ISO 19650: dai LOD ai Level of Information Need

L’uscita della ISO 19650 ha introdotto un nuovo concetto, nel grande panorama del BIM, ovvero quello di Level of Information Need, che dovrebbe andare a sostituire il concetto di Level of Definition, altrimenti detto LOD. Dato che questo ha mandato in crisi molti di voi, mi prendo un attimo per provare a fare il punto […]

L’uscita della ISO 19650 ha introdotto un nuovo concetto, nel grande panorama del BIM, ovvero quello di Level of Information Need, che dovrebbe andare a sostituire il concetto di Level of Definition, altrimenti detto LOD. Dato che questo ha mandato in crisi molti di voi, mi prendo un attimo per provare a fare il punto della situazione condividendo con voi ciò che ho afferrato della faccenda. Il testo è relativamente poco chiaro e ancora abbastanza vago, e non sono io l’esperta nazionale di LOD, quindi cerchiamo di starci vicino e tenerci per mano in questo momento difficile.

Ce la posiamo fare.
Ce la posiamo fare.

1. Cosa avevamo prima? I sistemi statunitense, britannico e italiano

Vale la pena ricordare ancora una volta che gli Stati Uniti non si sono pronunciati circa l’adozione della ISO 19650 e rimangono quindi allineati sui loro standard nazionali. In questi standard, viene data la seguente definizione:

Level of Development is the degree to
which the element’s geometry and
attached information have been thought
through—the degree to which project team
members may rely on the information
when using the model.

Viene inoltre fatto esplicito riferimento alla guida dei LOD sviluppata dal BIMforum e aggiornata su base annuale.

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Senza entrare troppo nel merito sull’argomento LOD (magari condividerò qualche mia vecchia lezione sull’argomento, più avanti), queste sono le caratteristiche principali dei LOD nella concezione statunitense:

  • definiscono non tanto la presenza del dato quanto il suo grado di affidabilità;
  • vengono definiti non per modello ma per categoria;
  • sono descritti attraverso una scala progressiva in cui geometria e informazioni vengono progressivamente approfondite in diretta correlazione agli usi del modello precedentemente definiti;
  • attraverso le fasi, procedono in senso crescente: in altre parole, nella fase successiva un elemento non può mai essere meno affidabile di quanto non fosse nella fase precedente.

MK4 - 3.1 - LOD (9)

La differenza tra questo sistema e il sistema britannico è sempre stata nella sua definizione:

  • da una parte, il sistema inglese introduceva il concetto di Level of Information e quello che sarebbe poi stato chiamato Level of Geometry, discretizzando tra geometria e informazioni in un modo che è teoricamente corretto ma che sovraccarica ulteriormente un lavoro di pianificazione che è molto spesso già sufficientemente gravoso;
  • dall’altra, il sistema britannico procede per modello, anziché per categoria, e da questo punto di vista l’ho sempre trovato molto poco utile.

Ne ho sempre sconsigliato l’utilizzo.
Venivano introdotti nella PAS 1192-2, ora ritirata in favore della ISO.

MK4 - 3.1 - LOD (8)
Una mia vecchia slide nella vecchia lezione sui LOD: grazie, ISO 19650.

Nella norma italiana, la UNI 11337, ai Livelli di Sviluppo viene dedicata la parte 4 (Evoluzione e sviluppo informativo di modelli, elaborati e oggetti), in cui vengono definiti come:

Livello di approfondimento e stabilità dei dati e delle informazioni
degli oggetti digitali che compongono i modelli.

Si tratta di un sistema in cui devono essere definiti anche:

  • limiti e modalità di utilizzo di eventuali attributi (geometrici e non geometrici) non parametrici e/o non relazionali (es: gli elaborati bidimensionali estratti dal modello, ma anche eventuali documenti, schede, immagini);
  • la natura, la quantità e la qualità delle informazioni non geometriche correlate all’oggetto 3d.

Tutto ciò, con le dovute sistemazioni del caso, diventerà una appendice nazionale alla ISO 19650. La parte 4 della norma comprende anche dei prospetti esemplificativi per la definizione di geometrie e attributi, a mio parere estremamente validi.

