Pantera Nera: l’uomo senza paura

Lo so, è vecchiotto, ma prima era andato esaurito, poi mi sono dimenticata, poi avevo il frac in lavanderia, poi la marmotta aveva bisogno di carta per avvolgere la cioccolata… insomma, solo di recente sono riuscita a comprare questo 100% dedicato a Pantera Nera e al suo ruolo di Daredevil ad interim. Perché si sa. […]

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Lo so, è vecchiotto, ma prima era andato esaurito, poi mi sono dimenticata, poi avevo il frac in lavanderia, poi la marmotta aveva bisogno di carta per avvolgere la cioccolata… insomma, solo di recente sono riuscita a comprare questo 100% dedicato a Pantera Nera e al suo ruolo di Daredevil ad interim. Perché si sa. È un parametro fondamentale nel curriculum dei supereroi. Un po’ come aver fatto parte dei Vendicatori o dei Fantastici Quattro. Se non hai mai ricoperto il ruolo segreto di Daredevil per consentire a Matt Murdock di farsi la sua settimana al mare, non sei veramente nessuno. Poteva essere da meno T’Challa, ex sovrano del Wakanda, marito di Tempesta nonché l’uomo in grado di ossidare il Silver Surfer con la sola imposizione delle mani? No, non poteva. E quindi eccolo qui, alla ricerca di se stesso come solo i supereroi sanno fare: cercando qualcuno da prendere a mazzate sui denti.
Black Panther: Man without Fear è una serie che si inserisce dopo gli eventi di Shadowland, in cui Devil era leader della Mano, e di Doomwar, in cui T’Challa ha reso inerte il vibranio del Wakanda dopo aver perso il trono e la benedizione del dio Pantera. In particolare, questo volume raccoglie i sei episodi di Giungla Urbana (Urban Jungle, da Black Panther: Man without Fear #513 – #518, mensile, uscito regolarmente tra il febbraio e il luglio 2011) e i due episodi di Il cacciatore di Tempeste (Storm Hunter, usciti a seguire sui numeri #519 e #520 entrambi del giugno 2011, e non dell’agosto come scritto sul risvolto di copertina), scritti da David Liss e disegnati da Francesco Francavilla, nella prima parte, e Jefte Palo nella seconda parte (Giungla Urbana #4 e i due Il cacciatore di Tempeste). Completano l’opera le bellissime copertine di Simone Bianchi, che mi piace sempre abbastanza nonostante Tempesta sia forse uno dei personaggi che negli anni gli sono riusciti peggio (e il fatto che sia il mio personaggio preferito non lo aiuta). Di che cosa parla? Beh, fondamentalmente è la storia di una caccia, nella giungla urbana di New York: Pantera Nera è sulle tracce di Sergei Kravinoff, alias Kraven il Cacciatore, che i fan dell’uomo in calzamaglia ricorderanno come nemico storico del loro paladino: ci sono inseguimenti, pugnalate, colpi di scena e il primo incontro tra marito e moglie da che la Pantera ha perso i suoi poteri. Una storia che merita? Sì e no. I disegni non mi piacciono molto, ma David Liss è un romanziere e si vede, nel bene e nel male, dal suo modo di tessere la trama e di ordire la sceneggiatura. Consigliato ai fan della Pantera, agli amanti di Devil e ai puristi dell’Uomo Ragno. Prescindibile per i fan di Ororo e per tutti gli altri lettori.

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