta ricordando tutti i misfatti compiuti come soldato al servizio degli Stati Uniti. Parte quindi in una missione di vendetta alla ricerca di coloro che comandano questa segreta organizzazione che, come Arma X, trasforma esseri umani in super-soldati senza coscienza. Nulla di nuovo. Le due puntate (per un totale di più di quaranta pagine) si risolvono in:

 

  • una scazzottata con Nuke in cui Logan gli taglia le gambe e scopre che è una sorta di androide in gran parte meccanico (mi ricorda la brutta copia di qualcosa);
  • un flash-back assurdo sull’infanzia di Nuke in cui la tata lo convince ad uccidere la mamma e poi seduce il padre finché non arriva Logan travestito da poliziotto e le spara per poi convincerlo ad ammazzarsi (mancano solo l’indiano e il cow-boy);
  • una scazzottata con Capitan America mandato dal governo per salvare Nuke;
  • un brutto sogno di Emma Frost;
  • il seguito della scazzottata tra Wolverine e Capitan America;
  • un dialogo assurdo in cui Steve dice di sentirsi responsabile per Nuke in quanto esperimento fallito da parte del governo di ricreare un soldato perfetto come lui, Logan ribatte che stavano cercando di creare un soldato come lui e ci manca che per risolvere la controversia su chi è il più bello facciano una gara a sputa più lontano;
  • l’arrivo degli X-men o, meglio, l’arrivo di Emma, Scott e Satiro (perché non anche baby Pooh?).

 

 

Il tutto corredato da disegni davvero pessimi, sequenze ridicole e dialoghi da Una pallottola spuntata.

La Tempesta si avvicina e Tutto Crolla (The Gathering Storm e Everything Falls Apart, da Son of M #4 e #5 del maggio e del giugno 2006). Se Wolverine: Origins è stato il motivo che mi ha spinto a comprare questo e lo scorso album e si è rivelato pessimo, Son of M è stato il motivo che mi ha spinto a comprare anche l’arretrato di due numeri fa e si sta rivelando una storia davvero buona. Dopo aver tentato il suicidio, Pietro “l’idiota” Maximoff viene portato sulla Luna dalla moglie Crystal e infila una vaccata dopo l’altra, rubando le nebbie terrigene (che donano i superpoteri agli Inumani) e portando con sé la figlia Luna sulla Terra e, più precisamente, a Genosha. Qui, dopo House of M, i mutanti hanno perso tutti i loro poteri e la scena si apre su Callisto, privata dei tentacoli che tanto le piacevano e addirittura miope, disperata per la perdita dei suoi sensi svuiluppati. Pietro è tornato per restituire a tutti ciò che a causa sua hanno perduto. Lodevolissimo intento. Se non fosse che, come ci spiega la scena successiva sulla Luna, come Pietro ben sa e come già avevano ben sottolineato gli episodi precedenti, le nebbie sono una sorta di droga che altera il DNA e che sono estremamente pericolose per chiunque umano ne venga in contatto. E Pietro l’idiota ha avvelenato (consapevolmente e senza cattiva intenzione come al solito) non solo se stesso e la propria figlia, ma anche Callisto, i cui sensi dopo essersi esposta alle nebbie ritornano troppo acuti perché possa sopportarli. “La pioggia, ogni goccia mi sembra un ago che mi trafigge la carne. La luce mi acceca. L’odore del tuo sudore nell’aria… [Magneto dovrebbe lavarsi di più, forse]. Sento gli insetti, miliardi di insetti strisciare sotto terra. Sento crescere le unghie”. La mutante ripotenziata sviene tra le braccia di Magneto, che cerca di riportarla dove si trovano gli altri sopravvissuti ma non giunge in tempo. Wicked (la ragazza con il potere di evocare gli spiriti dei morti al proprio servizio), Hub (la teleporta), Unus, Hack (il topo di biblioteca che si collega ai computer con la forza del pensiero), Purge, Freakshow (che si trasforma nel serpentone dentato) e Shola (il telecineta) si sono già esposti alle nebbie e hanno già scoperto quanto siano instabili i poteri che esse conferiscono. Wicked viene attaccata dagli spiriti dei genitori e Freakshow non riesce più a controllare la trasformazione in bestione, mentre Shola è perseguitato dagli incubi come e più di prima. “Le nebbie terrigene non sono una cura, ma una maledizione. Mio figlio vi ha avvelenato”, dice Magneto. E ha ragione. Mai andare contro natura, direbbe Tempesta. Nemmeno se sei mutante.
Sulla Luna, nel frattempo, Videmus – che appoggia i tentacoli che ha al posto degli occhi sulla testa della gente e può comunicare telepaticamente – affronta il re Freccia Nera e le cause del proprio tradimento, consentendo a Pietro di rubare le nebbie. Per il principio futurista della guerra benefica, Videmus ha desiderato togliere benessere agli inumani per il loro bene, per scatenare una guerra con la Terra in modo che possano tornare sani e combattivi e uscire dalle mollezze che Freccia Nera ha dato loro rendendo la Luna un luogo sicuro per vivere. E Freccia Nera naturalmente lo sbatte in isolamento. Naturalmente senza dire una parola. Mai considerare la guerra un bene, direbbe Capitan America.