UNI 1137-4: prospetto C.22, esempio di LOD di pareti prefabbricate
UNI 1137-4: prospetto C.22, esempio di LOD di pareti prefabbricate

Un altro testo di riferimento per la definizione degli attributi in un modello, se non volete fare riferimento alla norma UNI, è quello di Giuseppe di Giuda e Valentina VillaIl BIM per la gestione dei patrimoni immobiliari. Linee guida, livelli di dettaglio informativo grafico (LOD) e alfanumerico (LOI). Si tratta senza dubbio di uno dei testi di maggiore qualità che abbiamo in Italia riguardo al BIM.

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2. Cosa abbiamo adesso?

La 19650 abbandona l’utilizzo dei termini Level of Development e Level of Definition e, sin dal capitolo 1, introduce un nuovo concetto: quello di Level of Information Need.

level of information need
framework which defines the extent and granularity of information

Nella definizione della stessa ISO, uno degli obiettivi nella definizione del Level of Information Need è impedire la consegna di troppe informazioni. Più avanti, la richiesta di informazioni che superino il minimo necessario viene chiaramente identificata come uno spreco. E questa è cosa buona e giusta.

Shining
Too much information makes Jack a dull boy.

Al concetto viene dedicato il paragrafo 11.2, sempre nel capitolo 1 e il primo concetto che viene rimarcato è la stretta relazione tra il Level of Information Need ed il relativo obiettivo. Mi è già capitato di riassumere in questo modo il flusso logico proposto dalla ISO.

ISO19650_modeluses

Non si tratta di uno schema accuratissimo dal punto di vista termiologico, ma spero che possa snebbiare almeno un pochino la mente. Ad essere completamente rigorosi, la ISO richiede che il LOIN venga defiito per ogni information deliverable, ma ci arrivo tra un attimo.

The level of information need
of each information deliverable
should be determined according to its purpose.

(ISO 19650-1)

Nella definizione, è necessario tenere in considerazione:

  • qualità
  • quantità
  • granularità.

Questo ultimo termine non viene definito nella norma e si tratta di un termine specifico delle Data Sciences ma paradossalmente poco usato in BIM, al di fuori degli scritti di BIlal Succar. Mi perdonerete quindi se mi prendo un attimo per chiarirlo.

No, la granularità non è questa.
No, la granularità non è questa.

Un dato viene defnito più o meno granulare a seconda del livello di dettaglio in cui viene suddiviso.
Un buon esempio per definire il concetto di granularità del dato può essere la suddivisione di un campo “nome” all’interno di un database anagrafico: è possibile avere un campo unico (name: “Chiara C. Rizzarda”) oppure lo stesso campo può essere suddiviso in più sotto-campi (name: “Chiara”; middle name: “C.”; surname: “Rizzarda”). Nel primo caso, l’informazione ha bassa granularità. Nel secondo caso, ha un’alta granularità.
In BIM, consideriamo ad esempio la composizione di un nome tavola seguendo la ormai defunta convenzione del BS 1192: se stiamo utilizzando un solo campo per inserire l’intero codice, siamo a bassa granularità (oltre che dei pazzi suicidi); se invece abbiamo creato sotto-parametri per i vari campi che compongono il codice, siamo ad alta granularità.

BS1192_naming
Una convenzione di nomenclatura documenti ispirata alla BS 1192: se ogni campo è un parametro, siamo ad alta granularità.

In altre parole:

  • alta granularità = tanti grani = tanti parametri;
  • bassa granularità = pochi grani = tutte le informazioni aggregate in uno gnocco unico.

Questa spiegazione mi è valsa un posticino all’inferno dei data analyst.

frankearnest_datahell

La questione si complica un pochino quando entriamo nel merito del fatto che il Level of Information Need può variare da deliverable a deliverable.
In parole povere, anziché essere definito sul modello, viene definito su ogni singola tipologia di elaborato estratta dal modello: sullo stesso oggetto, ad esempio un muro, possiamo quindi avere un Level of Information Need sulle piante in scala 1:100 e un Level of Information Need diverso sulle piante in scala 1:20.
Hey.
Aspettate un momento.
Abbiamo sempre fatto così.

Wall_stratigraphy
Dovrebbero esistere delle pene corporali per chi lascia accese le stratigrafie nelle piante in scala 1:100.

Non sono contraria quindi a questa specifica in sé. Mi fa solo un po’ impressione che debba essere definita all’interno del Capitolato Informativo.

 

Un’altra cosa che mi fa un po’ impressione è la mancanza, per il momento, di una scala di riferimento univoca.

