Tutti gli alieni di Kubrik
Pesco sul web questo articolo (sperando che FiammaViola non se ne abbia a male). "È ragionevole supporre che esistano innumerevoli miliardi di pianeti in cui siano comparse forme di vita biologiche e le probabilità che tali forme abbiano sviluppato l’intelligenza sono molto alte". Parole di Stanley Kubrick. 1966. L’uomo non ha ancora messo piede sulla […]
Pesco sul web questo articolo (sperando che FiammaViola non se ne abbia a male).
"È ragionevole supporre che esistano innumerevoli miliardi di pianeti in cui siano comparse forme di vita biologiche e le probabilità che tali forme
abbiano sviluppato l’intelligenza sono molto alte". Parole di Stanley Kubrick. 1966. L’uomo non ha ancora messo piede sulla Luna. Ventuno grandi scienziati e intellettuali sono chiamati a rispondere alla domanda più inquietante della nostra epoca. Ci sono altre forme di vita nell’universo? E che effetti avrebbe questa scoperta sul genere umano?
Le domande le fa proprio il regista Stanley Kubrick mentre sta lavorando a "2001: Odissea nello spazio". All’inizio pensa di inserire le interviste nel film, poi non è soddisfatto e abbandona l’idea. Quarant’anni dopo Anthony Frewin recupera questo materiale e il risultato è una geniale raccolta di pensieri di scrittori e scienziati del calibro di Isaac Asimov, Aleksandr Oparin, Fred Whipple, Margaret Mead sul tema dei viaggi spaziali e del nostro posto nell’universo prima del decennio dell’Apollo.
"Interviste extraterrestri" rappresenta una fondamentale collezione di ipotesi filosofiche, etiche e religiose sulla questione che da sempre affascina l’umanità: ci sono altre forme di vita nell’universo? Curatore dell’opera è Anthony Frewin, assistente di Stanley Kubrick per venticinque anni. Ha pubblicato numerosi libri, tra cui The Assassination of John F. Kennedy (1993) e i romanzi London Blues (1994), Sixty-Three Closure (1996), Scorpian Rising (1997).
Interviste Extraterrestri
introduzione di Enrico Ghezzi
prefazione di Arthur C. Clarke
232 pagine, illustrato, 16.50 euro
Asimov predicava il verbo già quaranta anni fa e lo faceva con parole semplici che chiunque avrebbe capito. Purtroppo ancora oggi c’è bisogno di ribadire concetti elementari perché l’arroganza dell’umanità non è disposta a far spazio alla ragione.
Personalmente mi interessano di più i risvolti artistici della teoria: che ci sia o meno qualcun altro nello spazio, onestamente, poco mi tange. E al fantascienziato puro Asimov preferisco il filosofico e straniatore Philip Dick.
ahahhaha :D no, non me ne prendo a male! a me gli alieni fanno paura perchè me li immagino cattivi e viscidi (che schifo), ma penso anche io che esistano.
così potremmo progettare le loro navicelle :P
io tra i due preferisco asimow invece ;)
Ah, non lo so se sono cattivi e viscidi, ma nel complesso ad un osservatore esterno anche noi non dobbiamo sembrare un esempio di bontà. *__^
Mi conforta pensare che anche agli occhi di un discreto numero di osservatori interni il genere umano non ci faccia proprio un figurone!
Ciao a tutti!
Ma pensa a me il genere umano nonostante tutto non dispiace poi così tanto.
E’ perché ancora non hai conosciuto me…
:-)
Sono i pregi del mezzo telematico ;-p