Qualcuno vuole una mela?

Articolo dal Manifesto di ieri. Lasciando perdere il bieco merchandising, l’esposizione dei bozzetti è senz’altro interessante e mi dispiace perdermela… sul rapporto tra fiaba e alimentazione avevo un articolo da qualche parte, ma in questo momento non riesco a scovarlo. (immagine a destra: P.J.Lynch, Snow White Queen) I sapori della favola. Il lato gustoso di […]

Articolo dal Manifesto di ieri.
Lasciando perdere il bieco merchandising, l’esposizione dei bozzetti è senz’altro interessante e mi dispiace perdermela… sul rapporto tra fiaba e alimentazione avevo un articolo da qualche parte, ma in questo momento non riesco a scovarlo.

(immagine a destra:
P.J.Lynch, Snow White Queen)

I sapori della favola. Il lato gustoso di Disney – Luke Ciannelli
Roma – Tra gli eventi fuori menù di «Cibus Roma», Salone Internazionale dell’Alimentazione (Nuova Fiera di Roma, 13-16 aprile), una rassegna di pellicole tutte da divorare nella sala De Luxe della Casa del Cinema (da venerdì 13, per 4 giorni), dalle ore 16. Apre Marco Ferreri con La grande abbuffata, e poi le praline di cioccolato, gli spaghetti al sugo e le tazzine di caffé approntate da De Vito, Arau, Steno, Carlo Vanzina, Axel e Hallstrom e Ang Lee. Più raffinate seduzioni, anche perché è Minnie la padrona di casa, e per la gigantesca parete che accoglie il visitatore, 365 stampi di alluminio, ognuna con la ricetta autenticata della torta di uva spina, è «Il gusto nell’arte di Walt Disney», dedicata, con scrittura autografa del maestro, «all’eterno spirito infantile che è in ognuno di noi». È un’inebriante mostra che, dopo l’avant-premiere nella gigantesca Reggia di Colorno (Parma) dello scorso ottobre, ha la sua «prima volta» a Roma (Spazio Etoile, piazza San Lorenzo in Lucina, angolo via del Corso). Fino al 15 aprile si fa critica e apologia del gusto, incorniciando «il sapore della favola». I curatori, lo scrittore e cineasta Marcello Garofalo e Ira L. Meyer, magico chef californiano, già autori di tre volumi sui rapporti intimissimi tra culinaria e somma animazione, hanno collocato in uno spazio cinestetico diversamente suggestivo (questa volta è un ex prestigioso cinema del centro) bozzetti, disegni e artwork originali provenienti dagli Studios Disney di Burbank. Si attraversa così, grazie a pannelli raffinatissimi, su due piani, un percorso di meraviglie nel segno del cibo dell’immaginazione, quello dei film disneyani, che Walt avrebbe voluto proiettare con il loro profumo (in occasione della prima di Fantasia). «Il gusto nell’arte di Walt Disney», si incarica di materializzare quel sogno. E, oltre alle tavole dei disegni e degli studi, presenta due installazioni, ideate per l’evento, che ricreano dal «vivo» l’atmosfera degli evergreen (sono due delle innumerevoli sequenze gastronomiche, ossessione di chi, come Disney, attraversò due guerre mondiali, depressione, fame e carestie, a cavallo tra anni 20 e 30). Le due installazioni, insonorizzate e ispirate a Alice nel paese delle meraviglie (il tea party) e a Biancaneve e i 7 nani (preparazione della torta di uvaspina), s’intitolano «Mad Hatter’s and March Hare’s Tea Party», e «365 gooseberry pies», e visualizzano scene chiave del rapporto immagine/cibo. Per Alice, l’ispirazione viene dai disegni originali dall’artista Mary Blair realizzati per il «paese delle meraviglie», quel luogo misterioso e lisergico dove la bambina precipita e dove incontrerà i personaggi più eccentrici. La ricostruzione scenografica comprende la lunga tavola surreale del Tea Party, luogo ideale per ogni non-compleanno, con il Cappellaio Matto e il Leprotto Bisestile. Le sedie sono costruite secondo il design sghembo delle origini, le teiere, le tazze da tè, i chucchiaini, i vassoi, le zuccheriere e la poltroncina rossa carminio imbottita rispettano le forme disneyane. A capo-tavola rivive su un video il folle party. Tutt’intorno, alle pareti si inanellano i fotogrammi della famosa sequenza. La seconda installazione è dedicata alla rara sequenza inedita in cui i nani mangiano la zuppa (scena bellissima, ma tagliata perchè interrompeva il flusso drammaturgico del film). In sottofondo la canzone «Music in your soup» (poi soppressa). Infine, esclusiva della mostra romana, Chef Ira Meyer ha creato una nuova ricetta disneyana (introvabile nei tre ricettari finora pubblicati con Garofano), quella della Mela Stregata (pannelli, bozzetti e fotogrammi della sequenza sono esposti in anteprima mondiale).

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