Il capitolo 1 si limita a indicare che esistono diverse scale di riferimento (range of metrics) cui ci si può appoggiare per definire il Level of Information Need. Si lascia aperta la possibilità che vengano utilizzate due scale diverse ma complementari per definire i livelli richiesti per la geometria e per i contenuti alfanumerici.

Il processo di riconciliazione tra due scale metriche "diverse ma complementari": io lo immagino così.
Il processo di riconciliazione tra due scale metriche “diverse ma complementari”: io lo immagino così.

Leggendo tra le righe della norma e in attesa di un capitolo specifico sui LOIN, attualmente in fase di lavorazione, sembra che si incentivi ogni progetto a creare le proprie scale metriche, ma per lo meno a usare sempre quelle all’interno del singolo progetto.

Once these metrics have been defined, they should be used to determine the
levels of information need across the whole project or asset.

La strategia di federazione, sempre secondo la norma, dovrebbe tenere in considerazione i rischi connessi a un’importazione automatica delle informazioni dei singoli container all’interno del modello federato. Come se questa fosse davvero una scelta, nella maggior parte degli strumenti di authoring. In altre parole, la norma sembra suggerire l’implementazione di routine che effettuino una specie di strip-down dei parametri non necessari, prima della federazione dei modelli all’interno del container principale. La durissima vita del BIM coordinator.

Ulteriori informazioni vengono fornite nel capitolo 2 della norma, in cui ahimé viene ribadito che lo standard di riferimento per l’assegnazione dei Level of Information Need all’interno dei container deve essere definito all’inizio di ogni progetto, con l’aggravante che possono essere introdotte altre metriche per definire lo status dell’informazione o il livello di accuratezza.

Troppe scale, gente, troppe scale.
Troppe scale, gente, troppe scale.

Disgraziatamente, nella parte che fornisce indicazioni per la realizzazione del Task Information Delivery Plan, sembra abbastanza chiaro che il Level of Information Need si possa intendere anche a livello di container. Cosa sulla quale, come sapete, dissento fortemente. Come indicato da Marzia Bolpagni in questo commento, tuttavia, si sta lavorando in sede europea per un testo di specifiche più dettagliato e Marzia stessa ci anticipava che i LOIN “vengono definiti solo a livello di “elemento”, ma anche a livello di sistema, componente, parte etc.”. (Marzia, naturalmente se hai delle puntualizzazioni da fare su quanto ho scritto in questo post sei sempre la benvenuta). Se tutto va come dovrebbe, questo documento promette di fare chiarezza circa il Level of Information Need concepito come un insieme dei tre livelli già citati:

  • Level of Geometry (LOG);
  • Level of Information (LOI);
  • Level of Documentation (chiamato LOC e non LOD, in nome di tutto ciò che è sano).

Sembra anche che il Level of Information Need vada a indicare il livello finale richiesto, laddove invece lo status o l’affidabilità dell’informazione dovrebbe essere demandata ad altre metriche tipiche dell’information management. In questa sede non posso entrare nel merito di altre indiscrezioni circa il testo circolato in bozza (altrimenti Marzia mi picchia), ma potete provare a farmi bere abbastanza la prossima volta che mi vedete.

Un altro testo in lavorazione che dovrebbe fornire un po’ di chiarezza è il Guidance on how to implement EN ISO 19650-1 and -2 in Europe, appena girato per commento all’interno dei tavoli tecnici nazionali. In questa prima bozza, il capitolo 6.7 è dedicato proprio ai Level of Information Need.

Per il momento, purtroppo, uno dei pochi testi a disposizione è il testo guida della UK BIM Alliance, disponibile da pochi giorni a questo indirizzo.

UKbimalliance_iso19650

Dico “purtroppo” perché, nonostante il testo costituisca un lodevole sforzo di fare da guida in questa difficile fase di transizione, in materia di Level of Information Need il testo si limita a indicare il termine come sinonimo della combo LOD+LOI.

UKbimalliance_iso19650_LOIN

Come abbiamo visto, è un pochino più complicato di così e credo che ci pentiremo di questa semplificazione. Inoltre non riesco a capire come mai il testo insista sul fatto che il Level of Information Need non debba essere abbreviato (paragrafo 6.5.1 What is the level of information need and why do we need it?) ma, come sapete, sono contraria agli acronimi quindi abbraccio volentieri l’indicazione.

