Quante volte, leggendo i numeri di Rat-Man e in particolare quelli della vena metafumettistico-esistenzialista, mi sono detta “oddio, speriamo che torni a fare parodie”. Poi, certo, è uscito Avarat. E d’accordo che gran parte dell’operazione è stata mandata in vacca dal fatto che gli occhialini erano blu e rossi e il fumetto blu e verde (o viceversa, non ricordo) ma comunque il livello di umorismo di quella roba era pari a quello di Rat-Man. E non mi riferisco all’umorismo di Rat-Man visto dalla parte di noi lettori, ma all’umorismo che viene descritto in Rat-Man. Quello per cui quando qualcuno dice “cacca” tutti ridono. E smettetela di ridere, per la miseria.
Dopo Avarat, è arrivata la prima parodia di Harry Potter e, a parte qualche sporadica battuta qua e là, non era davvero gran che, quindi mi si perdonerà se di fronte a questa Donna Filosofale ero abbastanza scettica. Per scrivere qualcosa che possa raggiungere la sufficienza, anche se non di certo i livelli di glorie come 299+1, Ortolani si costringe a qualche espediente, mette Cinzia un po’ in secondo piano e nel calderone oltre a Harry Potter butta anche Twilight, la cosa più facile da parodiare in questo momento a quanto pare, ma il risultato in fondo è piacevole.

Werewolves Wednesday: The Wolf-Leader (13)
A werewolf story by Alexandre Dumas père. Chapter XIII: Where it is demonstrated that a Woman never speaks more eloquently than when she holds her tongue As Thibault was talking to himself he did not catch the few hurried words which Suzanne whispered to the Baron;
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