"All this he saw, for one moment breathless and intense, vivid on the morning sky; and still, as he looked, he lived; and still, as he lived, he wondered."

Christopher Moore – Fool

christopher moore fool

Se pensate che questo libro possa superare Un lavoro sporco, toglietevelo dalla testa. E’ semplicemente folle pensare che *qualunque* libro possa superare Un lavoro sporco. Quindi nisba.
Se pensate che questo libro sia basato sul Re Lear, poi, di nuovo avete preso una cantonata. Questo libro *è* il Re Lear, o meglio è Re Lear come avrebbe dovuto essere: uno spettro («c’è sempre un dannato spettro»), le tre streghe del Macbeth, due sorelle sgualdrine e una regina guerriera, dei francesi omosessuali, «nefande chiavate» e, soprattutto, un folle che rovescia regni e smuove guerre civili, pur di far rinsavire un re impazzito, ottenere la sua vendetta e salvare la donna che ama. Grondante letteratura, denso di citazioni al punto che è letteralmente impossibile alla fine distinguere quale sia la tragedia originale e quale sia il libro, talmente impregnato di Shakespeare che persino la prosa sembra in pentametri giambici, e costantemente in bilico tra la parodia e l’omaggio, tra la citazione fedele e la completa reinterpretazione.

«Lear ha deciso di dividere il suo regno tra le figlie. Assegnerà la fetta più sostanziosa a colei che più delle altre gli dimostrerà il suo amore. Goneril e Regan sono più che pronte a blandire e adulare spudoratamente l’anziano paparino; ma Cordelia, la terzogenita nonché prediletta del genitore, non vuole abbassarsi a compiere un atto tanto eccessivo e falso. Risultato, viene data in sposa senza dote al “fottuto principe di Francia”. Lear impazzisce, mentre le sue care figliole cornificano i rispettivi mariti e tramano per accaparrarsi l’intero regno di Britannia. Un solo uomo può riportare un po’ d’ordine nel caos: è Taschino, il fool o Buffone del re. Arguto, piccolo e agile come una scimmia e dotato di un sarcasmo tagliente – talvolta rafforzato dalle lame dei pugnali che sa lanciare con grande abilità – con l’aiuto di un apprendista idiota tenterà di porre rimedio alle follie del vecchio re, avvalendosi del consiglio di uno spettro («C’è sempre un dannato spettro!») e delle pozioni di tre orribili streghe (giunte direttamente dal Macbeth). E, chissà, forse riuscirà persino a riportare in patria l’amata Cordelia, che da sempre ha ammaliato il suo cuore. Un re folle, le sue figlie scapestrate, spettri che parlano in rima e un castello pieno di intrighi bollenti: Fool, il nuovo romanzo di Christopher Moore, prende spunto da una delle più grandi tragedie di Shakespeare per creare una black-comedy piena di “sesso, omicidi, sculacciate, mutilazioni e tradimenti gratuiti, volgarità e profanità portate a livelli finora inesplorati, oltre a una sintassi non convenzionale e a qualche sporadico atto di masturbazione”.»

Il risvolto di copertina di Fool fa molte promesse, e il libro le mantiene tutte (specie quelle riguardanti la masturbazione), ha persino un lieto fine, e direi che da una tragedia shakespeariana questo è molto, molto più di quanto fosse lecito attendersi.
A proposito, qui una recente intervista di Repubblica all’autore. E qui l’autore.

 

books and literature

Werewolves Wednesday: The Wolf-Leader (16)

A werewolf story by Alexandre Dumas père. Chapter XVI: My Lady’s Lady Thibault was delighted at seeing what had happened to the young Baron, whose hand, anything but light, had so shortly before made use of his whip on Thibault’s shoulders, which still smarted with the blow.

Read More »
architecture, engineering and construction

Ornaments in Transit: Tracing Milan’s Art Deco Echoes

Do you remember last month, when we took a stroll through Milan in the wake of Casorati’s new exhibition at Palazzo Reale? I would be amiss if I didn’t follow up with another walk inspired by another, great show, closing this month, so here we

Read More »
Pride Month

Pride Month 2025: Art of the Day

Swapped Lives, Eternal Forms: Visualising Gender Fluidity in the Torikaebaya Monogatari Torikaebaya Monogatari (literally “If only I could exchange (them)!” often translated as “The Changelings”) is a 12th-century Japanese narrative that tells the story of two siblings: a boy raised as a girl and a

Read More »
Share on LinkedIn
Throw on Reddit
Roll on Tumblr
Mail it
No Comments

Post A Comment

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.

RELATED POSTS

Werewolves Wednesday: The Wolf-Leader (16)

A werewolf story by Alexandre Dumas père. Chapter XVI: My Lady’s Lady Thibault was delighted at seeing what had happened to the young Baron, whose hand, anything but light, had so shortly before made use of his whip on Thibault’s shoulders, which still smarted with the blow.

Read More

Pride Month 2025: Art of the Day

Swapped Lives, Eternal Forms: Visualising Gender Fluidity in the Torikaebaya Monogatari Torikaebaya Monogatari (literally “If only I could exchange (them)!” often translated as “The Changelings”) is a 12th-century Japanese narrative that tells the story of two siblings: a boy raised as a girl and a

Read More