Per altre indicazioni, dovremo attendere ancora l’evolversi delle norme e, naturalmente, di avere feedback dalla prassi operativa. Anche se onestamente non mi aspetto che tanti siano disposti ad abbandonare il sistema americano in virtù di questo nuovo framework.

8 Comments

  1. Ciao Chiara,

    come al solito, ottimo contributo, grazie!
    Proprio in questi giorni sto cercando di fare un esercizio simile al tuo per una presentazione che devo fare e così mi sono letto le parti pubblicate della ISO 19650.

    Ho letto la parte 1 in italiano ed ho notato una differenza che sottolineo di seguito.
    In inglese: “The level of information need of each information deliverable should be determined according to its purpose.”
    In italiano: “Il livello di fabbisogno informativo di ogni contenuto informativo (neanche “contenitore”, secondo me una svista) prodotto dovrebbe essere determinato secondo il suo scopo”, una traduzione più allineata (paradossalmente) con quello che la ISO dice nella parte 2.

    Confidiamo nelle prossime parti della norma per maggiore chiarezza!

    1. Figurati.
      Non ho partecipato alla traduzione né ho letto la norma in italiano, ma non è raro che i traduttori si prendano la briga di risolvere delle piccole incongruenze tra i testi già pubblicati. Non è il mio lavoro, quindi non so proprio dire se sia corretto farlo o meno. Di certo le due versioni differiscono abbastanza…

  2. Grade Chiara come sempre, ulteriore ottimo articolo per fare chiarezza.
    Scrivi che gli Stati Uniti ancora non hanno adottato la ISO 19650, essendo appunto una ISO in teoria non ci sarebbe l’obbligo implicito di adozione?
    Inoltre i LOD americani vengono definiti per categoria, non per modello, potresti gentilmente spiegare la differenza?
    Grazie in anticipo!

  3. Ho accolto il Level of Information Need con favore in quanto ho letto in esso questi due principi ma non vorrei sbagliarmi e chiedo lumi:
    1)Spostare l’attenzione sull’obiettivo da perseguire invece che sul documento mediante il quale tale obiettivo dovrebbe essere raggiunto. In questo caso trovo corretto che venga a mancare una rigida impostazione alfanumerica a favore di uno sviluppo del progetto capace di adattarsi alle modalità con cui gli obiettivi vogliono essere raggiunti.
    2)Se è vero che anche per ottenere un autorizzazione edilizia sarà il modello ad essere interrogato e non più gli elaborati grafici, non perdono di significato concetti come Level of Geometry e scale di rappresentazione?Quindi trovo corretto anche in questo caso che nella norma il primo non venga citato ed al secondo data libertà di scelta.

    Chiara grazie e complimenti per tutte le tue attività e articoli che leggo sempre con molto piacere.

  4. Carissima Chiara,
    grazie per la chiarificazione e per gli ottimi riferimenti! Finalmente un forum in cui non sono riportati solo i dati ma anche le fonti, complimeniti per il grande lavoro!

    Vorrei approfittare della tua professionalità per togliermi un altro paio di dubbi:

    1) Ad oggi è stata finalmente definita una scala standard per il riconoscimento dei LOIN?

    2) Potresti chiarirmi le idee sul significato di LOD? perchè cercando un po’ in rete ho trovato tre possibili traduzioni:
    Level Of Detail, Level Of Definition, e Level Of Development, a quale di queste ti riferisci tu? ma soprattutto come vengono definiti gli uni rispetto agli altri e quali ISO li hanno introdotti? sono ancora in uso tutti e tre o alcuni sono stati abbandonati?

  5. Buongiorno Riccardo, e grazie per il tuo commento.
    1. Che io sappia, l’idea di introdurre una scala univoca per il riconoscimento dei LOIN va contro ai principi che hanno guidato chi ha composto la norma: l’esistenza di una pluralità di scale, e che queste possano essere utilizzate in combinazione tra loro è parte integrante della UNE EN 17412-1:2021.
    2. LOD è un acronimo infelice, perché è giunto a rimpiazzare il concetto di Livello di Dettaglio (Level of Detail). L’accezzione “Level of Definition” è comunque considerata scorretta, perché il LOD non fa riferimento alla presenza ma alla stabilità del dato. In questo senso si preferisce l’accezione “Level of Development”, resa in Italiano come Livello di Sviluppo. Il primo testo di riferimento sull’origine del LOD, per quanto ormai un po’ datato, è quello di Marzia Bolpagni che trovi a questo indirizzo.

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