Jekyll

Sul canale satellitare Jimmy è andata in onda l’altro giorno la prima puntata di questa serie inglese in sei parti, sorta di seguito del romanzo di Stevenson. E prima che iniziate ad urlare al sacrilegio strappandovi i capelli, lasciatemi spiegare. Tom Jackman ha un problema. E non un qualunque problema di sdoppiamento della personalità: l’altro […]

Sul canale satellitare Jimmy è andata in onda l’altro giorno la prima puntata di questa serie inglese in sei parti, sorta di seguito del romanzo di Stevenson. E prima che iniziate ad urlare al sacrilegio strappandovi i capelli, lasciatemi spiegare.
Tom Jackman ha un problema. E non un qualunque problema di sdoppiamento della personalità: l’altro è violento e cattivo come un bambino, più alto, più affascinante e con più capelli di lui. Con l’aiuto della moderna tecnologia, i due si tengono reciprocamente sotto controllo: niente omicidi da parte dell’altro, a patto che lui non tenti di trovare una cura. Li tiene sotto osservazione Katherine (un’assolutamente insipida Michelle Ryan), assistente di entrambi e – almeno a parole – neutrale nell’eterno conflitto tra i due. Nel primo episodio, l’unico che ho visto fin’ora, entrano in scena anche gli altri personaggi: Claire, la moglie di Jackman (un’onesta Gina Bellman); l’investigatore privato Miranda (Meera Syal) e la sua compagna Min (la Fenella Woolgar già vista in Stage Beauty).
Ma tutto ciò è abbastanza irrilevante, perché Jeckyll è un one-man-show con un James Nesbitt quasi nicholsoniano, a suo agio anche nelle scene e nelle battute più improbabili complice una modulazione magistrale della voce e dello sguardo, una risata terrificante, una gestualità cui forse avrebbe giovato una regia migliore che non si avvalesse di eccessive accelerazioni.
Per una volta vi segnalo una cosa seria, ma non sembra male.

Just once, seriously – just bloody once, could you tell me where you parked?

7 Comments

  1. non ho ancora avuto il piacere di valutare il doppiaggio italiano, ma ormai al riguardo grondo pregiudizi. Ergo, consiglio a tutti di goderne in lingua originale (con tutte le implicazioni che quest’ultima locuzione comporta) :-)

    * tafkal *

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