Nemmeno se sei lunatico.
Scoperte quindi le trame di Pietro e la sua posizione (con l’aiuto dei Fantastici 4), gli Inumani si dirigono verso Genosha senza sapere che anche il governo americano si sta muovendo nella stessa direzione per scongiurare il pericolo che ai mutanti depotenziati tornino i poteri. Qui c’è una splendida scena tra Luna, Pietro e Magneto, un dialogo che riesce ad esplorare bene le psicologie dei personaggi tra Quicksilver sempre e comunque vittima del complesso d’inferiorità nei confronti del padre, la piccola Luna che “desidera fare bene” (come il padre) e tenta di portare via la tristezza dal nonno e Magneto, che parla a Luna come Xavier (“Stavi cercando di spegnere una parte della mia mente? non devi mai farlo a nessuno!”) e rimprovera il figlio per aver esposto la figlia alle nebbie senza conoscerne le conseguenze. E’ il Magneto che aveva tentato di creare Claremont molto tempo fa e che ora ha ricreato, dopoGgenosha, spazzando via le Xorn – sciocchezze. La vicenda si conclude con l’arrivo degli Inumani e l’insorgere di un combattimento con i ragazzi di Genosha. Mentre si picchiano tra di loro, il governo trova Luna e Pietro. E uccide Quicksilver. “Gli avete fatto male. E adesso ve ne pentirete”, dice la piccola, togliendosi gli occhiali. Non vorrei essere nei loro panni.

Il finale di Son of M nel prossimo numero, insieme all’esordio della nuova Excalibur di Claremont. Mi toccherà comprare regolarmente anche questa testata…

5 Comments

  1. in verità non sono un lettore di fumetti, ma la saga degli X-Man non mi dispiace affatto,anche se le storie sono ormai innumerevoli e senza fine, vebbè, poco importa…quello che conta è il piacere dell’avventura!

    Ps: Bianzolitudine, non conosci Wolverine?!…E’ uno dei miei eroi!

  2. Eh, non facile da spiegare in due parole chi sia Wolverine… è un personaggio dei fumetti marvel caratterizzato da una mutazione genetica che consente alle sue cellule di rigenerarsi a velocità incredibile, riparando in poco tempo qualunque lesione anche grave, e con un’anomalia scheletrica che lo porta ad avere tre artigli retrattili che fuoriescono a comando dallo spazio tra le nocche delle mani.

    Per via della sua mutazione, è stato impiegato illegalmente prima dal governo degli Stati Uniti e poi da un progetto paramilitare extragovernativo denominato programma Arma-X come agente speciale cui dar da fare le peggio cose. Per potenziarlo ulteriormente, durante questo programma gli è stato rivestito interamente lo scheletro di un metallo potenzialmente indistruttibile chiamato adamantio.

    Wolverine ha poi incontrato Charles Xavier, direttore di una scuola in cui raccoglieva giovani con anomalie genetiche analoghe (i cosiddetti mutanti) ed insegnava loro a controllare le proprie capacità, addestrando i migliori come “polizia clandestina”, i cosiddetti X-men.

    Il punto è che tra evasioni, fughe, atti innominabili e chi più ne ha più ne metta, a Wolverine hanno più volte fatto il lavaggio del cervello al punto che fino a poco tempo fa non ricordava che pochi stralci del proprio passato. Le cose sono cambiate solo di recente, ma stendiamo un velo pietoso su questa vicenda.

    Njord, ho spiegato bene?

    PS per Njord: anche a me piacciono gli X-men, compro regolarmente la testata X-men deluxe, anche se in questo periodo varie vicende mi stanno “costringendo” a comprare praticamente tutto, persino cose che mai avrei immaginato di approcciare (come Thor…)

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